Radio Monte Carlo è morta ripudiando Luisella!

La Feltrinelli.it

RIPokNel gergo giornalistico “il coccodrillo“ è una sorta di necrologio, spesso scritto in anticipo, in modo da poterlo pubblicare non appena giunge la notizia della morte dell’interessato.
Quello relativo a Radio Monte Carlo stazionava da molto tempo in una casella del disco rigido del mio computer non fosse altro per il fatto che l’emittente monegasca è ormai in una sorta di coma irreversibile che l’ha confinata da anni all’ultimo posto della classifica degli ascolti tra le emittenti nazionali, battuta pure da Radio Maria e da una emittente regionale come Radio Subasio.
La morte è avvenuta ieri alle 17.31 nel momento in cui Luisella Berrino, voce storica della radio e vera anima di quella che una volta era la Radio di Gran Class, ha postato sulla bacheca del suo profilo facebook un messaggio di addio rivolto ai suoi ascoltatori.
Luisella tra 49 giorni avrebbe festeggiato i 45 anni di conduzione dai microfoni di RMC un vero e proprio record che avrebbe suggellato nel migliore dei modi una carriera interamente vissuta insieme a quello che lei ha sempre definito “ il vero e unico amore della mia vita “.
Il comportamento riservato dalla dirigenza della radio a Luisella è qualcosa di veramente inqualificabile e irrispettoso nei confronti di una professionista che nell’immaginario collettivo è da sempre identificata come la vera anima dell’emittente monegasca, RMC è Luisella.
Quello che è veramente ignobile e non averle concesso di poter salutare i suoi ascoltatori da quel microfono che è stato parte integrante della sua vita e questo fa capire quanto “piccole piccole” siano le persone che attualmente dirigono la radio, che sono poi le stesse che hanno a suo tempo riservato lo stesso trattamento a Paolo & Lester, a Mauro Pellegrino e a Jackie.
Che dire poi di un editore che avendo la fortuna di avere tra i suoi speaker un’autentica icona della radiofonia italiana si preoccupa di dare disposizioni per non farla più andare in onda anziché pensare a come organizzare una mega festa per i suoi 45 anni di microfono!
Non oso pensare dove possano aver indirizzato i loro sguardi gli addetti ai lavori che hanno avuto, è il caso di dire, la sfortuna di incrociare Luisella nei suoi ultimi giorni trascorsi in radio; ma si sa noi italiani siamo tutti uguali, quando si tratta di parlare dei politici siamo tutti pronti a sbeffeggiarli per il loro attaccamento alla poltrona, ma quando ognuno di noi vede a rischio la propria, ovunque essa sia, non muoviamo un dito per correre in soccorso di un collega o per spendere una parola in suo favore.
Il trattamento riservato a Luisella dalla triade che governa RMC è solo la punta di un iceberg che racchiude al suo interno una storia fatta di 10 anni di insuccessi in termini di ascolti e di scelte incomprensibili su programmi e palinsesti, per non parlare della gestione deficitaria della pagina facebook ( che sembra la pagina di una casa d’aste specializzata nelle vedute di Montecarlo ) sulla quale si è arrivati a censurare e bannare decine di ascoltatori per i loro commenti ( in occasione della querelle scatenata ai tempi di Platinette ).
Una pagina e un sito web dove la dirigenza non si è neppure degnata di fare un comunicato di ringraziamento per una voce che è parte integrante della storia di RMC, poi magari lo faranno ma resta il fatto che è stata Luisella a   vedersi costretta a dover dare per prima la notizia.
Luisella come è noto era andata in pensione ma non credo sarebbe stato un ostacolo insormontabile trovare il modo per farla proseguire fino all’appuntamento con la storia del 7 aprile 2015 e poi nominarla “ Ambasciatrice onoraria della radio nel Principato di Monaco “.
Tutto ciò non è stato possibile perché chi di dovere non si è nemmeno posto il problema di come tributare il meritato riconoscimento ad una colonna portante della radio, stiamo parlando di Luisella e non di uno dei tanti speaker che sono passati dai microfoni della radio o di un tecnico del suono che seppur collocati in ruoli dirigenziali rimangono pur sempre quello che originariamente sono stati.
Non sono a conoscenza se il gruppo RCS Mediagroup che detiene il 44,5% delle azioni di Finelco segua da vicino e con interesse quello che sta accadendo all’interno di Radio Monte Carlo dove oltre all’aver messo alla porta Luisella sembra che si parli della possibilità di stravolgere completamente le caratteristiche della radio limitando sempre più la presenza in voce degli speaker per lasciare ampio spazio alla sola musica.
Girano voci sul possibile interessamento di un paio di gruppi stranieri a rilevare la quota di spettanza RCS, ma anche dell’intero pacchetto azionario, fatto questo che comporterebbe l’uscita di scena di Hazan; e se invece qualcuno trovasse giovamento dalla morte di Radio Monte Carlo?
Del resto per chi crede nell’aldilà dopo la morte c’è sempre un’altra vita!

messaggioLuisella

11 pensieri riguardo “Radio Monte Carlo è morta ripudiando Luisella!”

  1. Capisco il tuo dolore ma il commento mi pare esagerato.

    Innanzitutto diciamo che per i 40 anni al microfono una festa (con foto insieme a Hazan) gliela avevano fatta (quaranta e’ una cifra piu’ “tonda” di 45).

    Poi il fatto che uno “abbia diritto” per sempre al microfono .. non mi convince. Mentre e’ vero che un saluto on air sarebbe stato preferibile, sei sicuro che glielo abbiano negato ? Perche’ lei invece ringrazia per il modo in cui le hanno lasciato lasciare lentamente l’emittente.
    O forse e’ troppo “signora” per farlo capire, per criticare (e mi vien da pensare lo abbia anche fatto forse piu’ per non dir male di una radio che ama, piuttosto che per rispetto a una “dirigenza” della radio che…che magari sulle onde medie non la hanno neppure mai sentita).

    Infine, la “vera” radio montecarlo …insomma la originale di Noel … aveva come caratteristica quella di trasmettere voci e sonorita’ nuove e innovative, da questo punto di vista e’ piu’ “montecarlesco” il programma “Buddha Bar” che non un conduttore storico (oltretutto costretto a far da spalla a un ignobile personaggio come quello “che e’ al corrente del nuovo palinsesto” che ancora non si vede).

    Io la ho sentita on air l’ultima volta il giorno che sono nati i figli del Principe, era al telefono dalle strade di Monaco mentre al microfono (mi pare) ci fosse DiMaggio.

    E’ stato un bellissimo momento, aveva la stessa voce sbarazzina del tempo dei duecentocinque metri.

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    1. Grazie per il tuo commento, altri tempi quelli di Coutisson!
      Luisella che ho incontrato a casa sua all’inizio del mese è troppo “signora” come giustamente hai scritto per parlare male di una radio che è stata parte integrante della sua vita.
      Per il resto dell’attuale impostazione del palinsesto e dei programmi di RMC non condivido nulla ( e l’ho ascoltata tra alti e bassi per 40 anni ) per cui con il trattamento riservato a Luisella sono più che mai convinto che posso ascoltare di meglio!

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  2. Radio Monte Carlo, quale? Quella che imposta le mattinate sull’affannosa ricerca di ascolti fra il pubblico omo, facendo condurre le trasmissioni ad una parrucchiera prestata al giornalismo italiano? Oppure quella che ricordo io da piccolo, con Luisella e Robertino Arnaldi? Oppure quella di mezzo, che porto in Italia la musica New Age? Del resto anche altre radio recentemente hanno stravolto palinsesti e squadre vincenti, alla faccia del pubblico affezionato: in nome di cosa? Chissà… Si dice che la radio conduca la propria vita in maniera simile a quella televisiva: non credo sia così. Fosse altro che per il pubblico completamente diverso, che pretende dalla radio comportamenti completamente differenti dalla TV.
    Comunque, AD MAIORA Luisella!

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  3. Giuseppe Genta, ti voglio bene, chiunque tu sia. Rispecchi esattamente il mio pensiero. Tra l’altro avevo già fatto notare su una pagina fb dedicata all’emittente la cafonaggine mostrata nel averle permesso di fare un saluto finale, né di averle concesso ancora 49 giorni di lavoro.
    Se nell’aprile le avessero dedicato un luisella-day forse sarebbero riusciti, anche solo per un giorno, ad avere tutto l’ascolto che si sono mangiati negli ultimi dieci anni. A me spiace per Farchetto, Di Maggio e Venegoni. Gli altri, mi si perdoni, valgono molto poco. E tutti valgono nulla nell’omertà che mettono per nascondere un evento che andrà anche a loro discapito.

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    1. Ciao Gabriele e grazie per il tuo commento, sono d’accordo con te, e ho letto condividendoli alcuni dei tuoi commenti sulla pagina FB di quella che una volta era la Radio di Gran Class!
      Ascolto RMC da quando ero un ragazzino ( sono cresciuto a pane e Luisella ) e confermo tutto quello che ho scritto in questo articolo.
      Un caro saluto!

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  4. Non sapevo che Luisella, che ho avuto il piacere d’incontrare alcune volte, non sia più la “voce” di RMC, purtroppo la radio è cambiata tantissimo negli ultimi anni – in peggio purtroppo – quindi non l’ascolto da tempo…
    Un grazie a Luisella per tutto quello che ci/mi ha trasmesso, se oggi faccio radio solo per passione lo devo a lei e ai suoi colleghi storici come Robertino, AwanaGana, etc…
    Giuseppe

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  5. Radiomontecarlo è morta molti anni prima. La morte coincide con la dipartita o per meglio dire la cacciata dalla radio nel 1988 di Roberto Arnaldi, la voce che per tanti anni dal 1969 in poi identificava Radiomentecarlo. 205 metri era la frequenza in onda media di rmc in quegli anni, e le trasmissioni venivano mandate in onda anche su frequenza in onde corte, 49 metri e 71, e 41 metri. A fine anni 70, l’unica frequenza fu quella dei 428 metri pari a 701 kilocicli in onda media. Era la radio del sole, dell’allegria e ai tanti simpatici ed unici animatori della radio, nel 70 si aggiunse anche Luisella Berrino. Ero liceale, prossimo all’università, vivevo a Napoli, ed al mattino mi svegliavo alle 6.50 per ascoltare l’elevazione del mattino, prima in lingua francese e poi in italiano con padre Tommaso Aluffi. Durava tre minuti e poi via ! alle 7.00 in punto si ascoltava Roberto Arnaldi che rimaneva al microfono jusqua midì, cioè sino a mezzogiorno. Cinque ore che trascorrevano in fretta, grazie alla bravura dell’Arnaldi, alla concatenazione dei brani ed alla loro scelta, alternandosi brani francesi di musica leggera con quelli italiani ed anglosassoni. Ogni ora circa si ascoltava anche un brano per sola orchestra. Poche parole e beaocoup de paroles, come diceva il patron Noel Coutisson, l’ideatore della trasmissione italo francese. C’erano poi tanti altri, Federico l’olandese volante con l’accento in quegli anni marcatamente inglese, Barbara Marchand, Gabriella Giordano, Liliana dell’Acqua, Herbert Pagani con il suo Fumorama, Ettore Andenna, Gigi Salvadori, Awana-gana e tanti altri. Anni 90: Arnaldi dal 1988 non c’è più, RMC, diviene la radio di gran classe, e cioè con tanta poca classe e tante sciocchezze strombazzate al microfono e scopiazzate dai quotidiani del giorno, e poca musica di bassa qualità. Si perde il fascino esterofilo, e la possibilità di ascoltare canzoni francesi, l’impresa in toto è in mano agli Hazan. Personalmente, in una emittente radiofonica così diversa da quella delle origini, avrei spontaneamente lasciato il microfono, e così credo avrebbe dovuto fare Luisella, persona di gran sensibilità e donna colta ed intelligente. Ha lasciato, anzi ha dovuto lasciare, perchè questo era il diktat di Hazan, e soprattutto nel momento più basso negli ascolti della radio, che non hanno certamente premiato l’impegno di Luisella. Il ricordo della sua voce e di lei comunque, per chi l’ha ascoltata per tanti anni rimane sempre bello, fresco, un gran ricordo che profuma di gioventù. Spiace che tanti cialtroni abbiano distrutto e disintegrato il mito di RMC. Fossi nei panni dei principi di Monaco, mi riappropierei di questo marchio, mandando a casa gli attuali curatori fallimentari.

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    1. Grazie Saverio per il suo commento che fotografa molto bene la parabola discendente che ha accompagnato RMC dal giorno in cui non fu più rinnovato il contratto al grande “Robertino” Arnaldi fino ai giorni nostri in cui alla mitica Luisella non è stato concesso di accomiatarsi dai propri ascoltatori dai microfoni di quella radio in cui ha trasmetto per 45 anni meno 49 giorni!
      Non condivido nulla delle scelte fatte da chi da anni dirige la radio e i risultati degli ascolti sono sotto gli occhi di tutti e per la verità non ascolto più RMC che ho avuto la fortuna di apprezzare e gustare ai tempi d’oro, che sono quelli che lei ha molto bene ricordato.
      Mi auguro che Mediaset, che recentemente ha acquisito le quote societarie dismesse da RCS, rilevi nella sua totalità anche le quote societarie di RMC ancora in mano alla famiglia Hazan, solo così si potrà avere un briciolo di speranza che RMC possa risorgere!

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