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A breath of wind .. the new book by Giuseppe Genta

 

It’s in the bookshop “A breath of windUn soffio di vento” 
the new book of poems by Giuseppe Genta
The book is in English and in Italian
It can be purchased in paper format in the bookstores of your city or in the main online Web Stores, in this case you will receive it at home after a few days, always online you can buy the ebook version

 

This collection of love poems tells of a journalist in love with Finland (a poem is dedicated to Helsinki ) who finds in this magnificent country not only landscapes of rare beauty but also the right feeling  to restart a heart that had lost all hope of still loving

And when you fall asleep hugging a pillow wet with tears, you realize how great Love can be, and that the strength that a Love can have and give is immense

Inside the book there is everything that a woman would like to be told, all you need to dream and that may seem trivial, but which in reality is not trivial, because a love poem is never just love and it has not only one meaning, but it can have many, one for each reader

 

The poem that gives the title to the book

A breath of wind

You entered in my life
As a breath of wind
That rises from the ground
A yellowed leaf
Bathed in endless rain
Then you became
The sun necessary
To dry it
Then you made yourself a book
To welcome me between
Your arms

Where buy the book ..

These are the main online WEB Stores where you can buy a paper book or Ebook

Amazon.it
IBS
IN MONDADORI store online
La Feltrinelli store online
Libreria RIZZOLI
HOEPLI online
Youcanprint

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You want to receive at home this book with a personal dedication just for you, handwritten by the author

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Una Canzone che ti strappa il cuore – Ghost Light

Una canzone che ti strappa il cuore“Il produttore, un dublinese attempato, si è ricordato di te all’ultimo momento, non sai come, ha scovato il tuo indirizzo quando avrebbe potuto sceglierne altri: ed essere ricordata per un’attrice, è una misericordia… La paga non è buona — non lo è mai alla BBC — e saldano sempre in ritardo ma tu sei diventata brava a fare economie, come tutti dai tempi della guerra. Saprai far durare le due ghinee per due settimane, forse di più. Tira la pasta ben sottile e non ingrasserai mai, e comunque la fame è il condimento migliore. Così potresti anche far saltare fuori uno scellino o due per un regalo di Natale ai tuoi nipoti. Magari un libriccino a fumetti; un sacchetto di caramelle ripiene al limone. Forse riuscirai perfino a riscattare al Monte di pietà un po’ dei tuoi gioielli d scena. Sarà un miracolo anche solo lavorare, tornare a vedere un po’ di gente. Qualche volta gli attori più giovani sono gentili. Molti sanno che ad aspettarli c’è un destino uguale al tuo. Per i giovani, sei diventata un esempio di Quello che Potrebbe Succedere. Dovremmo avere compassione di chi incarna le nostre paure, perché anche per noi verrà la stagione della catastrofe, quando potremmo incarnare le paure degli altri.”

Una canzone che ti strappa il cuore (Guanda Narrativa)

Nella Dublino oscurantista di inizio Novecento, la diciassettenne Molly Allgood muove i primi passi nel mondo del teatro e sogna un futuro da star in America. Ribelle, irriverente, bella, corteggiata da tutti, diventa l’amante di John Synge, il più importante drammaturgo irlandese, un genio inquieto, un poeta dal linguaggio forte e dalle passioni tempestose.
Il loro è un amore tormentato, a volte crudele, spesso tenero, che sfida le convenzioni rigide dell’età edoardiana – anche quelle religiose –, la differenza di età e di estrazione sociale.
Molti anni dopo, Maire O’Neill è una “reliquia del passato”, un’anziana attrice logorata dalla malinconia, dalle ambizioni e dai rimpianti di una vita. «Molly», così l’hanno sempre chiamata, ormai si aggira sola e smarrita per le frenetiche strade di Londra.
Nel suo mondo trasognato le figure reali si confondono con i fantasmi, con il vago chiarore dei luoghi e delle presenze che avverte intorno a sé: Dublino, le colline della contea di Wicklow, Londra, New York attraversano il tempo e lo spazio, come lo scenario di un immobile atto unico. L’antica storia d’amore proibita che Molly non ha mai dimenticato si riverbera negli oggetti e nei ricordi, «in strane irruzioni diurne».

E’ la storia, vera e romanzata al tempo stesso, di un amore osteggiato, breve ma indimenticabile; uno di quegli amori che ti rimangono dentro per tutta la vita.
Un libro triste e a tratti anche poco scorrevole ma capace di coinvolgere tutti quelli che hanno saputo amare almeno una volta nella vita.

Segnalo dello stesso autore:
2000 – La fine della strada (Inishowen)
2002 – Stella del mare (Star of the sea)
2007 – La Moglie del Generale (Redemption Falls)

Una canzone che ti strappa il cuore (Guanda Narrativa)

joseph-O'ConnorJoseph O’Connor (Dublino, 20 settembre 1963) è uno scrittore irlandese.
Fratello della musicista Sinéad O’Connor è cresciuto a Dublino dove si è laureato in letteratura inglese e storia presso lo University College di Dublino, successivamente ha trascorso un periodo come assistente allo University College di Oxford per poi trasferirsi a Londra dove è rimasto fino al 1996.
Ha iniziato a scrivere nel 1989 e per circa 10 anni ha collaborato con Esquire e l’Irish Tribune.
Attualmente Joseph O’Connor vive a Dalkey in Irlanda con sua moglie, di origine britannica e un figlio e collabora con il programma Drivetime, in onda sull’emittente irlandese RTÉ Radio 1.
Il suo primo romanzo, Cowboys and Indians, entrò fra i candidati finali del Whitbread Prize e il romanzo, Star of the Sea in Gran Bretagna e Irlanda è stato il libro di narrativa più venduto in assoluto nel 2004, rimanendo al 1° posto per più di un mese e nelle classifiche di vendita per 35 settimane di fila.
I suoi romanzi sono tradotti in 29 lingue e ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui: l’Irish Post Award per la letteratura, il premio dell’American Library Association, il Prix Millepages in Francia e il Prix Madeleine Zepter come Romanzo europeo dell’anno.
Una Canzone che ti strappa il cuore è uscito nel 2010, edito da Guanda e l’edizione originale del libro è intitolata Ghost Light, un titolo molto significativo perché la “luce fantasma” è quel lumicino lasciato acceso per superstizione nei teatri al termine delle prove per consentire anche ai fantasmi di poter recitare.

fragola

La fattoria dei malfattori

la fattoria dei malfattoriJalmari Jyllänketo, ispettore capo dei servizi segreti finlandesi, è inviato nel cuore della Lapponia con una missione speciale: scoprire cosa si nasconde dietro la Palude delle Renne, un vecchio kolchoz ora trasformato in una fiorente azienda agricola biologica. Corre voce che la proprietaria Ilona Kärmeskallio, eroica paladina dell’ecosostenibile, abbia ucciso il marito con le proprie mani e commesso le peggiori atrocità. Vestiti i panni di ispettore bio, l’agente segreto s’infiltra con piacere in questo paradiso salutista, che con funamboliche tecniche agrarie ricava dalla terra artica le migliori erbe aromatiche d’Europa e dove perfino la vecchia miniera di ferro scavata nelle viscere della montagna è stata convertita in un’avanguardistica fungaia. Non c’è che dire, la Palude delle Renne merita il più esclusivo bollino bio. Ma proprio nella fungaia c’è qualcosa che non torna: perché è sormontata da una torretta di guardia, avvolta da un silenzio spettrale e chiusa da un portone di acciaio? Da dove vengono le urla che Jalmari ha sentito nel suo labirinto di gallerie sotterranee? E cosa ci fanno a zappare la terra del kolchoz un noto parlamentare, un teppista nazi e il vescovo Röpelinen? Con la sua fantasia senza confini e il suo humour senza filtri, Arto Paasilinna torna a puntare la lente sulle più scomode domande aperte della società. E in un provocatorio viaggio dall’eco-paradiso agli inferi, dimostra a proprio modo, politicamente scorretto, come sostenere la bioagricoltura risolvendo l’eterno problema dei delitti e delle pene.

La fattoria dei malfattori (Hirttämättömien lurjusten yrttitarha) è uno dei tanti romanzi dello scrittore finlandese Arto Paasilinna.
Scritto nel 1998 è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Iperborea nel 2013.
Sono stato in Finlandia per la prima volta nel 1992 e posso dire avendola girata in lungo e in largo di conoscerla discretamente bene; ne ho ammirato la sua bellezza attraverso città e villaggi meravigliosi, fiumi impetuosi, una miriade di laghi, montagne da urlo e foreste, foreste, e poi ancora foreste che ti accompagnano e avvolgono mentre ci si spinge verso Nord e oltre il Circolo Polare Artico.
Mi ricordo la sensazione di monotonia che ho avuto nei primi due giorni di contatto con una natura così predominante, poi con il passare dei giorni osservando come vivessero quella condizione gli abitanti di villaggi distanti decine di chilometri gli uni dagli altri ho capito che una natura così avvolgente e a prima vista ostile la si può percepire solo ed unicamente come amica nel momento in cui si realizza che è parte integrante del proprio dna.
Sono ritornato in Finlandia mediamente ogni due anni e nel frattempo la lettura dei romanzi di Arto Paasilinna è stata fondamentale per poter meglio comprendere la quotidianità e la cultura di fondo dei finlandesi e per apprezzare sempre più un paesaggio ( penso ad esempio a quello della penisola di Koli) che molti ritengono affascinante giusto lo spazio di qualche minuto, ma dal quale non vedono l’ora di scappare per rituffarsi nel caos della loro “civiltà”.
Venendo al libro, Arto Pasillina è uno scrittore capace di non deludere mai!
Ha uno stile inconfondibile, una sorta di black humour di matrice britannica con il quale spinge il lettore alla riflessione sui grandi temi della vita e della nostra società, e poi che dire dei suoi personaggi sempre pronti con la dovuta tranquillità ad adattarsi alle situazioni più inusuali.
Con questo romanzo Arto ritorna sui livelli medio alti delle sue opere più riuscite ( penso a: Il Mugnaio urlante, L’anno della lepre e Il Miglior amico dell’orso).
Bella l’idea dell’ispettore di polizia che per svolgere le sue indagini si “traveste” da ispettore bio per tuffarsi in una serie di verifiche ufficiali in un’azienda agricola biologica nel cuore della Lapponia, pur sapendo quasi nulla di coltivazioni biologiche, concimi naturali e quant’altro attenga alla sfera delle coltivazioni biologiche.
Un romanzo piacevole, in cui scopriremo ciò che davvero nasconde quella fattoria, intuibile sin dal titolo.

La fattoria dei malfattori

Segnalo dello stesso autore:
L’anno della lepre (ed. orig. Jäniksen vuosi, 1975, trad.1994)
Il bosco delle volpi (ed. orig. Hirtettyjen kettujen metsä, 1983, trad.1996)
Il mugnaio urlante (ed. orig. Ulvova mylläri, 1981, trad.1997)
Il figlio del dio del tuono (ed. orig. Ukkosenjumalan poika, 1984, trad.1998)
Lo smemorato di Tapiola (ed. orig. Elämä lyhyt, Rytkönen pitkä, 1991, trad.2001)
I veleni della dolce Linnea (ed. orig. Suloinen myrkynkeittäjä, 1988, trad.2003)
Piccoli suicidi tra amici (ed. orig. Hurmaava joukkoitsemurha, 1990, trad.2006)
Il migliore amico dell’orso (ed. orig. Rovasti Huuskosen petomainen miespalvelija, 1995, trad.2008)
Prigionieri del paradiso (ed. orig. Paratiisisaaren vangit, 1974, trad.2009)
L’allegra apocalisse (ed. orig. Maailman paras kylä, 1992, trad.2010)
Le 10 donne del cavaliere (ed. orig. Kymmenen riivinrautaa, 2001, trad.2011)

 

ArtoPaasilinnaArto Tapio Paasilinna
Arto Tapio Paasilinna è nato il 20 aprile del 1942 a Kittilä in Lapponia.
È uno degli scrittori finlandesi più conosciuti all’estero, dal momento che parte della sua produzione è stata tradotta in 45 lingue.
Ha un passato da giornalista, poeta e guardiaboschi; autore di culto in Finlandia (dove ogni suo libro supera sempre le 100.000 copie), è molto amato anche all’estero per il travolgente humour e la capacità di raccontare ridendo anche le storie più tragiche.
Ha al suo attivo più di 30 romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature, ed è uno dei pochi scrittori finlandesi che vive unicamente della sua penna.
Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per “L’anno della lepre”, romanzo che ha superato le 120.000 copie in Italia e dal quale sono stati prodotti due film.
Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.
I suoi libri generalmente riflettono la vita comune finlandese, e lasciano trasparire anche la difesa dell’ambiente e della vita naturale.
In Finlandia alcuni suoi romanzi sono stati trasformati in opere cinematografiche e televisive: “L’anno della lepre”, “Il mugnaio urlante” e “Lo smemorato di Tapiola”, mentre “Piccoli suicidi tra amici” è stato girato in versione più lunga per essere trasmesso come mini-serie televisiva.
“I veleni della dolce Linnea”, al contrario, è stato portato direttamente sul piccolo schermo.
Nell’ottobre del 2009 Paasilinna è stato ricoverato per un ictus e la conseguente emorragia cerebrale; dopo un lungo ricovero, lo scrittore è tornato a parlare e a camminare, ma la sua carriera artistica pare irrimediabilmente compromessa.
I suoi romanzi in Italia sono pubblicati dalla casa editrice Iperborea.

Libreria L’IPPOGRIFO Cuneo

Ci siamo, è partito il conto alla rovescia per la corsa ai regali da mettere sotto l’albero e come d’incanto il libro diventa uno degli oggetti tra i più gettonati perché tutto sommato se non si cercano “cose strane” con una cifra abbordabile ci si toglie il pensiero … e poi come spesso capita mentre lo scegliamo ci frulla in testa il più classico dei pensierini “ beh al massimo lo riciclerà” .. e sì perché il più delle volte si finisce per comprare il libro che avremmo scelto per noi stessi a meno che non si conoscano i gusti letterari della persona a cui è destinato.

Peccato che un libro venga visto ancora da molti italiani come l’ultima ratio con cui archiviare la pratica regali, in Italia si legge poco e proprio il Natale dovrebbe essere il momento più propizio per avvicinarsi alla libreria per il piacere di comprare un libro e non per togliersi alla veloce un pensiero.

A Cuneo per soddisfare le vostre o altrui esigenze letterarie troverete la libreria L’IPPOGRIFO con i suoi negozi di Corso Nizza e Piazza Europa, capaci di offrire un ventaglio di proposte decisamente ad ampio spettro.

Nel negozio di Corso Nizza a piano terra troverete le novità del momento oltre a libri di fiabe, raccolte di fumetti, le immancabili agendine Moleskine e i simpaticissimi calendari di Mafalda, mentre al piano superiore si spazia dai libri di cucina a quelli sui vini, dalle guide con itinerari di viaggio in Piemonte e nel mondo, a libri di nicchia come quelli che trattano di architettura, di psicologia o che raccontano degli orologi da polso che fanno la storia.

Tra la marea di libri che ho visto girovagando tra gli scaffali mi piace segnalare: Stretta la foglia larga la via – tutte le fiabe di Luigi Capuana “l’Andersen italiano” – Se sembra impossibile allora si può fare di Bebe Vio – una super edizione illustrata de “Il trono di spade” – un originalissimo “642 idee per disegnare” Easy Wine guida facile ai vini italiani – La rivoluzione del gusto di Stefania Corrado – La cucina delle feste di Gianfranco Vissani – “Orologi da polso” tutti gli orologi che fanno la storia – L’ombra della montagna, il nuovo libro di Gregory David Roberts autore di ShantaramBevi qualcosa Pedro di Tullio Solenghi – Madres de Plaza de Mayo di Cesare Bianco – Il FARINOTTI 2018 dizionario di tutti i film – Per te morirei di Francis Scott Fitzgerald, quello di “Tenera è la notte”Vietato dire non ce la faccio di Nicole Orlando – L’architetto dell’invisibile di Marco Marvaldi – Terre Alte di Walter Bonatti – Onde del mondo .. i 100 luoghi perfetti per il surf Opinioni di un altro clown di Lorenzo Beccati.

Doccia Gel

L’Antologia di Spoon River compie cent’anni!

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antologia_di_spoon_river_edgar_lee_masters1Avere cent’anni e non dimostrarli è quello che succede a questa raccolta di versi che è tutt’oggi uno dei libri di poesia più amati e venduti del mondo.
Edgar Lee Masters ebbe la felice intuizione di raccontare (l’antologia contiene 19 storie che vedono come protagonisti ben 248  personaggi) la vita umana di un piccolo paesino dell’Illinois attraverso le voci dei suoi abitanti che essendo per lo più passati a miglior vita non hanno alcun motivo per mentire e quindi si raccontano con assoluta sincerità.
L’autore per scrivere la raccolta di versi si ispirò a persone veramente esistite nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield nell’Illinois che appartenendo alle più svariate categorie di mestieri riescono a descrivere uno spaccato nudo e crudo di un piccolo “microcosmo” americano.
La versione definitiva venne pubblicata in America nel 1916 mentre in Italia fu pubblicata non senza problemi nel 1943 grazie alla traduzione di Fernanda Pivano, allieva di quel Cesare Pavese che convinse Giulio Einaudi a pubblicare il suo lavoro.
Si era in quei tempi nel periodo fascista e vigeva il divieto di far circolare testi stranieri, per cui quando il Ministero della Cultura Popolare scoprì la traduzione dell’Antologia di Spoon River ( nonostante il cambio del titolo in “Antologia di S. River” ) e di “Addio alle armi di Hemingway”, Fernanda Pivano fu arrestata.
Fabrizio De André che lesse l’Antologia in gioventù, nel 1971 insieme a Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani, rielaborò i testi di nove poesie, li musicò e li raccolse nell’album “Non al denaro non all’amore né al cielo”, liberamente tratto dall’Antologia di Spoon River.
Per chi ama la poesia quest’opera di Masters è un pilastro portante da cui partire non fosse altro per apprezzare come questo libro “sia qualcosa di meno della poesia e di più della prosa” come amava definirlo l’autore.
E’ un libro che non può mancare nella propria libreria e nel mio caso mi segue da una quarantina di anni; quando lo lessi per la prima volta, in un’epoca in cui internet e tutte le sue applicazioni erano ancora in embrione, mi aiutò non poco ad arricchire il mio vocabolario d’inglese, grazie alla traduzione a fianco di ciascun epitaffio originale.

Vini Vigna Dogarina

Antologia di Spoon River. Testo inglese a fronte

Non Al Denaro, Non All’Amore, Ne Al Cielo

29° Salone Internazionale del Libro di Torino – dal 12 al 16 maggio 2016

Salone-Libro-logo-miniOggi ha preso il via nei padiglioni 1, 2, 3 e 5 di Lingotto Fiere la ventinovesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, un appuntamento da non perdere per gli amanti della lettura.
Da questa edizione parte il nuovo assetto della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura : oltre ai Soci storici (Regione Piemonte, Città di Torino e Torino Metropoli) e al recente ingresso di Miur e Mibact, entra fra i Soci Fondatori anche Intesa Sanpaolo quale importante partner privato.
I quattro padiglioni di Lingotto Fiere (51.000 metri quadri di superficie) ospiteranno: 37 sale convegni e laboratori, più di 1.100 editori (chi con proprio stand, chi all’interno di spazi collettivi e istituzionali), oltre 1200 convegni e dibattiti in programma, più di 500 gli gli operatori internazionali accreditati all’International Book Forum, di cui più di 250 stranieri provenienti da 41 Paesi.
Dal 1988 il Salone Internazionale del Libro di Torino è non solo la più grande libreria italiana del mondo, ma anche un enorme festival culturale capace di richiamare oltre 250.000 visitatori nei cinque giorni di apertura.
Saranno 70 i nuovi espositori che debuttano al Salone; fra loro La Conchiglia di Capri, raffinato libraio-editore di scuola napoletana, molto attivo sul fronte degli incontri fra le culture del Mediterraneo, e i 24 editori indipendenti dell’Incubatore che provengono da tutta Italia e hanno meno di due anni di vita, sarà presente per la prima volta anche l’Istituto Luce.
Dopo Calabria, Veneto e Lazio, la Regione Ospite d’onore nel 2016 è la Puglia, mentre le altre Regioni Italiane presenti con un proprio spazio sono Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.
La Puglia accoglierà i visitatori già all’esterno del Salone, con il Villaggio Puglia, allestito sul Piazzale antistante il Lingotto, mentre all’interno nello stand del padiglione 3 sarà possibile curiosare tra le librerie dei 37 editori pugliesi presenti.
Il titolo del Salone 2016 è Visioni, e il suo filo conduttore vuole dare spazio alle esperienze di chi ha la capacità di guardare lontano, di darsi e vincere sfide che sembrano impossibili, di lavorare per il futuro attuando progetti forti, basati su una conoscenza vera, ma anche sul patrimonio letterario, artistico e filosofico che costituisce la nostra identità culturale, e dunque nell’indispensabile saldatura tra cultura scientifica e cultura umanistica.
Al centro di questa edizione vi saranno dunque i visionari che, nei rispettivi rami di attività, si sono distinti per la lungimiranza del progetto, le capacità d’innovazione, l’originalità dei metodi operativi, ma anche la sapienza divulgativa e comunicativa.
Vi sono inoltre i progetti speciali che rappresentano un importante elemento dell’identità del Salone e un preciso punto di riferimento per pubblico, editori e operatori specializzati:

Casa CookBook, l’area interamente dedicata alle pubblicazioni enogastronomiche, che da 4 anni coinvolge editori, autori, grandi chef e associazioni con presentazioni, dibattiti e showcooking.
Book to the future, lo spazio interamente dedicato all’editoria del futuro. Per il terzo anno consecutivo ospita 10 startup internazionali che offrono servizi innovativi per la fruizione dei contenuti editoriali.
L’Incubatore, che dal 2007 a oggi ha ospitato oltre 250 case editrici con meno di due anni di vita, molte diventate nel frattempo concrete realtà del panorama editoriale nazionale.
La quarta edizione dello spazio collettivo dedicato all’editoria per ragazzi: le migliori proposte per i più piccoli, dalle favole illustrate ai titoli didattico-educativi, dalle graphic novel ai libri dedicati a chi ha difficoltà cognitive.
Per gli appassionati di lettura nordica, vi segnalo la presenza della casa editrice Iperborea ( queste le coordinate: G84-H83, padiglione 2) che esporrà tutti i classici del catalogo e le ultime novità, tra cui “Assassinio di marzo” di Dan Turéll, “La politica dell’impossibile” di Stig Dagerman, “L’ultimo bicchiere di Klingsor” di Torgny Lindgren in anteprima e “Una moglie giovane e bella” di Tommy Wieringa, che sarà presentato direttamente dall’autore in due diverse occasioni: venerdì 13 alle 17 nell’ambito del Salone OFF (Libreria Trebisonda) e sabato 14 alle 12 al Lingotto (Sala Blu).
Fra le novità più rilevanti di questo Salone il biglietto ridotto che da 9,00 € scende a 8,00 (invariato a 10 € l’intero), e l’introduzione del nuovo biglietto ridotto preserale a soli 5,00 €, valido dopo le ore 18 e per il quale è stata ideata una nuova striscia di eventi e concerti serali con grandi nomi della musica italiana.
Tutti i biglietti possono essere acquistati in prevendita online sul sito web del Salone.

Orari
Giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22
Venerdì e sabato dalle 10 alle 23

Per maggiori informazioni e programma dettagliato:
http://www.salonelibro.it/

La cliente sconosciuta

Fragranze White Musk

ClientesconosciutaLanza‘Ho bisogno di parlarle di una cosa seria’. Una voce di donna, al cellulare. Max Gilardi non conosce Lidia Morandi, ma è spaventata, così le promette che l’indomani sarà da lei. Non farà in tempo a parlarle: al suo arrivo Lidia è già morta, uccisa da sette coltellate nel suo stesso appartamento. Senza averla mai vista da viva, Gilardi sarà costretto a conoscerla tramite il suo passato, attraversato da grandi successi e uomini potenti, ma anche da tragedie crudeli e inspiegabili. Tra vicini impiccioni, architetti sfuggenti e giovani donne belle e misteriose, il caso si snoda tra colpi di scena, intrighi di quartiere e confessioni. E ancora una volta, sarà la sua Napoli il teatro delle indagini.

Dopo tre romanzi corposi con cui Elda Lanza ha fatto conoscere ai suoi lettori le vicende che hanno come protagonista Massimo Gilardi, Max per gli amici, prima commissario di Polizia a Milano e poi tornato a fare l’avvocato penalista nella sua Napoli, la novantunenne scrittrice milanese ci regala con “La cliente sconosciuta” un libro agile e dal ritmo più serrato nel quale Max Gilardi si ritaglia un ruolo da regista, lasciando la scena ad alcuni suoi collaboratori, prima tra tutti l’avvocato Laura Licasi che divide con lui e Ricky Russo lo studio e quel Giacomo Cataldo, investigatore privato, a cui spesso l’avvocato Gilardi affida incarichi investigativi.
Par di capire che l’intenzione dell’autrice, come tra l’altro spiega nelle pagine finali del libro, sia quella di far perdere al suo Max la curiosità determinata tipica dell’investigatore per dirottarlo verso una curiosità più di tipo pratico quale deve avere un avvocato nel momento in cui si trovi a dover risolvere dei casi intricati nel corso della sua carriera professionale.
E’ certamente un cambio di rotta notevole per una scrittrice che ha ottenuto un notevole successo con il suo trittico formato da : “Niente lacrime per la signorina Olga”, “Il matto affogato” e “Il venditore di cappelli”, romanzi corposi in cui ha ben tratteggiato il personaggio del suo protagonista attraverso la tragica vicenda dell’uccisione della moglie, le dimissioni da commissario e il ritorno nella sua adorata Napoli per fare il penalista.
L’autrice sempre nei titoli di coda di questo libro, scrive: “Io racconto storie che potrebbero essere vere”, non so se quella di Lidia Morandi possa essere una storia vera, di sicuro è raccontata in modo da farne un buon libro, più snello e scorrevole dei precedenti.
L’unico difetto che si legge in un battibaleno!

La cliente sconosciuta

LanzaEldaElda Lanza (Milano, 5 ottobre 1924) è una giornalista, autrice e presentatrice televisiva, oltre che esperta di comunicazione e di galateo, nonché docente di storia del costume.
Attiva nel movimento femminista e forte di una precoce e intensa attività di scrittrice e giornalista, dopo gli studi all’Università Cattolica di Milano e alla Sorbona di Parigi (dove fu allieva, tra gli altri, di Jean Paul Sartre), nel 1952 viene contattata dai dirigenti dalla neonata televisione italiana di cui, dopo svariati provini, diventa la prima presentatrice.
Dopo la parentesi televisiva si è occupata di giornalismo e comunicazione d’impresa, pubblicando libri, romanzi, saggi sulla buona educazione tra cui spicca il best seller “Signori si diventa” per Mondadori.
E’ una scrittrice dotata di un notevole bagaglio culturale e di una acuta capacità di osservatrice del mondo che le gira intorno, ma forse il vero “segreto” del suo successo è dovuto al fatto che prima di debuttare in video lavorò per molti anni come giornalista a Grazia, dove il suo direttore era Renato Olivieri, l’autore del celeberrimo Commissario Ambrosio.
È sposata con il pubblicitario Vitaliano Damioli e ha un figlio di nome Massimo Pietro Damioli detto Max.

La ricetta dell’assassino

coverRicettaAssassinoOslo. Dicembre 1999. Una notte molto fredda. Una prostituta, in cerca di un posto tranquillo per iniettarsi una dose di eroina, si inoltra nel parco che circonda la centrale di polizia al Gronlaslereit 44 e rinviene un cadavere da cui spunta un grosso coltello. Vestiti costosi, forse vittima di un’aggressione, una rapina. Si chiamava Brede Ziegler, proprietario del più esclusivo ristorante di Oslo, l’Entrè.
Delle indagini vengono incaricati Billy T. e la squadra Omicidi che subito si accorgono che le cose non sono così facili. Brede Ziegler infatti aveva uno stano hobby: inimicarsi assolutamente tutto e tutti, nell’ambiente della ristorazione norvegese. E qualunque cosa toccasse diventava un successo.
Il numero dei probabili assassini è pressoché infinito. L’indagine inizia con il consueto interrogatorio dei probabili testimoni, molti reticenti, di cui nel testo compaiono alcune trascrizioni, finché le cose si complicano ulteriormente: Brede Ziegler era stato ucciso due volte.
Dall’autopsia il medico legale rivela infatti che la vittima era imbottita di paracetamolo in dosi letali, per cui il numero degli assassini si moltiplica.

“La ricetta dell’assassino” è il secondo libro della Holt (dopo “Nella tana dei lupi”) della serie di Hanne Wilhelmsen, scritto a quattro mani con Berit Reiss-Andersen.
Come Anne, anche Berit è avvocato, membro del comitato che assegna il Premio Nobel, nonché esponente del Partito laburista norvegese, per il quale ha ricoperto il ruolo di Segretario di Stato del Ministro della Giustizia dal 1996 al 1997, proprio quando Ministro era Anne Holt.
In questo poliziesco nordico che si sviluppa attraverso due filoni, da un lato l’inchiesta poliziesca vera e propria e dall’altro un interessante affresco sociale che gli conferisce un tocco di originalità, torna in scena Hanne Wilhelmsen che dovrà vedersela con un caso pieno di intrighi e venire a capo di suo dilemma esistenziale: fuggire dalla vita che ha sempre fatto o accettare fino in fondo il suo essere una poliziotta.
Solitamente la Holt scrive in modo lineare e scorrevole, fatto questo che rende la lettura piuttosto veloce nonostante spesso e volentieri dei personaggi venga messa a fuoco non solo la vita professionale ma anche e soprattutto la quotidianità della vita familiare.

La ricetta dell’assassino

Segnalo della stessa autrice
Quello che ti meriti (Det som er mitt, 2001), Torino, Einaudi, 2008
Non deve accadere (Det som aldri skjer, 2004), Torino, Einaudi, 2009
La porta chiusa (Presidentens valg, 2006), Torino, Einaudi, 2009
La dea cieca (Blind gudinne, 1993), Torino, Einaudi, 2010
L’unico figlio (Demonens død, 1995), Torino, Einaudi, 2011
Nella tana dei lupi (Løvens gap, 1997) (con Berit Reiss-Andersen), Torino, Einaudi, 2012
Il ricatto (Død joker, 2000), Torino, Einaudi, 2012
Quale verità (Sannheten bortenfor, 2003) (Einaudi, 2014)

Anne.HoltAnne Holt
Anne Holt è nata nel 1958 a Larvik ed è cresciuta a Lillestrøm e Tromsø, attualmente vive a Oslo con la compagna e la figlia.
Si è laureata in Legge all’Università di Oslo, finanziandosi gli studi col mestiere di giornalista televisivo, attività che ha continuato anche dopo la laurea. Dopo aver collaborato per un periodo con la Polizia di stato norvegese, ha iniziato la professione di avvocato.
Dal 1996 al 1997 è stata Ministro della Giustizia, mentre il suo esordio come autrice  è del 1993, con il romanzo “Blind gudinne”, molto amato da lettori e critici, cui ha fatto seguito nel 1994 il secondo romanzo della serie di Hanne Wilhelmsen: “Salige er de som tørster”, che le ha fatto vincere il piú prestigioso premio norvegese per il crime novel, The Riverton Prize.
I due romanzi sono diventati, rispettivamente, una serie Tv e un film.
Nel 2001 ha pubblicato il gettonatissimo “Det som er mitt”, tradotto in Italia con il titolo “Quello che ti meriti”; con questo romanzo romanzo che introduce la nuova coppia di investigatori Inger Hohanne Vik e Yngvar Stubø, Einaudi Stile libero ha scelto di cominciare a presentare al lettore italiano l’opera della Holt.
E’ sicuramente una delle autrici scandinave piú apprezzate dal pubblico e dalla critica di ogni tempo.

Nessuno è innocente

Vola a prezzi scontati!

DF3Ettore Benussi, burbero commissario della squadra mobile di Trieste, sogna la vicina pensione. E invece lo aspetta un nuovo caso: la morte della vecchia Ursula Cohen, trovata senza vita nelle acque triestine. Per Benussi è chiaro, la signora è scivolata e annegata. Ma che ci faceva una novantenne a passeggio sulle Rive, in una notte di bora? E come mai chiunque la conoscesse sembra avere ottimi motivi per rallegrarsi della sua morte? Tutti tranne la vecchia amica Renate Stein: la sola a sapere dell’orrendo segreto, antico di cinquant’anni, che Ursula Cohen si portava dentro.

Mentre leggevo questo romanzo d’esordio firmato Roberta De Falco mi sono venuti in mente alcuni versi che il poeta Umberto Saba ha dedicato alla sua città nella poesia “Trieste“ contenuta nella raccolta “ Trieste e una donna” del 1910 e precisamente: “Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia.”
Trieste è proprio come la descrive Saba e chi di voi abbia posato gli occhi sulla più bella piazza d’Europa, bevuto un “capo in b” al Caffè degli specchi o assaggiato i gusti intensi di Pepi S’ciavo accompagnati da un paio di ombre non può fare a meno di leggere questo libro.

Nessuno è innocente (Pandora)

DF4Roberta De Falco, è lo pseudonimo dietro cui si nasconde la sceneggiatrice Roberta Mazzoni.
Nasce a Milano il 3 ottobre del 1951, figlia di un architetto; mentre frequentava i corsi di Letteratura alla Università Statale di Milano, ha esordito nel mondo dello spettacolo nel 1970 come costumista al Piccolo Teatro di Milano, ha inoltre collaborato a lungo con la RAI.
Nel 1976 si trasferisce a Roma dove, oltre a svolgere attività di sceneggiatrice, insegna narratologia cinematografica.
Come sceneggiatrice ha lavorato a progetti anche importanti: “Interno berlinese” di Liliana Cavani, “Va’ dove ti porta il cuore” di Cristina Comencini, “Nel mio amore” di Susanna Tamaro, i televisivi “Promessi sposi” e “La famiglia Ricordi”.
È stata aiuto montatrice alla RAI Corporation di New York (1977). Sempre per la televisione ha realizzato programmi scientifici in collaborazione con Ruggero Orlando (La Casa del Sole, 1978; L’Universo dopo Einstein, 1979).
Ha poi iniziato l’attività di assistente alla regia in due film ( “Stark System” di Armenia Balducci e “La pelle” di Liliana Cavani).
Come autrice letteraria ha pubblicato nel 1995 per Il Saggiatore l’antologia di aforismi “Scrivere – manuale a più voci per aspiranti narratori”. Ha scritto anche un libro a copie numerate (Verso Pergamo, edito da Imago, 1983).
Come traduttrice, si è occupata di Segreti, Silenzi, Bugie di Adrienne Rich (edito da La Tartaruga nel 1982). È stata curatrice di un libro di Cesare Zavattini (Basta coi Soggetti, edito da Bompiani, 1977).
Fa parte del consiglio della Fondazione Tamaro, per progetti formativi e umanitari in collegamento con la Limmat Stiftung.
Oggi vive e lavora a Porano, nella campagna di Orvieto (TR) e ha in essere un’amicizia amorosa con Susanna Tamaro da oltre 25 anni.

Sperling & Kupfer Editore

Un doppio sospetto

SospettoA Reykjavík, in un appartamento poco distante dal centro, viene rinvenuto il cadavere di un uomo: ha circa trent’anni, indossa una maglietta da donna e giace in una pozza di sangue con la gola tagliata di netto. Sotto il divano vicino a lui, una pashmina che profuma di spezie.
L’agente Erlendur Sveinsson della polizia di Reykjavík è partito per i fiordi orientali, inseguito da quei fantasmi del passato che lo tormentano incessantemente, e a occuparsi del caso è la collega Elínborg, detective con l’hobby della cucina e madre di tre figli adolescenti, che tra mille difficoltà cerca di destreggiarsi tra il lavoro e la famiglia.
A lei tocca il compito di scavare nelle pieghe della vita apparentemente irreprensibile del giovane ucciso: un buon lavoro, una perfetta forma fisica, un appartamento arredato con gusto.
Le indagini sembrano collegare l’omicidio a una serie di stupri avvenuti in città, mentre un’altra pista, meno scontata, conduce alla misteriosa scomparsa di una diciannovenne svanita nel nulla sei anni prima.
E se invece la chiave del mistero fosse sepolta in un piccolo cimitero sul mare, in un villaggio dell’entroterra dove il tempo si è fermato?
Affidandosi – è il caso di dirlo – al proprio fiuto, Elínborg porta alla luce un’agghiacciante storia di violenza, silenzi e vendetta, che si lascia dietro una scia infinita di vinti e nessun vincitore.

Un doppio sospetto è il nono caso della serie scritta da Arnaldur Indriðason e che vede come protagonista Erlendur Sveinsson, agente della polizia di Reykjavik.
Nel romanzo c’è un colpo di scena iniziale con cui lo scrittore manda l’agente Erlendur Sveinsson in congedo temporaneo, in giro per l’Islanda a cercare di liberarsi dai fantasmi del suo passato, spiazzando di fatto il lettore che dovrà fare a meno della presenza di quello che è stato il protagonista dell’intera serie.
Le indagini sono quindi affidate alla collega Elìnborg, mentre l’altro agente del gruppo, Sigurdur Oli, ha un ruolo del tutto marginale.
La Elinborg risulta simpatica e l’autore entra molto nella sua vita privata, coinvolgendo sia pure marginalmente il marito meccanico e un paio dei suoi tre figli adolescenti.
Ha una passione corposa per la cucina ( tanto che scrive anche libri di ricette ) e in particolare per la cucina indiana e sarà proprio attraverso gli odori ( in particolare quello del tandori ) che riuscirà a trovare gli input giusti per arrivare alla soluzione del caso.
Il filrouge del romanzo è dov’è finita la proprietaria della pashmina?

indridason-fotoArnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto.
Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggiore testata islandese, il quotidiano Morgunblaðið (Il giornale del mattino).
Arnaldur tra i tanti scrittori nordici si è ritagliato un suo spazio in molti paesi, tra cui l’Italia e si può dire che lo spazio conquistato è più che meritato.
Nel 2009 gli è stato assegnato il Barry Award 2009 per il romanzo “ Un corpo nel lago “, il premio istituito nel 1997 in memoria di Barry Gardner, è stato attribuito allo scrittore islandese durante la consueta Bouchercon ospitata a Indianapolis.

Guanda Editore / Tea Libri

Un doppio sospetto: Un’indagine per l’agente Erlendur Sveinsson (Guanda Noir)