Il Vallée d’Aoste Enfer Arvier DOC

Il Vallée d’Aoste Enfer Arvier DOC è un vino rosso, dal sapore intenso e corposo e dal colore rubino che, con l’invecchiamento, tende al granata; ha un gusto secco e vellutato, che sprigiona un retrogusto amarognolo. L’Enfer , ricavato per l’85% da uve Petit rouge e per la parte restante, con altri vitigni a bacca rossa quali: Vien de Nus, Neyret, Mayolet, Dolcetto, Pinot nero e Gamay; ne scaturisce un vino strutturato, che ben si accompagna con le carni.

Per cui ben si accosta con le carni rosse, gli arrosti e la selvaggina, le zuppe tipiche e i formaggi valdostani. La sua zona di produzione coincide con il comprensorio di Arvier e i vigneti da cui trae origine sono coltivati in un anfiteatro naturale caratterizzato da un forte irraggiamento solare, da cui deriva l’appellativo di “inferno”. Questo rosso di montagna “di grande interesse”, che raggiunge una gradazione alcoolica che oscilla dagli 11,5° ai 12,5°, è stato uno dei primi vini valdostani a ottenere la Denominazione di Origine Controllata. Per degustarlo nelle sue condizioni migliori si consiglia di stappare la bottiglia qualche ora prima del consumo e di servirlo a una temperatura di 20°-22°.

Una leggenda narra che due viandanti, giunti ad Arvier e chiesto del parroco, con un po’ di stupore si sentirono rispondere dalla perpetua: “il souffre à l’enfer”, ossia “è all’inferno che soffre”. Ma la donna non intendeva certo riferirsi a oltremondani regni di pena, bensì alludeva alle vigne di Arvier, coltivate in un anfiteatro naturale dove si registra un microclima particolarmente caldo, talmente caldo da meritarsi l’appellativo di ‘enfer’.

Zona di origine: Arvier

Vitigni impiegati: Petit Rouge (85%), Vien de Nus, Neyret, Mayolet, Dolcetto, Pinot Noir e Gamay (max 15%)

Colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento

Profumo: delicato con bouquet caratteristico di rosa selvatica e viola

Gusto: secco, vellutato, di giusto corpo, con retrogusto amarognolo

Grado alcolico: 11,5° – 12,5°

RMC … a proposito di ascolti

In un momento non facile per la radiofonia italiana che ha dovuto registrare nell’ultimo anno un calo di quasi 2,5 milioni di ascoltatori il mese di settembre dovrebbe avere per gli addetti ai lavori e per gli ascoltatori il sapore del nuovo fatto di novità editoriali capaci di portare aumenti negli ascolti e soprattutto soddisfare le aspettative dei fedelissimi.
Chissà perché RMC ad ogni inizio di stagione ci mette del suo per rendere le cose inevitabilmente complicate, e quest’anno giusto per complicare ancora di più una situazione già di suo piuttosto ingarbugliata ha pensato bene di non annunciare i cambiamenti di palinsesto che sono avvenuti quasi in sordina a partire da lunedì 15 con l’arrivo di Valli e Porticelli a sostituire la banda di No Comment capitanata da Debora Villa ma soprattutto ha lasciato cadere nel mistero più fitto la probabile defezione di Teocoli e la ventilata cancellazione dal palinsesto dell’Alfonso Signorini Show e di conseguenza dell’appuntamento giornaliero con Luisella.
Non so quale strategia editoriale segua l’attuale dirigenza di RMC ma credo che una tale situazione non renda merito per prima cosa agli speaker che sono chiamati a svolgere il loro lavoro in pratica senza rete e tantomeno agli ascoltatori che meriterebbero una maggiore considerazione non fosse altro per l’attaccamento che dimostrano verso un emittente che galleggia da anni all’ultimo posto della classifica degli ascolti tra le emittenti nazionali.
Fatta questa importante premessa e visto che comportamenti del genere creano disinformazione e possono portare a interpretazioni sui generis sui dati di ascolto attribuiti ai vari programmi è utile a mio parere analizzare in maniera analitica i dati degli ascolti relativi al primo semestre del 2013 e del 2014 in modo da capire come vengano distribuiti nell’arco della giornata gli ascoltatori dell’emittente monegasca.
Per capire cosa voglia dire oggi ascoltare RMC credo sia utile vedere prima di tutto come la ascoltano il milione e 222mila fedelissimi e troviamo che 334.000 la ascoltano da casa, 795.000 fuori casa e 96.000 sia in casa che fuori.
Tra chi la ascolta fuori casa è interessante sapere che : 756.000 la ascoltano in automobile, 106.000 sul luogo di lavoro, 5.000 in un negozio, 15.000 in un centro commerciale, 3.000 in uno studio professionale, 9.000 in un locale pubblico, 13.000 in un luogo pubblico all’aperto e 12.000 in altri luoghi.
La ascoltano 676.000 maschi e 546.000 femmine, mentre l’età degli ascoltatori è così ripartita : 14-17 78.000, 18-24 93.000, 25-34 113.000, 35-44 255.000, 45-54 309.000, 55-64 200.000, Over 64 174.000.
Il grado di istruzione dei fedelissimi è così ripartito: Laurea 254.000, Diploma 462.000, Licenza media inferiore 398.000, Licenza elementare/nessun titolo 108.000.
Tra le professioni troviamo : Imprenditore, libero professionista 66.000 – Artigiano, commerciante, agricoltore 134.000 – Dirigente, quadro, funzionario 87.000 – Impiegato, insegnante 280.000 – Operaio, commesso, agricoltore 169.000 – Casalinga 88.000 – Studente 135.000 – Pensionato 165.000 – Non occupato 98.000.
I dati che ho analizzato ( fonte Radio Monitor GfK Eurisko ) si prestano a diverse letture ma l’aspetto da prediligere è quello che tende a raffrontare nei due semestri presi a campione le differenze di ascolti per singola fascia oraria, seguito dal raffronto del quarto d’ora medio per singolo programma e in ultimo quello relativo alla comparazione per fasce di 3 ore.
Vi è poi anche un dato che indica per il semestre 2014 il miglior risultato in termini di ascolti ottenuto da ogni singolo programma, ma questo indice è puramente indicativo perché la densità degli ascoltatori varia a seconda della fascia oraria di riferimento, il che vuol dire per esempio che sicuramente alle 10 del mattino vi sono in generale più ascoltatori ( inteso come dato assoluto ) che alle 14 o alle 21.

ASCOLTI PER FASCE ORARIE di 3 ore
( primo dato =2013 * secondo dato = 2014 )

6/9 434.000 / 372.000 – 62.000
9/12 389.000 / 395.000 + 6.000
12/15 276.000 / 279.000 + 3.000
15/18 379.000 / 386.000 + 7.000
18/21 291.000 / 255.000 – 36.000
21/00 109.000 / 103.000 – 6.000

ASCOLTI PER SINGOLA FASCIA ORARIA
( primo dato=2013 * secondo dato=2014)

5/6 11.000 / 14.000 + 3.000
6/7 63.000 / 42.000 – 21.000
7/8 214.000 / 175.000 – 39.000
8/9 283.000 / 256.000 – 27.000
9/10 191.000 / 205.000 + 14.000
10/11 212.000 / 232.000 + 20.000
11/12 210.000 / 226.000 + 16.000
12/13 118.000 / 138.000 + 20.000
13/14 108.000 / 130.000 + 22.000
14/15 153.000 / 125.000 – 28.000
15/16 137.000 / 143.000 + 6.000
16/17 196.000 / 179.000 – 17.000
17/18 217.000 / 230.000 + 13.000
18/19 155.000 / 138.000 – 17.000
19/20 131.000 / 111.000 – 20.000
20/21 87.000 / 74.000 – 13.000
21/22 45.000 / 35.000 – 10.000
22/23 54.000 / 62.000 + 8.000
23/24 54.000 / 39.000 – 15.000

MEDIA ASCOLTI per ¼ d’ora medio per programma
(primo dato=2013 * secondo dato=2014)

Si Salvi Chi Può 35.000 / 23.000 – 12.000
No Comment 142.000 / 126.000 – 16.000
Signorini Show 150.000 / 158.000 + 8.000
In Tempo reale 116.000 / 132.000 + 16.000
Teo in Tempo reale 150.000 / 167.000 + 17.000
In the music Patty & Desi 89.000 / 85.000 – 4.000
Kay is in the air 113.000 / 107.000 – 6.000
Nick the NightFly 126.000 / 114.000 – 12.000
Anteprima News/ Valli&Porty 65.000 / 55.000 – 10.000

MIGLIOR RISULTATO ottenuto da singolo programma
in singola ora nel 1° semestre 2014

No Comment dalle 8 alle 9 256.000
In Tempo Reale dalle 10 alle 11 232.000
Nick the Nightfly dalle 17 alle 18 230.000
Teo in tempo reale dalle 11 alle 12 226.000
Signorini Show dalle 9 alle 10 205.000
Kay is in the air dalle 16 alle 17 179.000
In the music Patty&Desi dale 13 alle 14 130.000
Valli & Porticelli dale 19 alle 20 111.000
Si salvi chi può dalle 6 alle 7 42.000

Questi dati impongono alcune riflessioni inevitabili, la prima è quella che il programma No Comment ha perso nei confronti del programma di Platinette qualcosa come 66.000 ascoltatori e 16.000 ascoltatori nel ¼ d’ora medio, un dato non trascurabile e significativo per un Morning Show che dovrebbe portare fieno in cascina; quindi a fronte di questo dato negativo, su cui credo abbiano pesato non poco certe scelte redazionali ( specie negli ultimi mesi ) la non riconferma della Villa e di tutta la Crew ci sta, perché perdere quasi 70.000 ascoltatori in una fascia in cui bisognerebbe acquistarne 100.000 non regge editorialmente.
Altro ragionamento va fatto per l’Alfonso Signorini Show, un programma che ha guadagnato 14.000 ascoltatori rispetto all’anno precedente e registra un ulteriore aumento di 8.000 ascoltatori nel quarto d’ora medio diventando con 158.000 ascoltatori di media una sorta di garanzia.
Credo che a fronte di un tale risultato sia oltremodo azzardato non riconfermare Signorini e con lui Luisella la vera anima di RMC che per migliaia di ascoltatori è molto più di una voce amica.
Su Luisella si è scritto di tutto e di più ma io credo che non sia mai abbastanza non fosse altro per il fatto che per lei RMC è stato il vero grande amore della sua vita e credo che una radio che si rispetti dovrebbe consentirle di terminare nel migliore dei modi quel percorso iniziato tanti anni fa e che la porterà il prossimo anno a festeggiare i 45 anni insieme a RMC, privarla oggi della gioia di poter ricevere giornalmente l’affetto dei suoi tanti fan sarebbe un autogol pazzesco ma soprattutto una caduta di stile incredibile verso una professionista che ha rinunciato a fior di proposte per rimanere fedele al suo pubblico e alla sua radio.
Negli ultimi dieci anni la dirigenza di RMC ha dilapidato un patrimonio in termini di ascolti incredibile ma ha potuto contare sempre e comunque sullo zoccolo duro dei suoi fedelissimi, credo però che l’affetto e la stima che tantissimi ascoltatori hanno nei confronti di Luisella potrebbe trasformarsi in uno tsunami di proporzioni incredbili e ho dei seri dubbi che quell’atollo che una volta raffigurava RMC in una pubblicità con la scritta “ Rmc un’isola fra le onde “ possa uscirne indenne!

Dublino – Temple Bar

Temple Bar è un quartiere molto antico di Dublino, nel’200 nella zona lungo il Liffey tra Crown Street e Cecilia Street vi era un monastero agostiniano, poi dopo la soppressione dei monasteri, intorno al 1540 vi si insediarono i nobili tra cui William Temple prevosto del Trinity College.
Si chiamava ” bar ” la striscia di terreno lungo il fiume ed il passaggio utilizzato dalla famiglia Temple diventò famoso come Temple Bar.
Da una ventina di anni a questa parte i proprietari delle attività commerciali presenti nella zona si sono consociati al fine di salvare e ristrutturare il quartiere dal degrado in cui era caduto durante la crisi degli anni ’50.
Oggi Temple Bar è un quartiere vivace e trendy che pullula di attività : artisti, designer, negozi alternativi, ristoranti etnici, teatri, cinema, night club e Pub dove molto spesso è una vera e propria impresa riuscire a giungere al banco.
Ricordatevi di andare a dare un’occhiata al Half Penny Bridge, il ponte-passerella in ferro che deve il suo nome curioso ( ponte del mezzo penny ) non tanto alla forma ( quasi quella di mezza monetina ) ma ad un antico pedaggio istituito all’atto della sua costruzione nel 1816.
Il ponte fu infatti edificato per consentire ai dublinesi di raggiungere il Music Hall and Theatre di Crown Street, in Temple Bar, senza dover aspettare il traghetto e pagando la modica cifra di mezzo penny.

Caro Renzi, ma quale burocrazia?

Dopo lo spottone che il Premier Renzi ha fatto domenica pomeriggio alla nazione dalla sua pagina facebook nel quale ha spiegato per benino che la colpa del disastro genovese è da addebitarsi al complesso di intralci burocratici che non hanno permesso la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del Bisagno ecco che spunta fuori ( anticipata dal Tg La7 e pubblicata dal Fatto quotidiano ) la lettera inviata al Premier Renzi il 5 agosto 2014 dai legali della ditta che avrebbe dovuto realizzare i lavori.
Lettera che è rimasta senza risposta!
Caro Renzi, ma quale burocrazia! Lei che ha messo in piedi uno staff super tecnologico che cura nei minimi particolari lanci di tweet, slide e quant’altro possa promuovere a dismisura la sua immagine non è nemmeno in grado di avere un sottoposto che sappia distinguere l’importanza di una comunicazione come quella inviata dagli avvocati genovesi!
Povera Italia, siamo veramente al ridicolo!

Questa la copia della lettera indirizzata al Premier Renzi e pubblicata da il Fatto quotidiano.

Cliccare qui per visualizzarla

Caro Renzi, Genova piange e lei dov’è?

Caro Premier era il 1° di giugno quando lei presenziando al Festival dell’Economia a Trento annunciò come anticipazione del suo futuro “ passo dopo passo “ il varo dello “ Sblocca – Italia “ uno strumento innovativo “ che lascerà fare alla gente quel che vuol fare e consentirà di sbloccare interventi fermi da 40 anni “.
Per rendere più roboante la notizia aggiunse: “ domani scriverò a tutti i sindaci per chiedere di individuare sul loro territorio le questioni bloccate”. Sarà una cabina di regia a palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc, a guidare l’azione sul territorio e tutti i Sindaci entro 15 giorni dovranno scrivere a Palazzo Chigi indicando i problemi locali.
Da quel giorno sono passati quattro mesi, mentre ne sono passati quasi otto da quando lei è diventato Premier e tra slide, lanci di twitter e 21 richieste di fiducia in Parlamento per il suo Governo ha trovato anche il tempo per recarsi in visita ufficiale a Tunisi, in Vietnam,Cina e Kazakistan, in America e non da ultimo il tour aziendale di questi giorni in Emilia Romagna che si è concluso a Medolla con il comizio elettorale a favore del candidato del Pd Bonaccini alla guida della Regione.
Genova piange e lei nelle stesse ore in cui il capoluogo ligure è per l’ennesima volta in ginocchio non trova di meglio che recarsi a fare un comizio elettorale per il suo partito anziché andare a far visita ad una città martoriata dalla scellerata condotta dei politici che l’hanno amministrata negli ultimi vent’anni e che guarda caso sono della sua stessa parte politica.
Tre anni fa a esondare furono gli stessi torrenti che hanno provocato la piena in queste ore; il sindaco di allora Marta Vincenzi e altre cinque persone sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo, disastro, falso e calunnia.
Ma lo sa caro Renzi che i lavori di contenimento e gli interventi di messa in sicurezza dei torrenti che sono nuovamente esondati sono fermi da allora!
Ha sentito caro Renzi le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco: “L’allerta? Non era compito del Comune. Se l’allerta fosse stata data, avremmo adottato le misure adeguate. In assenza di un’allerta avevamo pattuglie che stavano monitorando la situazione” o quelle del Governatore Burlando che ha prontamente precisato che alla Regione non possono essere addebitate responsabilità di nessun genere.
Caro Renzi lei che ama così tanto rottamare una classe politica “superata” e non al passo con un Premier che sogna un Paese cool e smart ( ma che a quanto sembra poi richiama al suo fianco il governatore Errani ) ha presente il ruolino di marcia di chi amministra la città di Genova e la regione Liguria?
Claudio Burlando è stato consigliere comunale di Genova dal 1981 al 1993, assessore ai trasporti dal 1983 al 1985, vice-sindaco dal 1990 al 1992 e sindaco dal dicembre 1992 a maggio 1993.
Dal 1996 al 2006 è stato deputato della Repubblica eletto in Liguria, mentre dal 1996 al 1998 ha ricoperto l’incarico di Ministro dei Trasporti e dal 2005 a oggi è Presidente della Regione Liguria.
Marco Doria dal 1978 al 1985 è stato consigliere di circoscrizione nel quartiere genovese di Albaro e poi consigliere comunale di Genova dal 1990 al 1993, mentre ricopre la carica di Sindaco dal maggio 2012.
Caro Premier capisco che sia più facile andare a raccogliere gli applausi a un comizio elettorale piuttosto dei fischi che le avrebbero riservato i cittadini genovesi, ma visti i ruolini di marcia dei due amministratori che hanno avuto in passato e al presente responsabilità dirette nella gestione della città di Genova credo che in attesa di una sua visita ai cittadini genovesi sarebbe opportuna una sua telefonata ai diretti interessati con l’invito come capo del Governo a dimettersi!

Genova l’ennesimo disastro!

Sono passati 44 anni dalla tremenda alluvione del 1970 e ciclicamente la città della lanterna è sottoposta ad alluvioni che la mettono in ginocchio e rendono i cittadini impotenti verso l’ennesima esondazione annunciata.
Tre anni fa la stessa storia e chi avrebbe dovuto fare nulla ha fatto, e puntuale come sempre parte il teatrino dello scaricabarile, non è stata lanciata l’allerta, il Comune non ne può niente e via dicendo mentre la città è nuovamente in ginocchio e la gente stufa di dover salvare il salvabile senza che ancora una volta le istituzioni abbiano messo in atto interventi strutturali per prevenire una tale catastrofe.
Ma questa è l’Italia di una classe politica che in 44 anni non è riuscita a risolvere i problemi di Genova e di tutte quelle città “ a rischio” disseminate per la penisola.
E’ l’Italia che paga 40 euro al giorno a un extra comunitario per mantenerlo servito e riverito ( con tanto di fornitura di sigarette ) in Hotel a spese degli italiani, è l’Italia il cui premier va a festeggiare la festa di San Francesco per conquistare qualche copertina o passaggio tv ma che nulla fa per sbloccare i lavori necessari per scongiurare simili tragedie annunciate, è l’Italia in cui il ministro dell’Ambiente di turno arriva sempre sul posto della tragedia il giorno dopo ma non vi torna mai dopo un anno per vedere cosa realmente si sia fatto per risolvere il problema, è l’Italia la cui classe politica pensa unicamente ai propri interessi personali o di partito e mai e poi mai a quelli del territorio di appartenenza, ragion per cui la “casta” mal gradisce che si voti con le preferenze perché grazie proprio alle preferenze i cittadini di Genova potrebbero mandare a casa chi nulla ha fatto in tutti questi anni per la città, la provincia o la regione che si onora di rappresentare in Parlamento!
Da ligure e da italiano non posso che dire VERGOGNA!

Cuffie d’Oro 2014 il trionfo di Radio Maria – RMC a mani vuote

Sabato sera il Politeama Rossetti di Trieste ha ospitato il “Gotha” della radiofonia italiana in occasione della 4^ edizione del Premio Cuffie d’oro 2014.
Sul palco a fare gli onori di casa i due ideatori della manifestazione Charlie Gnocchi e Fabio Carini accompagnati dalla triestina e olimpionica di scherma Margherita Granbassi.
Sul palco del politeama si sono avvicendati per le numerose premiazioni quelli che dalle due giurie, tecnica e popolare, sono stati ritenuti i personaggi vincenti della passata stagione radiofonica tecnica tra cui Fiorello e Baldini, Linus, Platinette, Giuseppe Cruciani, Pierluigi Pardo, Fernando Proce, Rossella Brescia, Claudio Sabelli Fioretti.
Ma la vera rivelazione di quest’anno è stata Radio Maria e il suo direttore Padre Livio che si sono aggiudicati il premio assegnato dalla giuria popolare ( che ha espresso 126 mila voti totali ) come My Best Radio “ Radio Maria “ con 19735 voti e My Best Celebrity “Padre Livio” con 16866 voti, mentre l’altro premio popolare è andato a La Zanzara Radio 24 che è risultato essere il My Best Show con 5613 voti.
Padre Livio assente per una breve indisposizione ha raccontato in un intervista il successo di questa radio ( capace di raccogliere oltre 430 mila fan sulla propria pagina social ) e dei propri ascoltatori che a quanto pare hanno raccolto l’invito rivolto loro da Padre Livio, che nei giorni precedenti la votazione on-line aveva lanciato dalla pagina social di Radio Maria il messaggio “ vota e fai votare radio Maria e Padre Livio”.
Un successo che ha dell’incredibile ma che fa capire se ancora ve ne fosse bisogno l’importanza dei social come mezzo di comunicazione.
L’esatto contrario di ciò che sta facendo Radio Monte Carlo che ha trasformato la propria pagina social in una sorta di galleria fotografica in cui far vedere al proprio pubblico le seppur belle immagini di Montecarlo nelle varie sfaccettature della giornata partendo dall’alba al tramonto, il tutto accompagnato da foto di cani&gatti e da massime e aforismi di cui l’universo social trabocca.
Il risultato? Sul palco del politeama Radio Monte Carlo non è stata nemmeno menzionata e questo fatto la dice lunga del perché l’emittente monegasca sia all’ultimo posto degli ascolti.
Per la cronaca nelle tre precedenti edizioni delle Cuffie d’oro Radio Monte Carlo è salita sul palco grazie alle vittorie nel 2011 e 2012 dell’Alfonso Signorini Show e nel 2013 per il premio Voce Energy Lei assegnato alla mitica Luisella Berrino.
Guarda caso due personaggi, Signorini e Luisella, che inspiegabilmente quest’anno sembrano non trovare più spazio nella programmazione giornaliera di questa emittente che anno dopo anno non finisce di stupirci per scelte editoriali a dir poco suicide, non da ultima proprio quella di togliere il piacere ai fedelissimi di RMC di poter gustare ogni giorno la voce amica di Luisella.

RMC è tempo di Make-up! E se tornasse a fare la Radio, quella vera!

Verso la fine di agosto di solito cominciano a circolare in rete i primi “ rumors “ su quelli che saranno i palinsesti della prossima stagione radiofonica e come prevedibile l’emittente monegasca non si sottrae a questo appuntamento che coinvolge anche quella parte di fedelissimi ascoltatori che anno dopo anno pregustano di poter vedere uscire la radio del cuore dalla posizione di stallo in cui si è cacciata per quanto riguarda quei dati d’ascolto che la vedono perennemente all’ultimo posto tra le emittenti radiofoniche nazionali.
A dire il vero lo scorso anno di questi tempi nella Radio di Gran Class i giochi erano già stati fatti non fosse altro per il fatto che il 26 agosto andò in onda la prima puntata del nuovo morning show “ No Comment “ condotto da Debora Villa e dal trio composto da Didoni, Andreoli e Sambucco, al contrario sembra che quest’anno le idee non siano ancora del tutto chiaro mentre alcuni “rumors” parlano di una non riconferma di Teocoli, Signorini e della Villa con tutta la banda degli storditi.
Che regni un po’ di confusione ai piani alti lo si capisce anche dal comunicato che la direzione del gruppo Finelco ha rilasciato all’Agenzia Giornalistica Italiana in merito ad una presunta crisi economica che investirebbe il gruppo.
Nella nota d’agenzia in perfetto “ politichese “ si legge tra le altre cose che “ anche Radio Monte Carlo quindi si rinnova con un nuovo progetto editoriale che niente ha a che fare con la crisi economica. I personaggi coinvolti, tra cui Alfonso Signorini, ne sono al corrente, e collaborano con la direzione artistica per contribuire a questi cambiamenti “.
E’ evidente che RMC se vuole veramente uscire dalla palude in cui si è cacciata non possa fare a meno di tornare alle origini e mandare in onda “la Radio” quella vera, capace di trasmettere a chi la ascolta le giuste emozioni.
Il vero problema, a meno che non sia di natura economica, non è allontanare questo o quel televisivo o bandire il gossip, perché scorrendo le nomination delle Cuffie d’Oro si trovano quasi esclusivamente personaggi che fanno anche la radio ma che hanno raggiunto la popolarità attraverso la Tv; non sarà un televisivo o un gossipparo a cui viene affidato un programma di un’ora a incidere in maniera rilevante sui gradimenti giornalieri.
Al contrario diventa indispensabile ottimizzare la presenza nel palinsesto degli speaker attualmente in dotazione andando a sfruttare al meglio le caratteristiche che ciascuno di loro è in grado di offrire in determinate fasce orarie e giusto per capire mi chiedo se abbia un senso mandare in onda Kay Rush alle 15 o peggio ancora Nick the Nightfly alle 17.
Certo prima di pensare alla prossima stagione sarebbe opportuno fare una riflessione su quella appena conclusa, ma credo che ai piani alti non sia passato inosservato il fatto che in termini di ascolti l’arrivo della Villa non abbia portato i risultati sperati così come l’intera fascia pomeridiana dalle 15 alle 19 abbia fatto pensare ad una sorta di camomilla party!
Ascolto RMC da illo tempore e credo che sia ingeneroso fare un paragone tra quella che fu la radio di Gran Class e quella di oggi non fosse altro perché viviamo in epoche diverse e differenti sono le personalità dei protagonisti di oggi e di ieri dietro i microfoni.
Se però per un giorno mi venisse chiesto di creare un palinsesto ad hoc per la prossima stagione mi verrebbe da scrivere :
– dalle 5 alle 7 ( considerato che RMC raccoglie nel quarto d’ora medio 90 ascoltatori ) possono essere all’ascolto 20/40 persone, per cui essendo del tutto ininfluente chi conduce il programma metterei della buona musica affidata ad una coppia di giovani speaker e soprattutto non bombarderei di notizie al risveglio chi si appresta a vivere una nuova giornata o peggio ancora sta già lavorando;
– dalle 7 alle 9 ( il programma più importante in termini di ascolto dell’intera mattinata ) proverei a fare “la Radio” alla vecchia maniera affidandomi a Valli e Porticelli che credo siano in grado di fare un programma capace di trasmettere le giuste emozioni;
– dalle 9 alle 11 lascerei carta bianca a Luisella, magari con un programma del tipo Montecarlo chiama Italia in cui possano diventare co-protagonisti gli ascoltatori;
– dalle 11 alle 13 proverei la coppia formata da Patty Farchetto e Max Venegoni;
– dalle 13 alle 15 proporrei Erina Martelli con un giovane a farle da spalla;
– dalle 15 alle 17 Di Maggio con i suoi viaggi;
– dalle 17 alle 18 lancerei un programma che interagisca con i social;
– dalle 18 alle 20 affiderei a Monica Sala e Dario Desi un programma di approfondimento sui fatti della giornata e con un taglio giornalistico;
– dalle 20 alle 22 Kay Rush;
– dalle 22 alle 24 Nick the Nightfly;
– dalle 24 alle 02 “ A luci spente “ un altro modo di vivere la notte.
Josè Samarago a proposito dei sogni scrisse “ un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni “ per cui il mio l’ho già riposto nel cassetto vicino agli altri.
Mi auguro però che il Make-up a cui si sta sottoponendo in questi giorni Radio Monte Carlo possa trovare il gradimento di quanti la ascoltano da sempre con immutato affetto!

Cuffie d’Oro 2014 – a Trieste la quarta edizione

Trieste si prepara ad accogliere il 20 settembre al Politeama Rossetti i big della radio per il Premio Cuffie d’Oro, l’unico Radio Awards d’Italia, ideato da Fabio Carini e Charlie Gnocchi e organizzato da 42K.
Giunto alla quarta edizione, il Gran Premio della Comunicazione Radiofonica e Non Solo celebrerà radio, programmi e personaggi ma garantirà anche una speciale vetrina per tutte le emittenti del Friuli Venezia Giulia con la consegna delle Cuffie d’Argento.
Quest’anno gli utenti del web avranno un ruolo fondamentale nell’assegnazione non solo dei premi alle emittenti del Fvg ma anche delle Cuffie assegnate alla miglior Radio, al miglior programma e personaggio radiofonico, mediante il voto popolare sul sito http://www.cuffiedoro.it dal 1 al 15 settembre.
Linus, Marco Mazzoli, Rossella Brescia, Fiorello, Giuseppe Cruciani e la coppia Cristicchi-Frassica sono solo alcuni dei big che figurano nella rosa delle nomination e che verranno sottoposti al giudizio della Giuria tecnica che assegnerà le varie Cuffie d’Oro.
Alcune Cuffie d’Oro sono già state assegnate la scorsa settimana, al giornalista Pierluigi Pardo, a Platinette ( La Cuffia d’Oro alla carriera ) e a Radio Incredibile.
Ma vediamo quali sono categorie e relative nomination:

CUFFIEDORO EMITTENTI
Radio of the year – Premio Regione Fvg
RTL, DJ, 105, RADIO 24, RDS, RADIO2
Music Radio – Premio Tisanoreica
VIRGIN, RADIOITALIA, RADIO3, M2O, CAPITAL, RMC
Web Radio
105 Hits, RMC New Classics, Virgin Radio Rock Classic, R101 Legends, RTL Viaradio, RaiWR8

CUFFIEDORO PROGRAMMI
Show of the year – Premio Comune Trieste
DJ CHIAMA ITALIA (Dj), TUTTO ESAURITO (105), LA FAMIGLIA GIÙ AL NORD (Rtl), ZANZARA (Radio24), HIT PARADE (Radio2), FUORI PROGRAMMA (Radio1) Morning Show (5-8)
TUTTO ESAURITO (105), BUONE NUOVE (Radio Italia), CATERPILLAR AM (Radio2), NON STOP NEWS (Rtl), TUTTI PAZZI PER RDS (Rds), DEEJAY 6 TU (Dj)
Day Show (9-19) – Premio Coraya
LO ZOO (105), TROPICAL PIZZA (Dj), 610 (Radio2), I CORRIERI DELLA SERA (Kiss Kiss), ALFONSO SIGNORINI SHOW (Rmc), NON C’È DUO SENZA TÈ (Capital)
Night Show (20-5) – Premio Tisanoreica
CRAZY CLUB (Rtl), 105 NIGHT EXPRESS (105), ONE TWO ONE TWO (Dj), MOLTO PERSONALE (101), BATTITI (Radio3), MONTE CARLO NIGHTS (Rmc)
Infoteinment Program
ZANZARA (Radio24), INVIATO SPECIALE (Radio1), L’INDIGNATO SPECIALE (Rtl), TG ZERO (Capital), BENVENUTI NELLA GIUNGLA (105), UN GIORNO DA PECORA (Radio2)
Sport Program – Premio Green Europe Marathon
DJ TRAINING CENTER (Dj), MAI VISTO ALLA RADIO (Rtl), DOMENICA SPORT (Radio1), 105 AUTOGOL (105), SPECIALE SERIE A (Radio Sportiva), TUTTI CONVOCATI (Radio 24)

CUFFIEDORO PERSONAGGI
Celebrity of the year – Memorial Lelio Luttazzi
Giuseppe CRUCIANI (Radio24), LINUS (Dj), Fernando PROCE (Rtl), Marco MAZZOLI (105), Rossella BRESCIA (Rds), FIORELLO (Radio1)
The Couple
FRASSICA-CRISTICCHI (Radio2), TONY-ROSS (105), LINUS-SAVINO (Dj), GALÈ-AMADEUS (Rtl), PAOLETTA-PATRICK (Radio Italia), FIORELLO-BALDINI (Radio1)
New Style – Premio Labeyrie
Federico RUSSO-Marisa PASSERA (Dj), La BACI (101), Il TRIO (Rtl), Dario SPADA-FABIOLA (105), Chiara PAPANICOLAU (Rds), Giulia SALVI (Virgin)
Radio Journalist – Premio Il Piccolo
Andrea PAMPARANA (Rtl), Giuseppe CRUCIANI (Radio24), Enrico MENTANA (Rds), Riccardo CUCCHI (Radio1), Gianluigi PARAGONE (105), Ivan ZAZZARONI (Dj)
GENERALI EcoRadio Journalist
Sebastiano BARISONI (Radio24), Debora ROSCIANI (Radio 24), Roberto PIPPAN (Radio1), Roberto ZAMPA (Radio1), Claudio MICALIZIO (Rmc), Luigi TORNARI (Rtl)

Riforma del Senato – Renzi #ilmiopacco per l’Italia!

Il premier Renzi incurante del ruolo delle opposizioni e del fatto che tre italiani su quattro (il 73%) vogliono un Senato eletto dai cittadini ( sondaggio del 20 luglio commissionato dal Corriere della Sera alla Ipsos ) ha fatto approvare dal Senato della Repubblica la Riforma costituzionale che prevede un Senato delle Istituzioni composto da 100 senatori che non saranno più eletti direttamente dai cittadini.
Nei giorni scorsi Flipper Renzi aveva accusato gli attuali senatori di non volere le riforme perché attaccati alle poltrone, ma nella realtà oggi il Senato ha votato la Riforma della “paura”, non quella di perdere l’attuale poltrona ma bensì quella di garantirsi con un voto compiacente una qualche poltrona futura!
Del resto che il Governo e la maggioranza che lo sostiene, a partire dal Pd, abbiano puntato una pistola alla testa dei loro senatori durante i lavori parlamentari è un fatto accertato e la prova del nove è comparsa ogni volta che in aula si è fatto ricorso al voto segreto che ha visto Governo e maggioranza sempre regolarmente battuti.
Il Premier Renzi da buon venditore di fumo ha voluto a tutti i costi questa riforma per poter consegnare agli italiani dopo il bonus degli 80 euro un vero e proprio pacco dono con la dedica che questa riforma cambierà l’Italia!
A cosa siano serviti gli 80 euro lo ha certificato nero su bianco l’Istat che ha parlato di “ Italia in recessione tecnica “ a fronte di un ulteriore calo del 0,2% del Pil ( il dato peggiore degli ultimi 14 anni ), mentre Pinocchietto Renzi quando enunciò il bonus fece previsioni di un +0,8% minimo.
Per la Riforma del Senato Pinocchietto Renzi l’ha buttata ancora una volta sui soldi evocando il risparmio di futuri 50 milioni di euro per le casse dello Stato!
Una goccia d’acqua a fronte di un bilancio del Senato ( bilancio consuntivo 2011) di 546 milioni di euro e di un bilancio della Camera dei Deputati ( bilancio consuntivo 2011 ) di 1 miliardo e 70 milioni di euro, per un totale tra i due rami del Parlamento di 1 miliardo 626 milioni di euro di spese annue!
I 50 milioni di euro che Pinocchietto Renzi asserisce di far risparmiare allo Stato avrebbe potuto tranquillamente risparmiarli facendo gli opportuni tagli alle spese del Senato, dove si spendono annualmente per alcune tra le innumerevoli voci :
23,5 milioni di euro di rimborsi per segretari particolari, consulenze per il Consiglio di Presidenza, cerimoniale, studi e ricerche; 8,5 milioni di euro per Comunicazioni istituzionali ( di cui 4,5 milioni per la stampa degli atti parlamentari ) – per la cronaca il Parlamento polacco ha da tempo abolito ogni forma di atto cartaceo mediante la fornitura di un Ipad a ciascun singolo deputato; 2,5 milioni di euro per l’assicurazione dei senatori; 8 milioni di euro per servizi di trasporto e spedizione; 5,5 milioni di euro per spese di pulizia e facchinaggio; 13,5 milioni di euro per la diaria ai senatori.
Appare del tutto chiaro che non sia ammissibile barattare la libertà democratica di ogni singolo cittadino a cui verrà precluso il diritto di votare i propri rappresentanti con la scusa di favorire un risparmio marginale per le casse dello Stato, non fosse altro per il fatto che a tutti i nuovi senatori le spese che sosterranno per l’esercizio delle loro funzioni verranno rimborsate dagli organi territoriali di competenza ( leggasi Regioni e Comuni) e quindi dallo Stato, oppure c’è qualcuno che immagina un consigliere regionale pagarsi di tasca propria tutte le spese che dovrà sostenere per raggiungere Roma e per soggiornarvi durante i lavori parlamentari.
E’ chiaro che si tratterà di un Senato di nominati e capace nello specifico di dare un’ampia maggioranza alla sinistra, ma vediamo con una semplice simulazione come sarebbe composto ad oggi il nuovo Senato delle Istituzioni che conterà 100 senatori di cui 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 persone illuminate la cui nomina spetterà al Presidente della Repubblica.
Partendo dai sindaci dei capoluoghi di regione avremo : 16 senatori del centro-sinistra ( Aquila, Napoli, Bologna, Trieste, Roma, Genova, Milano, Ancona, Campobasso, Torino, Bari, Cagliari, Palermo,.Firenze, Trento, Bolzano ), 3 senatori del centro-destra ( Potenza, Catanzaro, Perugia ), 1 senatore autonomista ( Aosta ), 1 senatore non presente in quanto Venezia è commissariata.
Per quanto riguarda invece i 74 senatori nominati dai consigli regionali ( ogni regione dovrà avere non meno di 2 senatori ) su base proporzionale agli abitanti di ciascuna regione dovrebbero entrare nel nuovo Senato 44 senatori di centro-sinistra e 30 senatori di centro-destra.
Avremo così un Senato delle Istituzioni in cui il centro-sinistra avrà la maggioranza assoluta con 60 senatori mentre il centro-destra potrà contare su 33 senatori, gli autonomisti 1 più i 5 di nomina presidenziale.
Questi senatori tra cui rivedremo presumibilmente Fassino, Burlando, Orlando, Vendola, Zaia, Maroni, DeMagistris, Pisapia, Nardella, Chiamparino e Serrachiani saranno chiamati tra le altre cose a votare il prossimo Presidente della Repubblica e appare del tutto evidente lo squilibrio che potrà generare una Camera di nominati dalle segreterie dei partiti.
E così mentre Pinocchietto Renzi ci dona #ilmiopacco per l’Italia il nostro Paese è in recessione e nessuno di chi lo governa a partire da chi si vanta di poter fare le riforme perché “ Silvio c’è “ ( come gli ha ricordato in aula il senatore Romani di Forza Italia ) ha uno straccio di voglia di mettere mano alle vere riforme di cui questo Paese avrebbe bisogno!

un giornalista in viaggio che non sopporta gli ombrelli