Siamo alle solite, in Italia si fa un gran parlare di qualità del cibo, di prodotti a km.zero, di presidi slow food nati per preservare nel tempo questo o quel particolare prodotto del territorio, ma è di questi giorni la notizia che un decreto ministeriale emanato nel 2015 ma in fase di attuazione a breve potrebbe costringere gli storici gestori dell’Auto Bar Marenco situato a Carcare/Vispa sulla autostrada A6 (la SV-TO in direzione Torino) a non poter partecipare con successo alla ormai imminente gara prevista per l’assegnazione della gestione dell’area di servizio secondo i dettami previsti da quel “piano di razionalizzazione delle aree di servizio autostradali” che sembra essere scritto e pensato per i grandi marchi commerciali che la fanno da padrone sull’intera rete autostradale italiana, dove da Trieste in giù vengono somministrati prodotti di bassa qualità e confezionati con indubbia mancanza di fantasia (Capri e Camogli giusto per capirci).
Mi ricordo come fosse ieri la prima volta che sono entrato in quello che in allora era un piccolo bar dove la famiglia Marenco iniziava a mettere le proprie radici; ero un bambino in compagnia dei propri genitori e da allora ho continuato a frequentarlo e posso dire che tre generazioni della mia famiglia si sono cibate con le “mitiche focaccine” di Diego e della sua famiglia.
Questa non è la solita storia di un’attività che deve chiudere o passare la mano a favore dei grandi marchi è una storia che vale la pena di raccontare perché mai come in questo caso dentro un panino c’è tutto un mondo!
C’è la storia di una famiglia partita quasi 60 anni fa da Imperia per venire a gestire questo Auto Bar e di un figlio di nome Diego che allora ragazzino ( aveva 12 anni) ha seguito i propri genitori con la promessa di ricevere come regalo per il cambio di vita, un motorino.
Ma si sa che gli inizi a volte non sono così facili e in più l’autostrada in quei tempi era solo la Savona/Ceva, così Diego non ebbe il suo motorino ma si appassionò a quell’attività che divenne per molti anni casa e bottega, e quando prese le redini in mano dell’azienda con l’aiuto della moglie Guglielmina la trasformò completamente a tal punto da farla diventare l’Autogrill più bello d’Italia.
E non è difficile capire perché i clienti abbiano di fatto premiato la passione con cui questa famiglia ha fatto dell’accoglienza la propria filosofia di vita, ecco che anno dopo anno sono arrivati l’angolo del buongustaio (dove poter acquistare prodotti di qualità), il Museo di opere d’arte a cielo aperto, uno spazio completamente attrezzato per la sosta dei cani, l’area giochi per i bambini e due pergolati all’esterno sotto i quali degustare al fresco, le prelibatezze preparate con la dovuta cura dalla cucina.
Prodotti di qualità e del territorio sono i principali ingredienti con cui vengono farcite le “mitiche focaccine”, come non citare le frittatine, la salsiccia di bra, l’uovo fritto con grattata di tartufo, le verdure ripiene, la torta rustica, il vitello tonnato, la burrata, la porchetta arrosto con scamorza affumicata, la toma fresca, i peperoni con le acciughe e fattore non secondario la cortesia del personale, che anche nei momenti di maggior afflusso mantiene sempre la dovuta gentilezza.
Perché precludere ai figli di Diego (prematuramente scomparso lo scorso anno), Massimiliano e Verena cresciuti a loro volta all’interno della “ bottega famiglia” di continuare insieme alla mamma Guglielmina una storia fatta di tante cose buone e semplici e di rispetto per il cliente.
All’interno del locale nell’area che precede le toilette, sono appesi centinaia di quadretti colorati che contengono all’interno tutti i bigliettini di complimenti scritti dai clienti durante i loro passaggi da questa area di servizio ed a leggerli bene potrete trovare in questi bigliettini la spiegazione del perché questo Auto Bar non può passare la mano .. perché dentro un panino c’è tutto un mondo .. quello scritto e raccontato dai tanti clienti che anno dopo anno hanno dato la forza e la gioia a questa famiglia di amare il proprio lavoro!
