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Les Plus Belles Années d’une vie


E’ stato presentato al Festival di Cannes il nuovo film di Claude LeloucheLes Plus Belles Années d’une vie” che 53 anni dopo “Un uomo e una donna” fa ritrovare i due protagonisti Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimée ( 88 anni lui e 86 lei) in un sequel che racconta di come il tempo possa distruggere tutto ma non l’amore!
Oggi, Jean-Louis sta perdendo la memoria e vive in una casa di cura, e suo figlio François chiede allora ad Anna di andare a fargli visita, perché lei è l’unica persona che non ha dimenticato!
Questo film affronta un tema molto delicato: quando invecchi per la società non esisti più!
Niente di più sbagliato!
Certo i protagonisti hanno addosso i segni che gli anni hanno lasciato, ma nel modo in cui si guardano, in cui parlano, in cui si sfiorano  c’è tutta la magia di una relazione tra due persone che non hanno mai smesso di amarsi
Un film da vedere!
Perché quest’uomo e questa donna nel film non vengono percepiti come  un attore e un’attrice, sono riusciti insieme ad attraversare quel palcoscenico magico dove non si finge più

 

 

 

 

Claude Lelouche’s new film “Les Plus Belles Années d’une vie” was presented at the Cannes Film Festival that 53 years later “A man and a woman” brings together the two protagonists Jean-Louis Trintignant and Anouk Aimée (he, 88 and she 86 ) in a sequel that tells how time can destroy everything but not love!
Today, Jean-Louis is losing his memory and living in a nursing home, and his son François then asks Anna to visit him, because she is the only person who has not forgotten!
This film deals with a very delicate subject: when you age for society you don’t exist anymore!
Nothing could be more wrong!
Of course the protagonists are wearing the signs that years have left, but in the way they look at each other, where they speak, where they touch, there is all the magic of a relationship between two people who have never stopped loving each other
A movie to see!
Because this man and this woman in the film are not perceived as an actor and an actress, they managed together to cross that magical stage where they no longer pretend

 

George Michael è volato via!

george-michael-2Se proprio non volete scrivere della sua musica e della sua grandezza come artista, allora invece di scrivere stupidaggini senza senso sulla sua vita privata, scrivete della sua immensa generosità a favore dei più deboli, dei malati e di quanti hanno avuto in serbo dalla vita solo miseria.
George Michael ha regalato a molte persone un momento di felicità, ma soprattutto la speranza di poter credere ancora nella vita e l’ha fatto con la gentilezza che solo un angelo può avere.
E lui un angelo lo è stato per davvero, per tutte quelle persone che ha aiutato tenendosi in disparte, senza mai apparire, facendo del bene senza volere il più delle volte che si sapesse che dietro a quell’atto caritatevole c’era lui.
Scrivetelo che ha aiutato: la LGBT Community britannica, il NHS servizio sanitario pubblico inglese, il Macmillan Cancer Support, Childline ( il telefono azzurro britannico ) e i minatori; che ha lavorato come volontario in un rifugio per senzatetto, che ha devoluto in beneficenza le royalties del suo singolo Last Christmas/Everything She Wants (oltre 2 milioni di copie vendute nel mondo), che ha realizzato un concerto speciale, interamente gratuito, a nord di Londra per gli infermieri del NHS come ringraziamento per le cure che prestarono alla sua mamma quando morì di cancro.
In un mondo pazzesco come quello in cui viviamo oggigiorno, non vi è più rispetto nemmeno per la morte, ed i primi a infierire sono proprio quei “media” che per anni si sono fatti grassi scrivendo e dando notizie dei suoi successi.

george-michael

 

Cuneo – Spontaneamente musica e la nota stonata!

stonata3Circa un mese fa la band “Tony Mac Music Show“, mentre tornava a casa dopo una tournée in Trentino è stata vittima di un pauroso incidente stradale sulla A21, dove un tir saltando lo spartitraffico è piombato nella carreggiata opposta centrando in pieno il furgone su cui viaggiavano i quattro componenti della band che nell’impatto hanno perso tutti la vita.
Una tragedia immane che ha gettato nello sconforto famigliari e amici delle vittime, generando profondo cordoglio nell’opinione pubblica e in tantissimi colleghi musicisti che hanno esternato la loro vicinanza con messaggi di cordoglio, attraverso i social, da tutta Italia; mentre la trasmissione Radio 1 Music Club condotta da John Vignola li ha ricordati dai microfoni di Radio RAI1 venerdì 11 marzo 2016 (il podcast è disponibile sulla pagina Radio 1 Music Club – Podcast).
Durante la camera ardente e il funerale come richiesto dai famigliari delle vittime, colleghi musicisti, amici e artisti di strada hanno suonato in ricordo dei componenti della band, prematuramente scomparsi, e sono stati attimi toccanti nonchè il modo migliore per accompagnarli nel loro ultimo viaggio.
Dopo circa una settimana dai funerali è stato lanciato su facebook ( tramite una pagina di un artista di strada, Andrea Ruberto) un evento denominato “Spontanemente Musica” programmato per il 10 aprile 2016 nella centrale via Roma a Cuneo.
L’incipit dell’evento recita: “In data 10 aprile 2016 è stata organizzata a Cuneo una manifestazione no profit a carattere musicale su richiesta popolare per onorare quattro amici musicisti che il 6 Marzo 2016 hanno perso la vita in un incidente sulla A21 nei pressi di Brescia e per parlare di musica attraverso la musica, più specificatamente attraverso la musica di strada”.
Quasi in contemporanea (12 marzo 2016) la pagina facebook “Cuneo Rock” ha postato una lettera aperta indirizzata Al Signor Sindaco della Città di Cuneo e a tutti i Sindaci della Granda, nella quale viene rivolto un appello affinchè la musica live possa continuare a vivere a Cuneo e nell’intera provincia.
Può essere che le due iniziative abbiano trovato un punto di sinergia sulla tematica di promuovere la musica live, fatto sta che sembrerebbe essere partita una sorta di collaborazione per organizzare al meglio l’evento del 10 aprile.
Ma visto che siamo in Italia, e le pastoie burocratiche sono all’ordine del giorno, ecco che gli organizzatori si trovano a dover fare i conti con la Legge regionale 15 luglio 2003 n. 17 “Valorizzazione delle espressioni artistiche in strada” e soprattutto con la SIAE che sembrerebbe richiedere un pagamento preventivo a mo’ di fidejussione per la tutela del diritto d’autore sulla musica che si andrà ad eseguire.
In questo ginepraio si inserisce anche il Comune di Cuneo che in un primo momento sembrerebbe suggerire agli organizzatori di farsi carico del versamento SIAE, per poi correggere il tiro offrendosi di pagare con i soldi delle casse comunali la tassa richiesta.
Il feeling tra gli organizzatori a quanto pare si rompe e dalle rispettive pagine facebook si assiste a un botta e risposta tra quelle che dovevano essere le due anime dell’evento, con tanto di precisazioni, distinguo e quant’altro … per farla breve l’evento viene annullato.
L’ambiente comincia a surriscaldarsi e i giornali locali ne danno ampia notizia con titoli o sottotitoli un po’ sibillini del tipo . “Gli organizzatori hanno rinunciato poiché mancano 700 euro per pagare la Siae”“Ingiusto pagare la Siae” ecc.
La Cuneo Rock precisa che : “da parte nostra la giornata aveva l’intenzione di puntare l’attenzione sui musicisti della Granda e sui problemi che riscontra la musica live” mentre l’organizzatore primario a sua volta sottolinea che: “La manifestazione non è nata per i quattro musicisti, ma grazie a loro. Io non so come altro dirlo, mi sembra di ripetermi, ma va bene. Vogliamo parlare di musica. Lo facciamo in ricordo di loro quattro semplicemente perché senza ciò che è accaduto non si sarebbe arrivati ad indire l’evento”.
Questa mattina la SIAE ha rilasciato nella sezione news del suo portale la lettera inviata dal Direttore Generale Gaetano Baldini all’organizzatore dell’evento e al Sindaco di Cuneo (cliccando qui trovate la lettera).
Nella lettera il Direttore Generale SIAE conferma all’organizzatore di aver pagato personalmente l’intero diritto d’autore che maturerà, versando il relativo anticipo e allegando copia della licenza, della relativa fattura e dell’assegno.
Sul fatto che la SIAE sarebbe intervenuta in tal senso non avevo il benché minimo dubbio, perché come scrive il Direttore Generale è un atto dovuto per onorare la memoria dei quattro ragazzi, due dei quali erano associati alla SIAE.
Che poi la SIAE sia una sorta di carrozzone all’italiana e che da anni necessiti di una totale riforma strutturale, non ci piove!
Al di là del fatto che l’intervento della SIAE dovrebbe porre fine alla querelle e quindi consentire a chi lo vorrà di suonare liberamente domenica 10 aprile mi chiedo perché si sia voluto far diventare questo evento una sorta di commemorazione.
Un’eventuale commemorazione si sarebbe potuta fare chiedendo la relativa disponibilità ai famigliari e agli amici più cari, l’aver anche solo lasciato trasparire che l’evento musicale in cui suonare e parlare di musica possa avere utilizzato come cassa di risonanza l’atto commemorativo mi sembra una vera e propria nota stonata!

Aggiornamento………………..

In data 5 aprile 2016 il Direttore Generale della SIAE Baldini ha inviato un’altra lettera al Sindaco di Cuneo in cui afferma che la SIAE si dissocia dalla manifestazione affermando tra le altre cose: “Ho ricevuto molte email di amici dei musicisti scomparsi e parlato a lungo con due loro amiche. Mi hanno spiegato che in molti si sono dissociati da questo “signore” che, contro il volere di amici e familiari, ha strumentalizzato questa tragedia a fini personali. Ferma restando la mia personale disponibilità e quella della Siae ad onorare la memoria di quei Musicisti, ci dissociamo da qualsiasi iniziativa non concordata e non condivisa con e dai familiari.”

Cliccando qui trovate la lettera

Cala il sipario per Paolo Poli il genio del teatro

paolo-poli6Paolo Poli che avrebbe compiuto 87 anni tra due mesi se ne è andato dopo una lunga malattia mentre era ricoverato al Fatebenefratelli di Roma.
Aveva esordito in teatro nel 1958, portando in scena “Finale di partita” di Samuel Beckett e in quasi 60 anni di carriera era diventato uno dei più importanti attori teatrali italiani, talvolta imprestato al cinema e alla televisione.
Un artista decisamente sui generis, colto e raffinato, una sorta di Peter Pan dotato di una comicità brillante che affidandosi spesso e volentieri a personaggi “en travesti” ha portato in scena visioni oniriche accompagnate talvolta da doppi sensi eleganti e mai volgari.
La scrittrice Natalia Ginzubrg che rifiutò l’offerta di Poli per trasformare il suo libro “Le piccole virtù” in una piece teatrale lo definì: “Un lupo in pelle d’agnello”.
Era lontano dal teatro dal giugno del 2014 quando rappresentò per l’ultima volta lo spettacolo “Aquiloni”.
In Tv era ritornato da protagonista lo scorso anno con il programma-conversazione (in otto puntate) curato dall’amico Pino Strabioli, «E lasciatemi divertire» (è una citazione da Palazzeschi) nel quale tra ricordi personali, citazioni, letture e canzoni ha raccontato a modo suo i sette vizi capitali: lussuria, gola, ira, invidia, accidia, avarizia e superbia.
Un ritorno, quello in Tv, avvenuto quarant’anni dopo “Babau”, uno spettacolo in quattro puntate, scritto da Poli con Vito Molinari e Ida Omboni in cui venivano descritte, in una sorta di indagine/inchiesta, le maggiori caratteristiche negative dell’uomo medio italiano raccontando di: mammismo, conformismo, arrivismo e intellettualismo.
Il programma fu realizzato a Torino nel 1970 ma fu mandato in onda, nella RAI riformata, solo durante la programmazione estiva del 1976 a causa di una censura che ne vietò la trasmissione per ben sei anni.
Poli è stato in Italia uno dei primi personaggi pubblici dichiaratamente omosessuali e a proposito della sua dichiarata omosessualità una delle sue citazioni più calzanti fu: “Sapevo fin dall’inizio di essere gay. Entrai in una panetteria, e vidi che mi garbava il fornaio. Andai al cinema, davano King Kong, avevo cinque anni, e vidi che mi garbava pure il gorilla”.
Nel 2013 è uscita per Rizzoli la sua autobiografia “Sempre fiori mai un fioraio” in cui tra una passeggiata romana e una serie di pranzi ­ sempre nello stesso ristorante ­, Paolo Poli racconta a Pino Strabioli e ai lettori, che quasi per magia diventano spettatori, i suoi ottant’anni da “regina” delle scene.
Ha realizzato come interprete anche alcuni audiolibri per la Emons tra cui:
– I Promessi sposi
– La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, di Pellegrino Artusi

Altre sue citazioni famose:
“La mente è come l’ombrello: per funzionare deve essere aperta”
“Quando i nostri idoli cadono dagli altari, i lividi ce li facciamo noi”

Sempre fiori mai un fioraio. Ricordi a tavola