Buona Pasqua – Happy Easter – Hyvää Pääsiäistä – Felices Pascuas – naif 2024

 

Possa essere una Pasqua serena e felice!

Happy Easter

May it be a peaceful and happy Easter!

Hyvää pääsiäistä

Olkoon rauhallista ja iloista pääsiäistä! 

Felices Pascuas

Que sea una Pascua serena y feliz!

 

 

 

 

SMØRREBRØD… qualcosa più di un panino

mappaGirando per le strade di Copenaghen nell’arco dell’intera giornata vi capiterà di venire a contatto con delle vere e proprie istituzioni culturali che hanno nutrito generazioni di danesi negli ultimi 80 anni, sto parlando dei tanti chioschi degli hot-dog (pølsevogn in danese) che sono disseminati un po’ ovunque e in particolar modo nei punti di maggior passaggio.
Un hot-dog è uno spuntino deliziosamente differente, si possono scegliere i vari condimenti : ketchup, senape, salsa remolade, cipolle arrostite o crude e volendo anche il tipo di pane.
Se l’idea dell’hot-dog non vi intriga più di tanto allora vi consiglio di assaggiare un altro pezzetto di vita quotidiana danese, lo Smørrebrød, il classico panino aperto che risale al XIX secolo e viene servito giornalmente in moltissimi ristoranti della capitale danese e nel nuovo mercato dello street food.
Lo Smørrebrød un tempo era molto popolare in tutte le classi sociali, sia tra gli agricoltori, sia tra gli operai fino alla ricca borghesia urbana, poi dopo un periodo di appannamento è riuscito a tornare ai fasti dei tempi passati grazie anche alla tendenza danese di riportare il focus sui piatti e ingredienti tradizionali.
Lo Smørrebrød è qualcosa più di un panino tanto che lo si può definire “ panino a sorpresa “, una sorta di sandwich o meglio panino aperto, un concept senza fronzoli di cui si è innamorata un’intera nuova generazione.
Nei ristoranti di Smørrebrød a Copenaghen sono centinaia le varietà di ingredienti e le combinazioni che rendono questi panini aperti una specialità unica, i panini non vengono imbottiti, ma decorati con aringhe, salsicce, uova, paté, salmone, gamberetti e tanto altro ancora dando a ciascuno la possibilità di crearsi il proprio unico e personale Smørrebrød.
Vi segnalo alcuni tra i più rinomati ristoranti di Smørrebrød a Copenaghen, ricordandovi che esiste una applicazione per il vostro smartphone che sarà in grado di segnalarvi i vari ristoranti sulla cartina del centro della capitale.

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Aamanns Etablissement
In questo ristorante Adam Aamann e il suo team servono degli Smørrebrød speciali e piatti classici danesi per pranzo. Inoltre ci sono schnapps e birra biologica locale da assaggiare.
Ida Davidsen Restaurant
Ida Davidsen è probabilmente il posto più celebre di Copenaghen per assaggiare uno Smørrebrød.
Il menu è lungo 140 centimetri, ma niente paura, lo staff vi aiuterà a scegliere il panino giusto per voi; molti degli smørrebrød portano il nome delle celebrity che si sono guadagnati questo onore! .
Orangeriet
Il ristorante si trova in un bellissimo edificio all’interno dei Giardini del Re, là dove un tempo c’era il ristorante stellato Geranium.
Orangeriet è un grazioso ristorante dove mangiare con calma uno dei gustosi Smørrebrød a pranzo e un’ottima entrecote o del foie gras durante la cena, volendo si può prendere solo un dolce o un caffè.
Restaurant Told & Snaps
In questo ristorante tradizionale si assaggiano le versioni classiche dello Smørrebrød accompagnate da degustazioni di schnapp (acquavite).
Restaurant Kronborg
A Copenaghen il ristorante Kronborg è noto soprattutto per i pranzi e le cene di Natale, ma lo consiglio per tutte le altre stagioni, proprio per assaggiare gli Smørrebrød.
Grøften
Uno dei ristoranti più antichi della città, si trova all’interno del Tivoli e propone, oltre agli Smørrebrød, molti piatti della tradizione danese.
Cap Horn
Si trova lungo Nyhavn, all’interno di uno dei bellissimi edifici colorati che contraddistinguono il canale, ed è un posto molto suggestivo, dato che mantiene lo stile e gli arredi originali.
È possibile pranzare, cenare e fare il brunch, i piatti son tutti fatti in casa e gli ingredienti sono biologici..
Restaurant Schønnemann
Schønnemann è uno dei ristoranti più antichi di Copenaghen, fin dal 1877 la proprietà invita i clienti ad assaggiare i suoi Smørrebrød, le aringhe e potenti schnapp ghiacciate.

Isole Faroe – meraviglie sconosciute nell’Atlantico

Quanti di voi hanno mai sentito parlare delle Isole Faroe? Se non le conoscete non è poi così strano considerato che non appaiono addirittura su alcune carte geografiche e quando ci sono vengono localizzate con alcuni puntini difficilmente riconoscibili a occhio nudo!
Se posso aiutarvi a immaginarle vi suggerisco di pensare a un paese con paesaggi mozzafiato, l’aria decisamente fresca e una cultura più che interessante.
Sono piccole e disperse nel mezzo del Nord Atlantico, ma è proprio la loro ridotta dimensione che consente al viaggiatore di esplorarle e viverle intensamente anche in un periodo limitato di tempo; sono facilmente raggiungibili con i nuovi voli diretti da Milano in sole 4 ore di volo.

20110606-184829-1Migliori isole al mondo
Qualche anno fa la rivista di viaggio americana National Geographic Traveler chiese a 500 esperti di viaggi di partecipare ad un sondaggio per trovare la miglior comunità di isole nel mondo; il sondaggio si basava sull’integrità del luogo e su quello che rende una destinazione unica.
Furono classificate ben 111 isole differenti e le Isole Faroe raggiunsero il vertice della classifica come destinazione isolare numero uno al mondo e furono definite come: autentiche, incontaminate e con un’alta probabilità di restare tali a lungo.
Nel mezzo del Nord Atlantico troverete un paese in cui la natura è una selvaggia esplosione di verde che si perde in un oceanico abbraccio marino e dove la popolazione vive in un affascinante contrasto tra modernità e tradizioni culturali antiche.
In queste terre selvagge vivono 50mila abitanti e un esercito decisamente più numeroso di pecore, poi ci sono gli uccelli – un’incredibile varietà – pulcinelle di mare, sule e procellarie, che riempiono di colori e suoni incantati questo angolo di paradiso per i bird watcher che arrivano da ogni angolo del mondo per osservarli.

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The smallest capital in the world
Tórshavn è la più piccola capitale del mondo, ma capace di offrire tanti servizi, dagli hotel 4 stelle ai negozi di design locale, oltre a ottimi ristoranti che servono cibo a base di prodotti locali.
Molto caratteristica è la parte vecchia della città, Reyni, colorata dalle tante casette costruite in legno e con i tetti d’erba, che rendono il quartiere molto pittoresco; anche Tinganes, dove risiede il governo è un importante punto di riferimento per la capitale.
Per gli amanti dell’arte c’è da visitare il museo Listaskalin, con mostre permanenti di dipinti e arte faroese contemporanea, oppure la Casa del Nord, un centro culturale dedicato all’intera Scandinavia, dove regolarmente si svolgono concerti, spettacoli e mostre temporanee di pittura.
Le Isole Faroe dispongono di un’ottima rete di collegamenti interni, tramite strade, ponti e tunnel sott’acqua, che permettono al turista di visitare tutte le parti delle isole e di vivere il contrasto evidente che vi è tra la capitale e i villaggi di pescatori.

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Bird watching
Tutta la costa ovest e in particolare l’isola di Mykines è un vero paradiso per gli amanti del bird watching, con migliaia di pulcinelle di mare, sule e molti altri uccelli marini che si possono ammirare da vicino, sostando sulle barche, facendo escursioni sulle maestose scogliere o semplicemente passeggiando nella natura.
Sulle Isole Faroe sono state identificate ben 300 specie di uccelli, dei quali un centinaio sono specie di uccelli migratori abituali del Nord Atlantico; in primavera e in autunno, periodi nei quali le Faroe sono la meta meno esplorata dai bird watcher, in realtà si possono ammirare alcune delle specie più rare.

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Non c’è niente di meglio di un’escursione tra i paesaggi mozzafiato, dove poter assaporare l la tranquillità e respirare l’aria chiara e pulita a pieni polmoni.
Pur essendo piccole, le Isole Faroe offrono tante opportunità di escursioni e gite, dai vecchi sentieri che collegano i piccoli villaggi, ai percorsi di montagna con vista sull’oceano, accompagnati dal canto degli uccelli e circondanti da pecore e manti di erba verde.
In primavera e in estate vengono organizzate una serie di escursioni giornaliere nell’area intorno a Tórshavn e Kirkjubø, e sulle varie isolette, con guide del posto esperte ed appassionate.
Tra le mete più gettonate e spettacolari vi sono: le alte scogliere di Djupini, la zona di Akraberg con il famoso faro sulla punta più a sud, e l’isola di Stóra Dímun, abitata da una sola famiglia, un’occasione unica per scoprire da vicino la vita della gente locale e godere del calore e dell’ospitalità che i Faroesi sanno riservare ai visitatori che approdano sulle loro coste.

Come arrivare
Le Isole Faroe sono comodamente raggiungibili in aereo, con voli diretti tutto l’anno dalla Danimarca, dall’Inghilterra, dall’Islanda e dalla Norvegia.
In estate Atlantic Airways opera anche un volo diretto da Milano Malpensa (4 h) una volta alla settimana, il sabato (dal 29 giugno al 28 agosto), da Copenaghen Atlantic Airways opera voli giornalieri, mentre da Billund ci sono da 2 a 5 collegamenti alla settimana, a seconda della stagione.
L’aeroporto di Vagar si trova a 56 km dalla capitale Thorshavn, situata sull’isola di Streymoy, e per raggiungere la città viene assicurato un servizio di pullman ogni ora; il biglietto, dal costo di 100 corone faroesi/13,50 € include la traversata in traghetto per l’isola di Streymoy.
Le Faroe sono raggiungibili ovviamente anche via mare: da Hirtshals, nello Jutland del Nord, ci sono collegamenti diretti 2 volte a settimana durante l’estate e una volta durante l’inverno, con il traghetto ” Norröna ” della compagnia Smyril Line ( 38 ore di traversata ); lo stesso traghetto naviga anche dall’Islanda alle Isole Faroe una volta a settimana durante l’estate.

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Irlanda del Nord – Carrick-a-Rede una via per la memoria

welcomeSe siete in Irlanda e vi siete inoltrati nella parte a nord dell’isola non potete perdervi una escursione al ponte di corda di Carrick-a-Rede (Rope Bridge in inglese), una delle principali attrazione turistiche dell’Irlanda del Nord che richiama oltre 250.000 visitatori all’anno.
Questo ponte sospeso in corda, collega l’isolotto di Carrick Island alla terra ferma e si trova lungo la famosa Causeway Coast (un’area nota per l’eccezionale bellezza naturalistica) vicino al villaggio di Ballintoy, nella contea di Antrim, è lungo 20 metri, e fissato ad una scogliera molto suggestiva ad un’altezza di circa 30 metri.
Una volta giunti sull’isolotto da lì si possono ammirare l’isola di Rathlin e le coste della Scozia.
Il ponte era stato costruito originariamente ( si narra che il primo ponte abbia visto la luce circa 350 anni fa ) per permettere ai pescatori di accedere all’isola, dove per centinaia di anni hanno rischiato la vita per catturare i salmoni nord-atlantici durante la migrazione.
Nel corso dell’ultima ristrutturazione avvenuta nel 2008 si è riportato in vita anche un affascinante pezzo di storia marinara irlandese, il cottage dei pescatori (che veniva usato dai pescatori quando lavoravano nell’industria ittica) con un ampia raccolta di memorie e racconti delle persone legate alla pesca al salmone nella zona.
Aki Colgan, l’ultimo pescatore a Carrick-a-Rede, ha messo a disposizione molti ricordi.
Aki ha lavorato sull’isola per più di 25 anni, andandosene solo nel 2002 quando l’industria ittica ha chiuso (dopo aver mantenuto generazioni di pescatori) poiché di salmoni non ne erano rimasti molti nelle acque circostanti che attraversavano per risalire i corsi dei fiumi Bann e Bush.
Prenotando in anticipo, si può anche visitare il cottage dei pescatori restaurato e ascoltare resoconti di prima mano dell’attività della pesca al salmone nella zona, la cui storia risale al 17° secolo.

Per prenotazioni per visitare il cottage dei pescatori, contattare +44 (0) 28 2076 9839

Per maggiori informazioni :
http://www.nationaltrust.org.uk/carrick-a-rede

Creature grandi e piccole

Promozioni su La Feltrinelli.it

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Nel 1937 James Herriot, giovane veterinario alle prime armi, viene chiamato per il ruolo di assistente veterinario a Darrowby, nello Yorkshire.
James ci racconta in questo libro i suoi primi due anni di professione trascorsi nello Yorkshire in cui la sua vita viene circondata da un mondo che egli impara presto ad amare e ad apprezzare: le creature grandi e piccole di cui si occupa per lavoro e i ruvidi, un po’ scontrosi ma anche capaci di una cordialità genuina, abitanti di quella regione.
Sono anni in cui James assiste alla trasformazione dell’agricoltura, che in quegli anni sta sostituendo il cavallo con le macchine agricole e nei quali deve affrontare i malanni degli animali senza poter far uso di penicillina e antibiotici, usando spesso e volentieri come uniche risorse: acqua fredda e sale inglese.
Tra i personaggi che lo circondano in questa sua avventura come non ricordare Siegfred Farnon, il suo bizzarro datore di lavoro e Tristan Farnon, lo spensierato fratello, studente universitario, e Helen la giovane donna con cui intreccia una storia d’amore che la porterà ad essere la futura moglie.
Un libro che affascinerà chi ama gli animali, la natura e chi vuole fuggire dalla routine quotidiana, dalla vita di città per vivere in armonia con la natura e le creature (grandi e piccole) che lo circondano.

herriot8Ho conosciuto James Herriot casualmente tanti anni fa, trovando una copia di “ Creature grandi e piccole “ in una piccola libreria; portai il libro a casa e lo divorai!
Mentre lo leggevo mi resi conto che mi ero imbattuto in uno di quei rari scrittori capaci di trasformare semplici fatti quotidiani in libri che possono diventare dei classici della letteratura; libri da consigliare come lettura nelle scuole sia medie che superiori, perché parlano di cose semplici, buone, di una vita fatta di lavoro ma non scandita dalla frenesia dei giorni nostri.
Da quel giorno l’ho seguito con grande interesse e ho letto e riletto più volte tutti i suoi libri, comprese le edizioni in inglese, provando ogni volta la stessa emozione come fosse la prima volta.
Se penso che ci sono bambini e ragazzi che non hanno mai visto una fattoria credo che mai come oggi i suoi libri possano essere utili ed educativi perché mentre Herriot si commuoveva per la nascita di un agnellino, oggi i telegiornali ci danno conto giornalmente di notizie pazzesche su bambini e animali martoriati!
Il progresso ha portato con sé una sorta di regresso e molti valori importanti si sono persi per strada, per cui credo che leggere Herriot in aula potrebbe aiutare a riscoprirli.
Il grande amore per la natura e un’abilità narrativa sorprendente fanno di Herriot un maestro del genere.

Consiglio anche:
Cose sagge e meravigliose
E il Signore le creò
Per amore di tutte le creature
Beato fra le bestie

CREATURE GRANDI E PICCOLE – La tenera e umana storia di un medico degli animali

herriotJames Herriot, pseudonimo di James Alfred Wight (Roker, 3 ottobre 1916 – Thirsk, 23 febbraio 1995), è stato uno scrittore e veterinario britannico.
Wight nacque nel Sunderland, ma durante il primo mese di vita si trasferì con la sua famiglia a Glasgow, dove rimase fino alla laurea in veterinaria, conseguita a 23 anni presso il Glasgow Veterinary College.
Nel 1937 andò ad abitare nello Yorkshire, più precisamente nella cittadina di Thirsk (la Darrowby dei romanzi), per svolgere la professione di veterinario dapprima come dipendente e poi come socio di Donald Sinclair (il Sigfried Farnon dei romanzi).
Il 5 novembre 1941 si sposò con Joan Catherine Anderson Danbury (la Helen Alderson dei romanzi), figlia di un benestante proprietario terriero. Ebbe due figli: James Alexander (nato nel 1943) e Rosemary (nata nel 1947).
Dal 1941 al 1943 Wight fu nella RAF. In seguito ad una operazione fu ritenuto non più idoneo come pilota e dopo un breve periodo di servizio a terra venne rimandato a casa.
Wight intendeva da anni scrivere un libro, ma con la maggior parte del suo tempo impegnato dalla medicina veterinaria e dalla famiglia, la sua ambizione di scrittura rimase ferma. Spronato da sua moglie, nel 1966, all’età di 50 anni, iniziò a scrivere..
Nel 1970 raggiunse un immediato successo con la pubblicazione di Creature grandi e piccole che narra delle sue esperienze lavorative frammiste alla sua vita privata.
Da questo romanzo venne tratto un film con Anthony Hopkins del 1974 (All Creatures Great and Small) e una serie televisiva per la BBC (1978).
I suoi libri hanno venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.

Edizioni Rizzoli – Bur

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SARAWAK – alla scoperta dei parchi naturali

cerbottanaLe foreste tropicali che ricoprono il territorio della Malesia sono considerate le più antiche del pianeta e in questo meraviglioso ecosistema vivono specie ancora ignote alla scienza.
Quello che vi aspetta nella regione di Sarawak è un viaggio emozionante, tra trekking mozzafiato e flora e fauna incredibili.
Grazie al clima tropicale e alle abbondanti precipitazioni troverete una vegetazione ricchissima, con una rara varietà di alberi, piante e fiori, comprese molte specie endemiche come la rafflesia, il fiore più grande del mondo, che può raggiungere fino a 1 m di diametro.
In questo paradiso tropicale trovano ospitalità 2.000 diversi tipi di alberi, 5.500 specie vegetali, migliaia di esemplari di felci e orchidee, mentre si contano 7.000 differenti insetti, 1.200 specie di uccelli, 10 diverse varietà di scimmie, 290 razze di mammiferi e migliaia di farfalle.
Di seguito vi segnalo i più importanti parchi naturali e il Sarawak Cultural Village dove potrete fare una full immersion nelle diverse culture di questa regione.

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Gunung Mulu National Park
Decretato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 2000, è il più grande ed imponente Parco nazionale del Sarawak, si trova vicino al confine con il Brunei e vanta una foresta pluviale incontaminata, dove dominano picchi calcarei e maestose grotte.
Tra le grotte più spettacolari ci sono la Wind, la Clear e la Deer Cave, dalle quali, verso sera, vengono fuori migliaia di pipistrelli.
Bako National Park
Il parco, situato nella penisola di Santubong a nord di Kuching, si estende per 2.728 ettari tra le foci dei fiumi Sarawak e Bako, una zona di grande bellezza, con coste orlate da mangrovie e promontori rocciosi interrotti solo da candide spiagge.
E’ il posto migliore per avvistare la nasica, rarissima scimmia con la proboscide, e per poter osservare il Nepente.
Gading National Park
Situato nell’estremità occidentale del Sarawak il Gading National Park annovera come sua principale attrazione la Rafflesia, il fiore più grande del mondo, simbolo del Sarawak.
Similajau National Park
Un parco nazionale, a nord est di Bintulu, con alcune delle spiagge più belle del Sarawak.
Niah National Park
A metà strada tra Bintulu e Miri il Parco ospita imponenti grotte al cui interno vengono raccolti i nidi di rondine impiegati nella prelibata zuppa cinese.
Kubah National Park
Si estende su una serie di colline calcaree a meno di un’ora dalla capitale Kuching. All’interno del parco, percorsi di trekking attraverso la fitta foresta tropicale conducono ad una vista panoramica del paesaggio circostante e della costa sud-occidentale del Sarawak. Peculiare la presenza delle più varie specie di palme ed orchidee.
All’interno di questo parco si trova il Matang Wildlife Centre, il più importante del Sarawak per la salvaguardia e il reinserimento nel loro habitat di animali cresciuti in cattività, in particolare dei giovani oranghi.
Tanjung Datu National Park
Situato all’estremità sud-occidentale del Sarawak, è il parco nazionale più piccolo del paese: al largo di questo lembo di costa, un vero paradiso ecologico per le tartarughe che qui vengono a deporre le uova, si trovano barriere coralline multicolori tra le più belle del Sarawak e meravigliosi fondali.
Loagan Bunut
Raggiungibile da Miri, è il più vasto lago naturale del Sarawak, caratterizzato da un ecosistema in continua trasformazione è un paradiso assoluto per gli amanti del birdwatching e un’occasione da non perdere per visitare le longhouse, i villaggi dei Berawan e scoprire i metodi di pesca tradizionali praticati dalla popolazione locale.
Lambir National Park
Probabilmente la foresta tropicale che presenta la più alta diversità biologica al mondo: innumerevoli varietà di piante e fiori, oltre a 157 diverse specie di uccelli. All’interno del parco si trovano splendidi percorsi di trekking, una torre panoramica, laghetti e cascate, il tutto a soli 30 minuti da Miri.
Batang Rejang
Il grande fiume costituisce l’arteria principale per il commercio con l’entroterra per l’intero Sarawak. Il periodo migliore per compiere un viaggio sul fiume è tra maggio e giugno durante il Gawai, la cerimonia del raccolto dei Dayak.
Sarawak Cultural Village
Ai piedi del leggendario monte Santubong, di fronte al Mar della Cina Meridionale, vi aspetta il villaggio culturale del Sarawak con la sua tradizionale calda ospitalità.
Qui avrete la possibilità di condividere le attività delle maggiori culture del Sarawak, come i giochi, le arti, il cibo e la musica, mentre nel   moderno teatro si alternano   spettacoli di danza delle varie culture locali.

Emma Davis

Emma Davis è nata nel 1975 in Scozia in una famiglia di artisti.
Ha studiato Arte contemporanea e pittura per quattro anni alla Scuola d’Arte di Glasgow dove si è laureata nel 1998.
Ha esposto le sue opere in molte gallerie d’arte della Scozia e nel 1999 ha vinto il Alexander Graham Munro Travel Award, assegnato dalla Royal Scottish Society of Painters in Watercolours (RSW).
Nel 2002 Emma Davis ha vinto il Sir William Giles art award alla RSW nella annuale esibizione.
Ha vinto numerosi altri premi durante le varie mostre tenute attraverso il Regno Unito.
Emma Davis dei suoi dipinti dice : “ Io da sempre amo I paesaggi della Scozia e sono cresciuta circondata dalle bellezze del mio Paese. Le mie opere esprimono la mia personalità e le mie emozioni verso particolari zone della mia Scozia, la tonalità della luce e dei colori che vedo intorno a me influenzano ciò che dipingo ogni giorno”.

 

 

 

 

Emma Davis was born in 1975 in Scotland into a family of artists
She studied contemporary art and painting for four years at the Glasgow School of Art where she graduated in 1998
She exhibited her works in many Scottish art galleries and won the Alexander Graham Munro Travel Award in 1999, awarded by the Royal Scottish Society of Painters in Watercolors (RSW)
In 2002 Emma Davis won the Sir William Giles art award at RSW in the annual performanceShe has won numerous other awards during various exhibitions held across the UK
Emma Davis of her paintings says: “I have always loved the landscapes of Scotland and I grew up surrounded by the beauties of my country. My works express my personality and my emotions towards particular areas of my Scotland, the tone of light and the colors I see around me influence what I paint every day “

 

 

Jo Grundy

JoGrundyJo Grundy è nata e cresciuta in una fattoria nel West Berkshire e queste sue origini le hanno dato un amore per la natura e il paesaggio inglese che ha voluto trasmettere agli altri nei suoi dipinti con cui ritrae talvolta in maniera stravagante il mutare delle stagioni del paesaggio inglese.
Nei primi anni ottanta ha studiato grafica al Berkshire College of Art and Design, poi ha lavorato come designer per circa 14 anni prima di avere i suoi due figli.
Dopo essersi dedicata alla crescita dei figli, ha iniziato il suo percorso artistico creando dei biglietti di auguri fatti in casa per poi passare a sviluppare il suo stile di pittura.
Nei suoi dipinti utilizza una tecnica mista che la porta ad utilizzare anche carta, colla e perline per creare opere particolarmente decorate.
Recentemente ha sviluppato ulteriormente il suo stile, utilizzando solo vernice acrilica e in modo particolare una specifica marca di vernice chiamata Jo Sonja da Chroma che può essere utilizzata indifferentemente su svariate superfici tra cui legno e vetro, ma anche molto bene su carta e tela.
La sua vena artistica trae ispirazione dalle stagioni sempre mutevoli del paesaggio inglese che ama rappresentare attraverso i suoi caratteristici piccoli cottage che si annidano tra dolci colline e circondati dalla fauna selvatica, fiori e uccelli.
La sua stagione preferita è l’inverno e spesso e volentieri i quadri che ha in lavorazione vengono venduti prima di essere finiti.
Solitamente vende le sue opere online, attraverso siti specializzati, e suoi dipinti sono presenti in collezioni in tutto il mondo.
Ha una gamma di oltre 50 immagini in licenza per la realizzazione di biglietti di auguri, stampe e kit di punto croce.

 

 

 

Jo Grundy was born and raised on a farm in West Berkshire and her origins have given her a love for nature and the English landscape, which she wanted to convey to others in her paintings which sometimes extravagantly portray the changing seasons of the English landscape
In the early eighties he studied graphics at Berkshire College of Art and Design, then worked as a designer for about 14 years before having her two childrenIn her paintings he uses a mixed technique that leads her to also use paper, glue and beads to create particularly decorated works.
Her artistic vein draws inspiration from the ever changing seasons of the English landscape that he loves to represent through his characteristic little cottages nestling among rolling hills and surrounded by wildlife, flowers and birds.
She  usually sells her works online, through specialized sites, and his paintings are present in collections all over the world.She  has a range of over 50 licensed images for making greeting cards, prints and cross stitch kits

 

Per maggiori informazioni :
http://www.jogrundyart.co.uk/

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Pagina Instagram 

Siti web che vendono le sue opere:
https://www.artgallery.co.uk/artist/josephine_grundy_2
https://www.etsy.com/uk/shop/JoGrundyArtist

 

 

Il gioco di colori di Ana Sánchez Marín

Ana è nata a Malaga, ma vive a Valladolid dal 2005 Due sono le passioni che la accompagnano fin da quando era piccola, le lingue ( ha un diploma di turismo e una laurea in inglese ) e la pittura Sua mamma racconta che Ana già a tre anni sapeva dipingere e girava per casa dipingendo tutto quello che vedeva, vasi, statuine di ceramica, quindi matite colorate e tubetti di colore sono diventati suoi buon amici si può dire da sempre! Ama molto la storia dell’arte ma nonostante l’incoraggiamento dei suoi genitori a frequentare dei corsi di pittura, Ana ha preferito imparare da sola e da buona autodidatta si è documentata e ha studiato molto e ha una grande ammirazione per gli artisti del Rinascimento, in particolare per Leonardo da Vinci che non era solo un pittore ma uno di quegli artisti a tutto tondo ( architetto,inventore,scultore..) Da quando si è trasferita a Valladolid ha iniziato a dedicarsi in maniera professionale alla pittura sviluppando un suo stile del tutto personale che utilizza nei suoi dipinti ad olio e nelle numerose varietà di illustrazioni che esegue sempre ad olio su tela L’arte naif descritta come ingenua, si caratterizza il più delle volte per essere un dipinto semplice ma è fuor di dubbio che chi lo realizza deve saper dipingere e bene per creare un quadro che possa saper trasmettere emozioni in chi lo guarda L’arte naif è uno stile di vita più che uno stile artistico e la visione dell’artista è molto importante perché rende un quadro naif un pezzo unico in cui l’artista aggiungendo il suo tocco d’immaginazione Ana predilige dipingere le città che sono piene di vita e a lei piace soffermarsi su quello che si vede ogni giorno nella vita quotidiana di una città, grande o piccola che sia, dove albergano personaggi,animali,macchine, monumenti e molto altro, mentre i campi sono il suo secondo ambiente prediletto perché niente come la natura sa donare in un dipinto un senso di serenità In fondo a ben pensarci l’arte Naif è la pittura del cuore e nei dipinti di Ana si coglie al primo sguardo non c’è solo fantasia ma anche molto della sua anima Il mondo è pieno di colori e Ana con la sua padronanza dei colori di base opportunamente miscelati riesce a farci vedere proprio il mondo di tutti i giorni riuscendo a trasmettere quel senso di gioia che è la vera essenza dell’arte Naif Ana ha partecipato a molte esposizioni in tutta Europa e i suoi quadri sono visibili e acquistabili attraverso il suo sito web e i suoi canali social

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The play of colors by Ana Sánchez Marín

Ana was born in Malaga, but has lived in Valladolid since 2005 There are two passions that have accompanied her since she was little, languages (she has a diploma in tourism and a degree in English) and painting. Her mother says that Ana already knew how to paint at the age of three and went around the house painting everything she saw, vases, ceramic figurines, so colored pencils and tubes of color became her good friends, you can tell they have always been! She loves art history very much but despite her parents’ encouragement to attend painting classes, Ana preferred to learn on her own and as a good self-taught she is well documented and studied a lot and has great admiration for Renaissance artists, in particular for Leonardo da Vinci who was not only a painter but one of those artists in the round (architect, inventor, sculptor ..) Since she moved to Valladolid she began to devote herself professionally to painting developing her own completely personal style which she uses in her oil paintings and in the numerous varieties of illustrations she always performs in oil on canvas Naive art described as naïve, is characterized most of the time for being a simple painting but there is no doubt that whoever makes it must know how to paint well to create a picture that can convey emotions in the viewer Naive art is a lifestyle more than an artistic style and the artist’s vision is very important because it makes a naive painting a unique piece in which the artist adding her touch of imagination Ana prefers to paint cities that are full of life and she likes to dwell on what you see every day in the daily life of a city, large or small, where characters, animals, cars, monuments and much more dwell, while the fields they are his second favorite environment because nothing like nature can give a sense of serenity in a painting After all, thinking about it, Naive art is the painting of the heart and in Ana’s paintings you can see at first glance there is not only fantasy but also a lot of her soul The world is full of colors and Ana with her mastery of properly mixed basic colors manages to show us the everyday world managing to convey that sense of joy which is the true essence of Naive art Ana has participated in many exhibitions throughout Europe and her paintings are visible and purchasable through her website and social channels

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El juego de colores de Ana Sánchez Marín

Ana nació en Málaga, pero vive en Valladolid desde 2005 Hay dos pasiones que la acompañan desde pequeña, los idiomas (es diplomada en turismo y licenciada en inglés) y la pintura Su mamá dice que Ana ya sabía pintar a los tres años y andaba por la casa pintando todo lo que veía, jarrones, figuritas de cerámica, así que los lápices de colores y los tubos de colores se convirtieron en sus buenos amigos, ¡se nota que siempre lo han sido! Ama mucho la historia del arte pero a pesar de que sus padres la animaron a asistir a clases de pintura, Ana prefirió aprender sola y como buena autodidacta está bien documentada y estudió mucho y tiene una gran admiración por los artistas del Renacimiento, en particular por Leonardo. da Vinci que no solo fue pintor sino uno de esos artistas de ronda (arquitecto, inventor, escultor..) Desde que se trasladó a Valladolid empezó a dedicarse profesionalmente a la pintura desarrollando un estilo propio y totalmente personal que utiliza en sus óleos y en las numerosas variedades de ilustraciones que siempre realiza al óleo sobre lienzo El arte naïf descrito como naïf, se caracteriza la mayoría de las veces por ser una simple pintura pero no cabe duda de que quien lo realiza debe saber pintar bien para crear un cuadro que pueda transmitir emociones en el espectador El arte naif es un estilo de vida más que un estilo artístico y la visión del artista es muy importante porque hace de una pintura naif una pieza única en la que el artista aporta su toque de imaginación Ana prefiere pintar ciudades llenas de vida y le gusta detenerse en lo que uno ve cada día en el día a día de una ciudad, grande o pequeña, donde habitan personajes, animales, autos, monumentos y mucho más, mientras los campos son su segundo ambiente favorito porque nada como la naturaleza puede dar una sensación de serenidad en una pintura Al fin y al cabo, pensándolo bien, el arte naïf es la pintura del corazón y en los cuadros de Ana se puede ver a simple vista que no solo hay fantasía sino también mucho de su alma El mundo está lleno de colores y Ana con su dominio de los colores básicos convenientemente mezclados logra mostrarnos el mundo cotidiano logrando transmitir esa sensación de alegría que es la verdadera esencia del arte naïf Ana ha participado en muchas exposiciones en toda Europa y sus pinturas se pueden ver y comprar a través de su sitio web y sus redes sociales

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Buon Natale – Hyvää joulua – Merry Christmas naif 2022

Auguri di Buon Natale – Hyvää joulua –  Merry Christmas – Feliz Navidad 

con un collage di opere naif e un Aiku natalizio

with a collage of naive works and a Christmas Aiku

 

Nel presepe cresce l’attesa
tra foglie di agrifoglio
giungono i doni

The wait grows in the manger
between holly leaves
the gifts arrive

natalecop

un giornalista in viaggio che non sopporta gli ombrelli