Vi siete mai chiesti come nasca un Rapala, termine con cui è comunemente indicata l’esca artificiale più conosciuta nel mondo; credeteci, se vi capiterà di andare in Finlandia non lasciatevi scappare l’opportunità di visitare la fabbrica in cui vengono costruiti questi autentici gioielli super perfetti.
La fabbrica Rapala si trova a VAAKSY, un piccolo paesino situato nel comune di ASIKKALA a circa 150 km da Helsinki; viaggiando in macchina lungo la superstrada per Lathi occorrono circa due ore per arrivarvi dalla capitale.
La fabbrica di Vaaksy è nata nel 1949 fondata da Lauri Rapala l’inventore del Rapala ( clicca sul nome per leggere la sua storia ); l’azienda nel corso degli anni è sempre stata guidata dalla stessa famiglia, per cui l’ingegno del capostipite Lauri non è andato perso ma anzi si è tramandato di padre in figlio.
Nella fabbrica trovano lavoro circa 350 operai di cui ben 300 sono donne, e questa massiccia presenza di mano d’opera femminile è dovuta al fatto che la costruzione delle esche comporta un lavoro minuzioso, fatto di abilità manuale, precisione e molta pazienza, insomma un insieme di caratteristiche che più facilmente sono reperibili nella donna.
La stragrande maggioranza degli abitanti della zona lavorano alla Rapala e di questa opportunità loro concessa, gli operai sono riconoscenti alla famiglia Rapala ed in particolar modo al vecchio Lauri al quale è stato eretto in segno di riconoscenza un monumento in un piccolo parco del paesino.
Annualmente escono dalla fabbrica quasi dieci milioni di pezzi, mentre ogni anno vengono immessi sul mercato due nuovi modelli che vanno ad arricchire il catalago che conta più di 600 modelli diversi.
La visita guidata alla fabbrica inizia da una piccola casetta in legno dove sono messi in bella mostra gli attrezzi artigianali con cui Lauri Rapala costruì negli anni trenta i primi rudimentali pesciolini in legno; tra i vari attrezzi spicca un vecchio filatoio a mano arricchito da una striscia di carta vetrata applicata intorno alla ruota più picccola, con questo attrezzo Lauri rifiniva e levigava ogni singolo pezzo.
Poco lontano accanto ai quadri contenenti i modelli più famosi e quindi più richiesti nel corso degli anni troviamo in una piccola tecla, perfettamente conservato ” il primo Rapala ” costruito da Lauri nel lontano 1936.
Il solo pensiero che questo modello sia stato costruito dalle mani di quel giovane boscaiolo-pescatore quasi sessant’anni fa ci permette di capire di quale ingegno possa essere stato dotato quest’uomo che imparò a scrivere e leggere correttamente grazie alla propria moglie che gli impartiva amorevoli lezioni durante le lunghe e gelide serate dell’inverno finlandese.
Il giro della fabbrica continua con la visione delle varie fasi lavorative necessarie per la realizzazione di ogni singolo pezzo finito.
Mediamente sono circa venticinque i passaggi lavorativi necessari per ottenere un prodotto finito, a cui si assommano nei diversi stadi del procedimento di produzione qualcosa come dieci controlli molto severi, che non vengono effettuati occasionalmente ma al contrario sono tutti programmati nei tempi e nei modi previsti dai ritmi della produzione.
Il corpo dell’esca è in legno di balsa, molto leggero ma al tempo stesso compatto e solido; la produzione dei corpi si ottiene facendo passare dei listelli di legno all’interno di apposite macchine tornitrici che modellano i corpi in varie forme e dimensioni, i listelli di legno di balsa vengono acquistati in notevoli quantità in Ecquador.
L’anima metallica dell’esca il cosidetto “scheletro” è formato da una armatura di acciaio inossidabile che comprende i tre attacchi nasale, ventrale e caudale per le ancorette e l’attacco di congiunzione fra i due settori nei modelli snodati.
Lo scheletro contiene poi nella sua parte anteriore una zavorra di piombo che viene dimensionata e posizionata in maniera diversa a seconda delle caratteristiche peculiari di ogni singolo modello.
La paletta che viene fissata saldamente al corpo è di plastica ad alta resistenza nei modelli normali, mentre nel modello Magnum è in metallo.
Le ancorette sono decisamente robuste e munite di punte estremamente accuminate; il fissaggio delle ancorette agli anelli caudali e ventrali viene realizzato mediante dei particolari moschettoni anulari a scorrimento circolare che consentono all’esca una notevole libertà di movimento in acqua.
Quindi ricapitolando, una volta che si è ottenuto l’artificiale grezzo dai listelli di legno di balsa lo stesso viene fatto passare alle varie fasi della lavorazione che prevedono l’inserimento dello scheletro, la piombatura, l’attacco delle ancorette e della paletta, la colorazione e lo strato di vernice protettiva.
Vale la pena di ricordare che nella fase di colorazione dell’esca, gli occhi di ogni singolo artificiale vengono realizzati a mano dalle operaie con un pennellino; le vernici ed i materiali utilizzati per la colorazione dei vari modelli e in particolar modo lo strato di vernice protettiva che viene applicato per ultimo sono di altissima qualità e soprattutto sono quanto di meglio l’industria chimica può offrire per garantire una perfetta conservazione dei colori nelle peggiori condizioni ambientali.
A lavorazione ultimata l’esca prima di poter passare al reparto confezionatura deve passare indenne le prove in vasca; questa fase della produzione è quella in cui si evidenzia in modo incredibile il perfezionismo della Rapala, pensate che ogni singolo pezzo viene provato in acqua in apposite vasche per testarne la navigabilità.
Esistono due tipi di vasche, quelle normali a forma di tunnel e quelle circolari in cui viene simulato il lavoro che deve fare l’artificiale quando si trova in corrente; l’esca per essere testata viene attaccata ad una piccola cannetta manovrata da un collaudatore.
Sono 40 i collaudatori che dotati di una elevata esperienza sono in grado di notare la pur minima anomalia nel comportamento dell’esca in acqua; in questa fase il collaudatore può intervenire sull’artificiale con apposite regolazioni che lo portino a nuotare in acqua secondo dei canoni predeterminati ed inderogabili.
In pratica questa procedura di collaudo serve a far sì che tutti i modelli di una serie si comportino in acqua nella stessa maniera; le esche che nonostante le regolazioni del collaudatore continuano a muoversi in maniera difforme allo standard prestabilito vengono scartate.
A questo punto l’artificiale testato viene inserito in appositi contenitori ed avviato al reparto confezionatura, dove una volta inserito nella caratteristica scatola box sarà pronto per essere commercializzato assieme agli altri 49.999 pezzi prodotti in ogni singola giornata lavorativa.
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Guida alla pesca in Finlandia

GALLES – Il Centro Nazionale della Coracle
Siamo nel Galles occidentale, poco lontano dal Parco Nazionale della Costa del Pembrokeshire e precisamente a Cenarth Falls un piccolo paesino vicino a Newcastle Emlyn nella regione del Dyfed.
Qui ha sede il Centro nazionale della Coracle, una piccola imbarcazione che è uno dei più vecchi mezzi di trasporto utilizzato lungo i fiumi.
Stiamo parlando di una barchetta lunga un metro e mezzo per un metro e pesante non più di 13 kg; questo piccolo mezzo di trasporto su acqua è presente nel Regno Unito dai tempi dei Romani ed ancora oggi lo si può trovare sui fiumi Teifi, Towy e Taf nel Galles, sul Severn a Ironbridge in Inghilterra e sul Spey in Scozia.
La Coracle è presente anche in altri paesi come l’India sul fiume Cauvery, il Tibet sul fiume Yarlon Tsang Po, il Vietnam sul fiume Cai.
In India questa barchetta viene utilizzata per trasportare lungo i fiumi la gente e le cose specie nei giorni di mercato, mentre in Vietnam viene usata come scialuppa per le grosse barche da pesca.
Nel Regno Unito invece la Coracle è usata con grande successo nella pesca al salmone e viene fatta scorrere in acqua con l’ausilio di una sola pagaia.
Nei vari paesi questa barchetta pur mantenendo inalterata la sua fisionomia, viene costruita con materiali diversi e soprattutto con forme differenti, per cui la si può trovare rotonda, ovale o quadrata.
Solitamente nel Regno Unito il telaio viene costruito con listelli di frassino o salice, mentre in Irlanda viene usato il rovere, in India e Vietnam viene usato il bamboo e nel Tibet il ginepro.
Il telaio nel passato veniva rivestito interamente con pelle di animale ( cosa che viene fatta ancora oggi in Tibet ) mentre con il passare degli anni la pelle è stata sostituita con pezze di flanella o tela impregnata con pece o catrame.
Da qualche anno a questa parte viene usata con ottimi risultati una pittura bitumata che assolve molto bene alla funzione di rendere completamente impermeabile l’imbarcazione.
Le Coracle britanniche ed irlandesi a differenza di quelle degli altri paesi hanno all’interno un asse di legno che funge da sedile; l’imbarcazione è nata per essere monoposto, anche se in alcuni paesi come l’India e l’Iraq vi sono delle imbarcazioni di dimensioni più grandi che possono accogliere al loro interno anche più di una persona.
Nella stagione estiva è possibile noleggiare una di queste imbarcazioni per andare a pesca lungo il fiume Teifi o per il piacere di fare una gita sul fiume osservando nella calma più assoluta la flora e la fauna che lo circondano.
Per chi ama pescare a mosca o a spinning una battuta di pesca sulla Coracle è qualcosa di emozionante che vale la pena di provare.
Ogni anno poi da 60 anni a questa parte presso Cilgerran, un paesino situato sul fiume Teifi poco lontano da Cenarth Falls, si disputa la “ Cilgerran Coracle Regatta “.
Un avvenimento che richiama un gran numero di partecipanti sul fiume Teifi nel primo weekend dopo ferragosto.
Per maggiori informazioni :
National Coracle Centre Cenarth Falls, Newcastle Emlyn, Dyfed
Il centro è aperto tutti i giorni da Pasqua ad ottobre dalle 10,30 alle 17,30
Come arrivare in GALLES
Il mezzo più comodo per raggiungere il Galles da Londra è l’auto, per cui una volta giunti nella capitale britannica bisogna prendere l’autostrada M4 che vi porterà a Cardiff in poco meno di tre ore di viaggio.
La capitale del Galles merita senz’altro una sosta che vi consenta di ammirarne tutta la sua bellezza, per pernottare consigliamo l’Angel Hotel e il Cardiff International Hotel.
Per raggiungere Newcastle Emlyn c vi sono due possibilità:
– la prima è quella di proseguire lungo la M4 fino a Swansea per poi imboccasre la A48 che vi porterà a Carmarthen da dove si proseguirà per Newcastle Emlyn lungo la A484;
– la seconda è quella di ritornare indietro verso Newport e quindi raggiungere Abergavenny da dove lungo la A40 avrete la possibilità di seguire il corso del fiume Usk fino a Brecon e quindi proseguire per Lampeter da dove potrete raggiungere in breve tempo Newcastle Emlyn seguendo il corso del fiume Teifi.