La fattoria dei malfattori

la fattoria dei malfattoriJalmari Jyllänketo, ispettore capo dei servizi segreti finlandesi, è inviato nel cuore della Lapponia con una missione speciale: scoprire cosa si nasconde dietro la Palude delle Renne, un vecchio kolchoz ora trasformato in una fiorente azienda agricola biologica. Corre voce che la proprietaria Ilona Kärmeskallio, eroica paladina dell’ecosostenibile, abbia ucciso il marito con le proprie mani e commesso le peggiori atrocità. Vestiti i panni di ispettore bio, l’agente segreto s’infiltra con piacere in questo paradiso salutista, che con funamboliche tecniche agrarie ricava dalla terra artica le migliori erbe aromatiche d’Europa e dove perfino la vecchia miniera di ferro scavata nelle viscere della montagna è stata convertita in un’avanguardistica fungaia. Non c’è che dire, la Palude delle Renne merita il più esclusivo bollino bio. Ma proprio nella fungaia c’è qualcosa che non torna: perché è sormontata da una torretta di guardia, avvolta da un silenzio spettrale e chiusa da un portone di acciaio? Da dove vengono le urla che Jalmari ha sentito nel suo labirinto di gallerie sotterranee? E cosa ci fanno a zappare la terra del kolchoz un noto parlamentare, un teppista nazi e il vescovo Röpelinen? Con la sua fantasia senza confini e il suo humour senza filtri, Arto Paasilinna torna a puntare la lente sulle più scomode domande aperte della società. E in un provocatorio viaggio dall’eco-paradiso agli inferi, dimostra a proprio modo, politicamente scorretto, come sostenere la bioagricoltura risolvendo l’eterno problema dei delitti e delle pene.

La fattoria dei malfattori (Hirttämättömien lurjusten yrttitarha) è uno dei tanti romanzi dello scrittore finlandese Arto Paasilinna.
Scritto nel 1998 è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Iperborea nel 2013.
Sono stato in Finlandia per la prima volta nel 1992 e posso dire avendola girata in lungo e in largo di conoscerla discretamente bene; ne ho ammirato la sua bellezza attraverso città e villaggi meravigliosi, fiumi impetuosi, una miriade di laghi, montagne da urlo e foreste, foreste, e poi ancora foreste che ti accompagnano e avvolgono mentre ci si spinge verso Nord e oltre il Circolo Polare Artico.
Mi ricordo la sensazione di monotonia che ho avuto nei primi due giorni di contatto con una natura così predominante, poi con il passare dei giorni osservando come vivessero quella condizione gli abitanti di villaggi distanti decine di chilometri gli uni dagli altri ho capito che una natura così avvolgente e a prima vista ostile la si può percepire solo ed unicamente come amica nel momento in cui si realizza che è parte integrante del proprio dna.
Sono ritornato in Finlandia mediamente ogni due anni e nel frattempo la lettura dei romanzi di Arto Paasilinna è stata fondamentale per poter meglio comprendere la quotidianità e la cultura di fondo dei finlandesi e per apprezzare sempre più un paesaggio ( penso ad esempio a quello della penisola di Koli) che molti ritengono affascinante giusto lo spazio di qualche minuto, ma dal quale non vedono l’ora di scappare per rituffarsi nel caos della loro “civiltà”.
Venendo al libro, Arto Pasillina è uno scrittore capace di non deludere mai!
Ha uno stile inconfondibile, una sorta di black humour di matrice britannica con il quale spinge il lettore alla riflessione sui grandi temi della vita e della nostra società, e poi che dire dei suoi personaggi sempre pronti con la dovuta tranquillità ad adattarsi alle situazioni più inusuali.
Con questo romanzo Arto ritorna sui livelli medio alti delle sue opere più riuscite ( penso a: Il Mugnaio urlante, L’anno della lepre e Il Miglior amico dell’orso).
Bella l’idea dell’ispettore di polizia che per svolgere le sue indagini si “traveste” da ispettore bio per tuffarsi in una serie di verifiche ufficiali in un’azienda agricola biologica nel cuore della Lapponia, pur sapendo quasi nulla di coltivazioni biologiche, concimi naturali e quant’altro attenga alla sfera delle coltivazioni biologiche.
Un romanzo piacevole, in cui scopriremo ciò che davvero nasconde quella fattoria, intuibile sin dal titolo.

La fattoria dei malfattori

Segnalo dello stesso autore:
L’anno della lepre (ed. orig. Jäniksen vuosi, 1975, trad.1994)
Il bosco delle volpi (ed. orig. Hirtettyjen kettujen metsä, 1983, trad.1996)
Il mugnaio urlante (ed. orig. Ulvova mylläri, 1981, trad.1997)
Il figlio del dio del tuono (ed. orig. Ukkosenjumalan poika, 1984, trad.1998)
Lo smemorato di Tapiola (ed. orig. Elämä lyhyt, Rytkönen pitkä, 1991, trad.2001)
I veleni della dolce Linnea (ed. orig. Suloinen myrkynkeittäjä, 1988, trad.2003)
Piccoli suicidi tra amici (ed. orig. Hurmaava joukkoitsemurha, 1990, trad.2006)
Il migliore amico dell’orso (ed. orig. Rovasti Huuskosen petomainen miespalvelija, 1995, trad.2008)
Prigionieri del paradiso (ed. orig. Paratiisisaaren vangit, 1974, trad.2009)
L’allegra apocalisse (ed. orig. Maailman paras kylä, 1992, trad.2010)
Le 10 donne del cavaliere (ed. orig. Kymmenen riivinrautaa, 2001, trad.2011)

 

ArtoPaasilinnaArto Tapio Paasilinna
Arto Tapio Paasilinna è nato il 20 aprile del 1942 a Kittilä in Lapponia.
È uno degli scrittori finlandesi più conosciuti all’estero, dal momento che parte della sua produzione è stata tradotta in 45 lingue.
Ha un passato da giornalista, poeta e guardiaboschi; autore di culto in Finlandia (dove ogni suo libro supera sempre le 100.000 copie), è molto amato anche all’estero per il travolgente humour e la capacità di raccontare ridendo anche le storie più tragiche.
Ha al suo attivo più di 30 romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature, ed è uno dei pochi scrittori finlandesi che vive unicamente della sua penna.
Nel 1994 gli è stato conferito in Italia il Premio Acerbi per “L’anno della lepre”, romanzo che ha superato le 120.000 copie in Italia e dal quale sono stati prodotti due film.
Vive alternando alla Lapponia e a Helsinki le sue sempre più frequenti tappe nei paesi più assolati del Sud, spesso anche in Italia.
I suoi libri generalmente riflettono la vita comune finlandese, e lasciano trasparire anche la difesa dell’ambiente e della vita naturale.
In Finlandia alcuni suoi romanzi sono stati trasformati in opere cinematografiche e televisive: “L’anno della lepre”, “Il mugnaio urlante” e “Lo smemorato di Tapiola”, mentre “Piccoli suicidi tra amici” è stato girato in versione più lunga per essere trasmesso come mini-serie televisiva.
“I veleni della dolce Linnea”, al contrario, è stato portato direttamente sul piccolo schermo.
Nell’ottobre del 2009 Paasilinna è stato ricoverato per un ictus e la conseguente emorragia cerebrale; dopo un lungo ricovero, lo scrittore è tornato a parlare e a camminare, ma la sua carriera artistica pare irrimediabilmente compromessa.
I suoi romanzi in Italia sono pubblicati dalla casa editrice Iperborea.

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