Mourning in the world of Italian cuisine and not only, is died Gualtiero Marchesi.
Se ne è andato Gualtiero Marchesi, un artista nonché un uomo colto, il primo Chef italiano a tre stelle ma anche e soprattutto il “maestro” che ha segnato il prima e il dopo nella storia della cucina italiana.
La sua vita è stata da sempre legata alla gastronomia ed alla cultura del cibo e mai titolo fu più azzeccato di quel “Marchesi si nasce” per il suo libro edito da Rizzoli nel 2012.
Un cuoco che ha saputo primo tra tutti coniugare una visione di cucina totale che si regge non solo sul contenuto ma anche sul contenitore, il cibo, la tavola e il servizio, dove tutti questi elementi concorrono all’esperienza del cibo avendo ben chiare tre regole fondamentali a cui deve attenersi un cuoco: l’onestà, la pulizia, il rispetto.
E’ stato un autentico innovatore che ha reso internazionale la cucina italiana con piatti indimenticabili quali il trittico di piatti usciti nei primi anni ottanta: il riso oro e zafferano inventato nel 1981, il raviolo aperto del 1982, e la seppia al nero del 1983.
Dal 22 aprile al 1 maggio a San Ponso, piccolo centro dell’Alto Canavese, si terrà la 36° edizione della sagra delle Rane – tradizionale appuntamento nato con l’intento di promuovere la specialità tipica della zona: la rana fritta in pastella.
La Sagra delle raneè nata da una brillante idea della Pro Loco locale che ha messo a frutto il soprannome “i Ranër”(in piemontese, “quelli delle rane”) con cui vengono chiamati nel Canavese gli abitanti di San Ponso.
Questo soprannome deriva agli abitanti locali dal fatto che in epoca pre-romana parte del territorio canavesano (San Ponso incluso) era formato da una miriade di specchi d’acqua che lo rendevano un ambiente paludoso e umido; nonostante l’opera di bonifica operata dai romani molte zone rimasero acquitrinose e in queste continuarono a proliferare rane e rospi che ben presto diventarono una fonte importante di sostentamento per le popolazioni locali.
Le rane saranno le protagoniste dell’offerta culinaria, ma dalla cucina allestita dalla locale Pro Loco usciranno tante altre specialità del territorio non a base di rane.
Le rane fritteda asporto verranno servite tutte le sere fino alle ore 19, mentre per pranzi e cene sotto il tendone è preferibile prenotare.
Durante la sagra saranno organizzati anche tre raduni: dei 4×4 con un percorso di circa 70 km. in fuoristrada (domenica 24 aprile), delle Fiat 500 e auto storiche (lunedì 25 aprile), dei trattori d’epoca e moto storiche (domenica 1 maggio) e non mancheranno le serate danzanti. San Ponsodista circa 40 km da Torino e 36 da Ivrea.
Vi è venuta voglia di rane? Provate questo Risottino con le rane
Ingredienti 300 gr di riso Acquerello, 2 dozzine di rane, un mazzetto di prezzemolo, un mazzetto di costine, 3 carote, 3 scalogni, 1 spicchio d’aglio, 2 gambe di sedano, 1 porro, 30 gr di burro, olio extra vergine, parmigiano reggiano grattugiato, brodo vegetale, vino bianco, sale, pepe.
Preparazione Pulire e spellare le rane, usando solo le cosce private dell’ossicino, e lavarle accuratamente. Tritare le foglie delle costine insieme alle foglie di prezzemolo e allo spicchio d’aglio, privato dell’anima. Tritate a pezzetti con il coltello le 2 carote, 2 dei 3 scalogni e la gamba di sedano. In una casseruola mettete questo trito a cui aggiungerete tre/quarti del trito precedente (costine,prezzemolo e aglio), aggiungete una manciatina di sale grosso e una grattata di pepe. Fate rosolare per un paio di minuti e quindi unite le cosce delle rane, coprite e fate cuocere a fuoco moderato girando di tanto in tanto. A parte preparate in una pentola un brodo vegetale fatto aggiungendo all’acqua portata ad ebollizione : 1 carota, 1 gamba di sedano e 1 porro, tagliati grossolanamente. In un’altra casseruola mettete lo scalogno rimasto (tritato finemente), un cucchiaio d’olio e fatelo rosolare, quindi unite il riso e dopo averlo fatto colorire bagnatelo con un bicchiere di vino bianco e fate evaporare. Portate il riso a cottura, aggiungendo un mestolo alla volta del brodo vegetale preparato in precedenza. Quando il riso è a tiro, regolatelo di sale e pepe, unite il trito rimasto di prezzemolo, costine e aglio. Mantecate, unite le rane con il loro sughetto e il burro fuso e versate il risotto sul piatto da portata avendo cura di spolverare il bordo con il parmigiano grattugiato.
Sabato 24 ottobre saranno ben 160i ristoranti italiani che si cimenteranno nella Parmigiano Reggiano Night, l’evento che unisce simbolicamente tutti gli appassionati del Re dei formaggi celebrando il gusto della tavola e il gusto di stare insieme.
Da Belluno a Ragusa ( il maggior numero di adesioni si è avuto da Emilia Romagna, Lombardia,Veneto, Piemonte e Campania) i ristoranti che hanno aderito alla manifestazione questa sera presenteranno un piatto o un intero menù a base di Parmigiano Reggiano e distribuiranno un simpatico gadget a tutti i clienti che parteciperanno alla serata.
Nei giorni successivi, i locali che caricheranno sul sito web dell’evento le foto della propria serata potranno partecipare all’estrazione di una intera forma di Parmigiano Reggiano del peso di 40kilogrammi.
La suddivisione geografica dei ristoranti che hanno aderito alla Parmigiano Reggiano Night vede in testa l’Emilia-Romagna con 64 esercizi (equamente divisi tra province di produzione e aree fuori dal comprensorio produttivo), seguiti dai 23 della Lombardia, dai 10 del Veneto e poi via via dai ristoranti di Piemonte e Campania (8 a testa), Liguria, Marche, Calabria, Sicilia, Puglia e altre regioni italiane.
Tra le città al di fuori del comprensorio di produzione (nel cui ambito il primato va a Bologna, con 11 ristoranti), la graduatoria è guidata da Rimini (10 ristoranti), seguita da Milano e Piacenza (7 ristoranti ciascuna), Roma e Verona (entrambe con 6) e poi Napoli (4) e Torino (3).
Chi volesse partecipare all’evento può visitare il sito dedicatowww.night.parmigianoreggiano.cominserire la propria città di appartenenza, consultare la lista dei ristoranti più vicini e prenotare (menu e prezzi sono a discrezione dei singoli esercizi).
La Parmigiano Reggiano Night, giunta quest’anno alla 4° edizione è nata nel 2012, a seguito del terremoto che colpì duramente anche tanti caseifici del Parmigiano Reggiano, e da allora si è ripetuta ogni anno come momento di coinvolgimento e unione per tutti gli amici del Parmigiano Reggiano e per gli chefche interpretano il Re dei formaggi valorizzandolo secondo i propri gusti e il proprio stile.