Ritchie Collins è nato nel 1978 a Prestwick un paesino lungo la costa occidentale della Scozia, ha studiato Design e Illustrazione presso il College of Building and Printing a Glasgow.
Dopo aver viaggiato per qualche tempo è diventato il Gallery manager della Galleria d’arte Just Art situata in Morningside a Edimburgo.
Dal 2010 ha aperto una sua Galleria, the Ritchie Collins Gallerynel cuore di Leith storico sobborgo di Edimburgo
La pittura di Ritchieè influenzata dagli scorci delle coste scozzesi e dai paesaggi che le circondano, ma anche dall’arte celtica; colori vibranti, forme semplici e spesso in movimento si combinano insieme e danno alle sue opere un tocco di assoluta originalità
Parlando del suo lavoro, Richie dice: “Tutte le cose che dipingo provengono da sogni o ricordi di luoghi in cui sono stato. Ciò che per me è importante è cercare di catturare i veri sentimenti di un luogo nel tempo, piuttosto che la realtà”
I suoi dipinti e le stampe in edizione limitata sono in molte collezioni d’arte private
Ritchie Collins was born in 1978 in Prestwick, a small town along the west coast of Scotland, studied Design and Illustration at the College of Building and Printing in Glasgow
After traveling for some time he became the Gallery manager of the Just Art art gallery located in Morningside in Edinburgh
Since 2010 he has opened his own Gallery, the Ritchie Collins Galleryin the heart of Leith’s historic suburb of Edinburgh Ritchie’spainting is influenced by the views of the Scottish coasts and the landscapes that surround them, but also by Celtic art; vibrant colors, simple and often moving shapes combine together and give his works a touch of absolute originality
Talking about his work Richie says: “All the things I paint come from dreams or memories of places I’ve been. What is important to me is trying to capture the true feelings of a place in time, rather than the reality.”
His paintings and limited edition prints are in many private art collections
Gordon Wilson è nato nel 1968 e cresciuto a Glasgow dove attualmente vive con la moglie e due figli
Ha studiato allaScuola d’Arte di Glasgow e ha lavorato per molti anni nel mondo dell’arte come designer, corniciaio, restauratore e artista.
In gioventù Gordon fu ispirato dal cartoonist David Sutherland e dal padre che era una acquerellista, mentre altre influenze artistiche nei suoi lavori derivano da artisti come Freud, Byrne, Stanley Spencer, Howson and Currie
Lavora prevalentemente ad olio e le sue tele sono ispirate e risentono dell’influenza della sua natia Scozia
Le sue opere sono presenti in collezioni private e non in tutto il mondo.
Gordon Wilson was born in 1968 and grew up in Glasgow, where he is now based with his wife and two children
He studied at the Glasgow School of Art and worked for many years in the art world as a designer, picture fremer and artist
In his youth, Gordon was inspired by cartoonist David Sutherland and his father who was a watercolorist, while other artistic influences in his work derive from artists such as Freud, Byrne, Stanley Spencer, Howson and Currie
He works mainly in oil and his paintings are inspired and influenced by the influence of his native Scotland
His works are present in private collections and not all over the world
Colette Brunelière è nata a Auvers sur Oise un piccolo paesino situato nel dipartimento della Val-d’Oise nella regione dell’Île-de-France,celebre per aver ospitato tanti rinomati artisti che qui hanno creato molti dei loro capolavori, tra tutti Cézanne ma soprattutto Van Gogh, che qui visse gli ultimi tre mesi di vita e dove è sepolto nel cimitero locale. Colette attualmente vive a Champsur Laye, nella regione dell’Hautes-Alpes.
Dopo aver frequentato l’Università, ha cresciuto i suoi quattro figli e da alcuni anni a questa parte si dedica interamente alla sua passione, la pittura.
Questa stimata pittrice francese riesce a conciliare il mondo reale con quello dei sogni e in ogni suo quadro non si fatica a ritrovare il momento di vita che vuole in qualche modo fissare
Colette Brunelière was born in Auvers sur Oise a small village located in the department of Val-d’Oise in the Île-de-France region, famous for having hosted many renowned artists who created many of their masterpieces here, among all Cézanne but especially Van Gogh, who lived here the last three months of his life and where he is buried in the local cemetery Colette currently lives in Champsur Laye, in the Hautes-Alpes region
After attending the University, she raised her four children and for some years has devoted herself entirely to he passion, painting
This esteemed French paintress manages to reconcile the real world with that of dreams and in every one of her paintings it is not hard to find the moment of life that she wants to fix in some way
Sara Mead è una pittrice scozzese che ha vissuto fino al 2007 a Paisley nel Renfrewshire una delle 32 aree amministrative della Scozia, per poi trasferirsi a Moseley, un sobborgo di Birmingham.
Ha iniziato a dipingere con continuità dal 1999 supportata ed incoraggiata da Tom Shanks, rinomato acquarellista scozzese.
Nei suoi dipinti ama spesso ritrarre dettagli della vita quotidiana dei piccoli porti, usando tonalità calde ed appassionate che riflettono le emozioni tipiche dei paesaggi marinari.
Ha partecipato a svariate mostre in Scozia e i suoi lavori sono esposti in molteplici gallerie del Regno Unito.
Sara Mead is a Scottish paintress who lived until 2007 in Paisley in Renfrewshire one of the 32 administrative areas of Scotland, then moved to Moseley, a suburb of Birmingham
She started painting with continuity since 1999 supported and encouraged by Tom Shanks, a renowned Scottish watercolorist
In her paintings she often loves to portray details of the daily life of small ports, using warm and passionate tones that reflect the typical emotions of sea landscapes
She has participated in various exhibitions in Scotland and his works are exhibited in multiple galleries in the United Kingdom
Louise O’Hara vive a Davenham un piccolo villaggio rurale a circa 3 km a sud della città di Northwich, nella Contea Cheshire in Inghilterra.
Ha conseguito il suo Masters Degree in Fashion and Textiles presso la Manchester Metropolitan University (MMU).
Lavora nel suo piccolo studio pieno fino al soffitto di scatole, e contornata da tessuti vintage, macchine da cucire, fili, bottoni, carte dipinte a mano, libri e macchine da scrivere.
Durante il suo Master in Moda e tessile ha scoperto il “Wabi – sabi” la visione del mondo giapponese, fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose e sulla regola della “bellezza nell’imperfezione” e questa forma etica ha realmente influenzato la sua ispirazione per i lavori che produce.
La sua attenzione è rivolta a superfici tattili invecchiate come vernice scrostata su pareti e tessuti logori ma cariche di memorie e storie da raccontare; è solita fotografare tracce di elementi su cose che indicano un residuo o segno di qualcosa di precedente.
Nei suoi lavori usa una combinazione di superfici stratificate formate da: cera, carta colorata, tessuti tinti a mano, disegni di carta, bottoni, centrini, in una sorta di collage capace di creare dei veri e propri pezzi unici, dove talvolta inserisce dei pezzi vintage capaci di trasmettere dei messaggi nostalgici.
I suoi lavori riflettono la ricchezza della luce, dei colori e delle strutture che la circondano e i paesaggi del nord in cui sono spesso ritratte scene costiere traggono ispirazione dai ricordi delle sue vacanze giovanili.
Molto spesso per i suoi lavori si ispira ad un insieme di luoghi che ha visitato da bambina e poi da adulta e il risultato è una sorta di mix di memorie recenti e passate
Le sue parole preferite sono: traccia, assenza, imperfezione e serendipità
Louise O’Hara lives in Davenham a small rural village about 3 km south of the city of Northwich, in the Cheshire County in England
She received her Masters Degree in Fashionand Textilesfrom Manchester Metropolitan University (MMU)
She works in her small full studio up to the ceiling of boxes, and surrounded by vintage fabrics, sewing machines, threads, buttons, hand-painted papers, books and typewriters
During her Masters in Fashion and Textile she discovered the “Wabi – sabi” the Japanese world view, based on the acceptance of the transience of things and the rule of “beauty in imperfection” and this ethical form has really influenced her inspiration for the jobs he produces
Her attention is turned to aged tactile surfaces like peeling paint on walls and worn fabrics but laden with memories and stories to tell; it is usual to photograph traces of elements on things that indicate a residue or sign of something previous
In her works she uses a combination of layered surfaces made up of: wax, colored paper, hand-dyed fabrics, paper drawings, buttons, doilies, in a sort of collage capable of creating real unique pieces, where she sometimes inserts pieces vintage capable of transmitting nostalgic messages
Her works reflect the richness of light, colors and structures that surround it and the landscapes of the north where coastal scenes are often portrayed are inspired by memories of his youthful holidays
Very often for her work she is inspired by a set of places he visited as a child and then as an adult and the result is a sort of mix of recent and past memories
Her favourite words are; trace, absence, imperfection and serendipity
Paul Robinson è nato a Penrith nel 1959, nella Contea di Cumbria nel Regno Unito ed è cresciuto nel villaggio di Lazonby nel cuore della Eden Valley.
Ha studiato arte al Carlisle College, quindi si è trasferito a Londra dove è diventato un illustratore di successo di molte pubblicazione tra cui The Sunday Times, Radio Times e Time Out magazine, per poi dedicarsi completamente alla pittura.
Nel 1999 si è trasferito nella Contea di Norfolk dove grazie alla contemplazione di un paesaggio fatto di mare e cielo ha trovato la giusta quiete per poter raccontare nelle sue tele con uno stile del tutto particolare la vita di tutti i giorni, quella che in pratica ciascuno degli abitanti può vedere dall’uscio di casa di un qualsiasi villaggio che si affaccia sulla costa del mare del Nord.
Paul Robinson was born in Penrith in 1959, in the County of Cumbria in the United Kingdom and grew up in the village of Lazonby in the heart of Eden Valley.
He studied art at Carlisle College, then moved to London where he became a successful illustrator of many publications including The Sunday Times, Radio Times and Time Out magazine, to then devote himself entirely to painting.
In 1999 he moved to the County of Norfolk where, thanks to the contemplation of a landscape made of sea and sky, he found the right quiet to be able to tell everyday in his canvases with a very particular style that life that each of the inhabitants can see from the door of a house of any village that overlooks the coast of the North Sea
Deborah Phillipsè una delle più affermate pittrici contemporanee scozzesi.
E’ nata a Dundee nel 1965, ed è la figlia del noto artista scozzese Douglas Phillips di cui a quanto pare ha seguito precocemente le orme. Deborah ha esposto il suo primo lavoro all’età di 14 anni alla Royal Scottish Academy e al Royal Glasgow Institute of Fine Art.
Si è laureata con BA(honours) nel 1987 al Duncan of Jordanstone College of Art di Dundee.
Dopo la laurea ha lavorato come Merchandise Designer con il National Trust for Scotland e con Historic Scotland.
I suoi lavori di design sono apparsi nei più quotati magazines femminili e i suoi dipinti sono presenti in International Artist, Artists and Illustrators, Picture Business and Art Business Today per fare solo qualche esempio.
Attualmente Deborah si sta dedicando alla pittura in acrilico nel suo studio di Dundee che si affaccia sul “the Firth of Tay” ( firth in scozzese vuol dire fiordo) e molti dei suoi lavori sono eseguiti su commissione; basti pensare che compagnie come Standard Life, Bank of Scotland e Mark e Spencer sono tra i principali collezionisti dei suoi sempre più popolari dipinti.
Espone prevalentemente in Scozia, Inghilterra e Irlanda, ma i suoi lavori si possono trovare in collezioni aziendali e private in tutto il mondo.
Un critico scrisse di lei: “ Deborah Phillips è una di quei talenti che possono dipingere una scena che noi tutti conosciamo, senza averla mai vista prima”.
Deborah Phillips is one of the most successful Scottish contemporary paintress
She was born in Dundee in 1965, and is the daughter of the famous Scottish artist Douglas Phillips, whose footsteps she followed earlyDeborah exhibited her first job at the age of 14 at the Royal Scottish Academy and at the Royal Glasgow Institute of Fine Art
She graduated with BA (honors) in 1987 at the Duncan of Jordanstone College of Art in Dundee
After graduating, he worked as a Merchandise Designer with the National Trust for Scotland and with Historic ScotlandHer design works have appeared in the most popular women’s magazines and his paintings are featured in International Artist, Artists and Illustrators, Picture Business and Art Business Today to give just a few examples
Currently Deborah is dedicating herself to acrylic painting in her Dundee studio overlooking the “the Firth of Tay” (Scottish firth means fjord) and many of her works are commissioned; just think that companies like Standard Life, Bank of Scotland and Mark and Spencer are among the main collectors of his increasingly popular paintings
She exhibits mainly in Scotland, England and Ireland, but his works can be found in corporate and private collections around the world
A critic wrote of her: “Deborah Phillips is one of those talents who can paint a scene that we all know without ever having seen it before”
Aimo Katajainen è nato nel 1948 a Kiuri nel comune di Valkeala che dal 2009 è stato accorpato al comune di Kouvola, siamo nel sud della Finlandia, nella regione di Kynenlaakso.
E’ cresciuto in una fattoria situata lungo il fiume che scorre nella regione e i paesaggi rurali e invernali sono i temi ricorrenti nelle sue opere, oltre ad alcuni aspetti tipici della cultura finlandese come la sauna, la pesca al salmone e la vita all’aria aperta.
Ha iniziato esponendo i suoi quadri a Kotka e Kouvola, ma è grazie alla partecipazione a una mostra a Miami in USA che ha la possibilità di far conoscere le sue opere a un più vasto pubblico entrando così in un circuito di Mostre di arte Naif, nate con l’intento di promuovere questo tipo di arte attraverso l’Europa.
Joan Gillchrest ( 2 novembre 1918 – 3 Gennaio 2008) è stata una delle più conosciute e quotate artiste naïf della Cornovaglia.
Il suo cognome da nubile era Gilbert Scott e la sua famiglia contava illustri personaggi quali il bisnonno Giorgio che fu l’architetto della stazione di San Pancrazio e la zia Sir Giles che fu l’architetto della Cattedrale di Liverpool, mentre suo padre fu uno stimato radiologo che lavorò con Marie Curie.
E’ nata in Bentinck Street a Londra, ma è cresciuta insieme a due sorelle e un fratello a Bourne End, vicino a Cookham nel Berkshire e dopo aver studiato in College all’età di 16 anni ottenne il permesso del padre per andare un anno a Parigi a studiare il francese e qui iniziò a coltivare l’interesse per la pittura.
Durante la guerra si è sposata con l’americano Samuel Gillchrest figlio di uno dei proprietari della British-American Tobacco.
Dall’unione sono nati due figli, Margherita nel 1943 e Paul nel 1947, ma il suo matrimonio non funzionò e nel 1953 divorziò da Samuel, e si trasferì a Chelsea.
Qui conobbe Adrian Ryan un carismatico artista con cui intrecciò una relazione, per poi trasferirsi insieme nel 1959 nel villaggio di Mousehole dove Ryan aveva già vissuto in passato con la moglie, la pittrice Peggy Rose.
Nel 1965 la loro relazione terminò, Adrian ritornò a Londra mentre Joan rimase a Mousehole per dedicarsi completamente alla pittura; la prima esposizione a Mousehole è del 1966, mentre dal 1969 iniziò ad esporre in solitaria prima in Cornovaglia e poi in tutto il Regno Unito. Mousehole è un piccolo villaggio di pescatori situato nella costa sud-occidentale della Cornovaglia, e Joan fu l’ispiratrice dell’inizio della tradizione di addobbare la cittadina e il porto con una moltitudine di luci colorate in occasione delle festività natalizie, tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri e che ha reso famoso il piccolo villaggio di pescatori che durante le festività natalizie assume un fascino del tutto particolare.
Le sue tele ritraggono in massima parte le più belle vedute del piccolo villaggio sullo sfondo del mare e con le barche in ferma nel piccolo porticciolo.
Quando la Pop Art diventa Fiaba When Pop Art becomes fairy tale Kun Pop Art tulee satu
Ho avuto modo di incontrare in rete le opere dell’artista Caterina Borghi e sono rimasto come rapito dalla sua capacità di trasferire la Pop Art nel mondo delle fiabe, pieno si di meraviglie ma anche di alcuni aspetti della società contemporanea che vengono evidenziati con maestria dal pennello dell’artista.
Quello che ci mostra Caterina Borghi è un mondo di sprechi, di narcisismo talvolta esasperato, del bisogno di apparire sempre e comunque dove la vanità prende spesso il posto della sostanza.
Al centro delle sue opere ci sono spesso le donne che vengono ritratte nella loro quotidianità mentre fanno le casalinghe, si divertono ad un party, vanno a fare la spesa oppure diventano cibo loro stesse sedute all’interno di un carrello, e che dire della maternità in cui la donna viene raffigurata con sullo sfondo delle catene, quasi a significare una limitazione della libertà.
Altro elemento spesso presente è il cibo che viene presentato in modo attraente ma spesso in maniera esagerata, quasi proprio a voler ricordare quell’abbondanza che spesso produce inevitabilmente una marea di sprechi, e che dire del cibo che si fa peluche per essere succhiato alla ricerca di quell’affetto che a molti di noi manca.
Ma il suo è anche un mondo ironico attraverso il quale rappresenta la quotidianità raccontata tra passato e presente, attraverso personaggi dei fumetti che sottolineano i contrasti che ci vengono mostrati nella vita di tutti i giorni.
Molto bello il quadro “L’albero dei ricordi” che ci riporta a quando la pubblicità era qualcosa di gradevole e mai invadente, quella per intenderci targata Calimero, Carmencita, Susanna tutta panna, l’Olandesina, o l’omino Permaflex.
Dentro le sue opere troviamo attraverso tre colori dominanti : il rosa, il rosso e il nero, la rappresentazione di un mondo che si racconta attraverso il bene, il male, la solitudine e ahimè le inevitabili bugie che lo hanno reso sempre più superficiale. Caterina Borghi esprime la sua arte in modo poliedrico attraverso dipinti, murales, allestimenti, installazioni e come stilista di moda femminile.
Ha partecipato a numerose esibizioni collettive ed allestito molte esibizioni personali che hanno riscosso notevole successo.
Tra le sue installazioni più recenti come non ricordare l’installazione Pelouches alla Casa del Mercante in occasione di Mantova Creativa.
I was able to meet the works of the artist Caterina Borghi on the web and I was captivated by her ability to transfer Pop Art to the world of fairy tales, full of wonders but also some aspects of contemporary society that are highlighted with skill by artist’s brush.
What shows us Caterina Borghi is a world of waste, sometimes exasperated narcissism, the need to always appear where the vanity often takes the place of substance.
At the center of his works there are often women who are portrayed in their daily lives while they are housewives, having fun at a party, go shopping or become food themselves sitting in a cart, and what about motherhood in which the woman is depicted with the background of the chains, as if to signify a limitation of freedom.
Another element often present is the food that is presented in an attractive but often exaggerated way, almost just to remember that abundance that often inevitably produces a lot of waste, and what about the food that is stuffed to be sucked looking of that affection that is missing for many of us.
But his is also an ironic world through which he represents the everyday life told between past and present, through comics characters that underline the contrasts that are shown to us in everyday life.
Very nice picture “The tree of memories” that takes us back to when the advertising was something pleasant and never intrusive, to understand the plaque Calimero, Carmencita, Susanna all cream, the holland, or the little man Permaflex.
Inside his works we find three dominant colors: pink, red and black, the representation of a world that is told through good, evil, loneliness and unfortunately the inevitable lies that have made it ever more superficial. Caterina Borghi expresses her art in a multifaceted way through paintings, murals, installations, installations and as a fashion designer for women.
He has participated in numerous collective exhibitions and set up many personal performances that have been very successful.
Among his most recent installations, how can we forget the Pelouches installationat the Casa del Mercante on the occasion of Mantova Creativa.
Biografia Studia a Brera a Milano, poi lavora in aziende di abbigliamento come stilista di moda femminile e prova a raccontare con i colori la capacità di sognare. La visione fiabesca della vita. Espone in spazi alternativi, quali ristoranti, caffè, negozi, barche…shop art…fino alla personale del 1995 “Rosa Rosae” presso la galleria 2E di Suzzara (Mn) città del premio. Segue “La favola rosa” nel 2007 alla Loggia degli Artisti in Mantova presso la Camera di Commercio con il progetto e l’allestimento di un “libro” con un racconto della vita in rosa. Recenti sono l’installazione Pelouches alla Casa del Mercante in occasione di Mantova Creativa e la mostra al MuVi di Viadana (Mn). Viaggia molto per lavoro e per diletto e coglie ovunque un pensiero rapido e diretto che arriva al cuore delle cose.
Biography After studying in Milan at Brera, later she worked in fashion houses as a designer of female fashions and tried to translate into colours her vision of dreams and the enchanted side of life. She exhibited in alternative spaces, such as restaurants, cafès, shops, boats…shop art…until in 1995 her personal exhibition “Rosa Rosae“ was held at the 2E Gallery in Suzzara (Mn) town of prize. Then followed “La Favola Rosa” in 2007, at the “Loggia degli Artisti“ in the Mantuan Chamber of Commerce, a plan for the preparation of a book to recount “La vie en rose”. She travels extensively for work and pleasure and everywhere grasps a direct and candid feeling for the essential things in life.
Video relativo al Progetto Nutrix
mostra “Fame d’arte”
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un giornalista in viaggio che non sopporta gli ombrelli