Gordon Wilson è nato nel 1968 e cresciuto a Glasgow dove attualmente vive con la moglie e due figli
Ha studiato allaScuola d’Arte di Glasgow e ha lavorato per molti anni nel mondo dell’arte come designer, corniciaio, restauratore e artista.
In gioventù Gordon fu ispirato dal cartoonist David Sutherland e dal padre che era una acquerellista, mentre altre influenze artistiche nei suoi lavori derivano da artisti come Freud, Byrne, Stanley Spencer, Howson and Currie
Lavora prevalentemente ad olio e le sue tele sono ispirate e risentono dell’influenza della sua natia Scozia
Le sue opere sono presenti in collezioni private e non in tutto il mondo.
Gordon Wilson was born in 1968 and grew up in Glasgow, where he is now based with his wife and two children
He studied at the Glasgow School of Art and worked for many years in the art world as a designer, picture fremer and artist
In his youth, Gordon was inspired by cartoonist David Sutherland and his father who was a watercolorist, while other artistic influences in his work derive from artists such as Freud, Byrne, Stanley Spencer, Howson and Currie
He works mainly in oil and his paintings are inspired and influenced by the influence of his native Scotland
His works are present in private collections and not all over the world
Colette Brunelière è nata a Auvers sur Oise un piccolo paesino situato nel dipartimento della Val-d’Oise nella regione dell’Île-de-France,celebre per aver ospitato tanti rinomati artisti che qui hanno creato molti dei loro capolavori, tra tutti Cézanne ma soprattutto Van Gogh, che qui visse gli ultimi tre mesi di vita e dove è sepolto nel cimitero locale. Colette attualmente vive a Champsur Laye, nella regione dell’Hautes-Alpes.
Dopo aver frequentato l’Università, ha cresciuto i suoi quattro figli e da alcuni anni a questa parte si dedica interamente alla sua passione, la pittura.
Questa stimata pittrice francese riesce a conciliare il mondo reale con quello dei sogni e in ogni suo quadro non si fatica a ritrovare il momento di vita che vuole in qualche modo fissare
Colette Brunelière was born in Auvers sur Oise a small village located in the department of Val-d’Oise in the Île-de-France region, famous for having hosted many renowned artists who created many of their masterpieces here, among all Cézanne but especially Van Gogh, who lived here the last three months of his life and where he is buried in the local cemetery Colette currently lives in Champsur Laye, in the Hautes-Alpes region
After attending the University, she raised her four children and for some years has devoted herself entirely to he passion, painting
This esteemed French paintress manages to reconcile the real world with that of dreams and in every one of her paintings it is not hard to find the moment of life that she wants to fix in some way
Sara Mead è una pittrice scozzese che ha vissuto fino al 2007 a Paisley nel Renfrewshire una delle 32 aree amministrative della Scozia, per poi trasferirsi a Moseley, un sobborgo di Birmingham.
Ha iniziato a dipingere con continuità dal 1999 supportata ed incoraggiata da Tom Shanks, rinomato acquarellista scozzese.
Nei suoi dipinti ama spesso ritrarre dettagli della vita quotidiana dei piccoli porti, usando tonalità calde ed appassionate che riflettono le emozioni tipiche dei paesaggi marinari.
Ha partecipato a svariate mostre in Scozia e i suoi lavori sono esposti in molteplici gallerie del Regno Unito.
Sara Mead is a Scottish paintress who lived until 2007 in Paisley in Renfrewshire one of the 32 administrative areas of Scotland, then moved to Moseley, a suburb of Birmingham
She started painting with continuity since 1999 supported and encouraged by Tom Shanks, a renowned Scottish watercolorist
In her paintings she often loves to portray details of the daily life of small ports, using warm and passionate tones that reflect the typical emotions of sea landscapes
She has participated in various exhibitions in Scotland and his works are exhibited in multiple galleries in the United Kingdom
Louise O’Hara vive a Davenham un piccolo villaggio rurale a circa 3 km a sud della città di Northwich, nella Contea Cheshire in Inghilterra.
Ha conseguito il suo Masters Degree in Fashion and Textiles presso la Manchester Metropolitan University (MMU).
Lavora nel suo piccolo studio pieno fino al soffitto di scatole, e contornata da tessuti vintage, macchine da cucire, fili, bottoni, carte dipinte a mano, libri e macchine da scrivere.
Durante il suo Master in Moda e tessile ha scoperto il “Wabi – sabi” la visione del mondo giapponese, fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose e sulla regola della “bellezza nell’imperfezione” e questa forma etica ha realmente influenzato la sua ispirazione per i lavori che produce.
La sua attenzione è rivolta a superfici tattili invecchiate come vernice scrostata su pareti e tessuti logori ma cariche di memorie e storie da raccontare; è solita fotografare tracce di elementi su cose che indicano un residuo o segno di qualcosa di precedente.
Nei suoi lavori usa una combinazione di superfici stratificate formate da: cera, carta colorata, tessuti tinti a mano, disegni di carta, bottoni, centrini, in una sorta di collage capace di creare dei veri e propri pezzi unici, dove talvolta inserisce dei pezzi vintage capaci di trasmettere dei messaggi nostalgici.
I suoi lavori riflettono la ricchezza della luce, dei colori e delle strutture che la circondano e i paesaggi del nord in cui sono spesso ritratte scene costiere traggono ispirazione dai ricordi delle sue vacanze giovanili.
Molto spesso per i suoi lavori si ispira ad un insieme di luoghi che ha visitato da bambina e poi da adulta e il risultato è una sorta di mix di memorie recenti e passate
Le sue parole preferite sono: traccia, assenza, imperfezione e serendipità
Louise O’Hara lives in Davenham a small rural village about 3 km south of the city of Northwich, in the Cheshire County in England
She received her Masters Degree in Fashionand Textilesfrom Manchester Metropolitan University (MMU)
She works in her small full studio up to the ceiling of boxes, and surrounded by vintage fabrics, sewing machines, threads, buttons, hand-painted papers, books and typewriters
During her Masters in Fashion and Textile she discovered the “Wabi – sabi” the Japanese world view, based on the acceptance of the transience of things and the rule of “beauty in imperfection” and this ethical form has really influenced her inspiration for the jobs he produces
Her attention is turned to aged tactile surfaces like peeling paint on walls and worn fabrics but laden with memories and stories to tell; it is usual to photograph traces of elements on things that indicate a residue or sign of something previous
In her works she uses a combination of layered surfaces made up of: wax, colored paper, hand-dyed fabrics, paper drawings, buttons, doilies, in a sort of collage capable of creating real unique pieces, where she sometimes inserts pieces vintage capable of transmitting nostalgic messages
Her works reflect the richness of light, colors and structures that surround it and the landscapes of the north where coastal scenes are often portrayed are inspired by memories of his youthful holidays
Very often for her work she is inspired by a set of places he visited as a child and then as an adult and the result is a sort of mix of recent and past memories
Her favourite words are; trace, absence, imperfection and serendipity
Paul Robinson è nato a Penrith nel 1959, nella Contea di Cumbria nel Regno Unito ed è cresciuto nel villaggio di Lazonby nel cuore della Eden Valley.
Ha studiato arte al Carlisle College, quindi si è trasferito a Londra dove è diventato un illustratore di successo di molte pubblicazione tra cui The Sunday Times, Radio Times e Time Out magazine, per poi dedicarsi completamente alla pittura.
Nel 1999 si è trasferito nella Contea di Norfolk dove grazie alla contemplazione di un paesaggio fatto di mare e cielo ha trovato la giusta quiete per poter raccontare nelle sue tele con uno stile del tutto particolare la vita di tutti i giorni, quella che in pratica ciascuno degli abitanti può vedere dall’uscio di casa di un qualsiasi villaggio che si affaccia sulla costa del mare del Nord.
Paul Robinson was born in Penrith in 1959, in the County of Cumbria in the United Kingdom and grew up in the village of Lazonby in the heart of Eden Valley.
He studied art at Carlisle College, then moved to London where he became a successful illustrator of many publications including The Sunday Times, Radio Times and Time Out magazine, to then devote himself entirely to painting.
In 1999 he moved to the County of Norfolk where, thanks to the contemplation of a landscape made of sea and sky, he found the right quiet to be able to tell everyday in his canvases with a very particular style that life that each of the inhabitants can see from the door of a house of any village that overlooks the coast of the North Sea
Aimo Katajainen è nato nel 1948 a Kiuri nel comune di Valkeala che dal 2009 è stato accorpato al comune di Kouvola, siamo nel sud della Finlandia, nella regione di Kynenlaakso.
E’ cresciuto in una fattoria situata lungo il fiume che scorre nella regione e i paesaggi rurali e invernali sono i temi ricorrenti nelle sue opere, oltre ad alcuni aspetti tipici della cultura finlandese come la sauna, la pesca al salmone e la vita all’aria aperta.
Ha iniziato esponendo i suoi quadri a Kotka e Kouvola, ma è grazie alla partecipazione a una mostra a Miami in USA che ha la possibilità di far conoscere le sue opere a un più vasto pubblico entrando così in un circuito di Mostre di arte Naif, nate con l’intento di promuovere questo tipo di arte attraverso l’Europa.
Oggi domenica 25 marzo alle ore 18 presso il Palazzo Mathis di Bra si terrà l’inaugurazione della mostra di Luca Cassine“ Vivere Volando”.
L’artista braidese esordisce con il progetto “Metamorfosi” in cui cerca di trasmettere l’emozione di un linguaggio che si trasmette nel movimento aggraziato di una farfalla e lo fa utilizzando antiche stampe in trasformazione e carta preziosa che riverbera attraverso un battito di ali.
Sin dai tempi antichi, la farfalla (psyche) ha rappresentato non solo il mistero della metamorfosi fisica, ma anche quello delle trasmutazioni più incantevoli dell’anima. Luca Cassineattraverso le sue opere vuole restituire questo processo di trasformazione, e lo fa nutrendo le sue composizioni di diverse fonti di ispirazione: il tema musicale sviluppato attraverso l’uso di antichi spartiti di opere; il tema letterario suggerito dal recupero di vecchi libri; il tema geografico che emerge da antiche cartine di mondi con confini che non esistono più.
Il risultato è degno di nota in cui l’opera diventa un insieme di esperienze tridimensionali e oniriche filtrate da una sensibilità d’altri tempi.
La mostra rimarrà aperta fino al 22 aprile 2018.
Luca Cassine è nato a Bra nel 1975.
Grande appassionato di moda, design e arte, lavora come dirigente dell’ufficio stile e accessori del Gruppo Miroglio di Alba fino al febbraio 2010.
Da marzo 2010 è buyer e responsabile creativo del concept store NAGEL ambiente-design di Cherasco.
La sua attività lo porta spesso in giro per il mondo alla ricerca di ispirazione, ed è proprio all’estero che nasce il suo percorso tematico.
In una stanza della Tate Modern di Londra Luca rimane folgorato da In and Out of Love, celebre opera di Damien Hirst.
Nelle due stanze senza finestre del museo, si lascia affascinare dalle migliaia di ali delle farfalle tropicali che battono dentro l’opera dell’artista inglese.
È lì che la farfalla diventa la protagonista, il fulcro su cui costruire il progetto Metamorfosi.
Quando la Pop Art diventa Fiaba When Pop Art becomes fairy tale Kun Pop Art tulee satu
Ho avuto modo di incontrare in rete le opere dell’artista Caterina Borghi e sono rimasto come rapito dalla sua capacità di trasferire la Pop Art nel mondo delle fiabe, pieno si di meraviglie ma anche di alcuni aspetti della società contemporanea che vengono evidenziati con maestria dal pennello dell’artista.
Quello che ci mostra Caterina Borghi è un mondo di sprechi, di narcisismo talvolta esasperato, del bisogno di apparire sempre e comunque dove la vanità prende spesso il posto della sostanza.
Al centro delle sue opere ci sono spesso le donne che vengono ritratte nella loro quotidianità mentre fanno le casalinghe, si divertono ad un party, vanno a fare la spesa oppure diventano cibo loro stesse sedute all’interno di un carrello, e che dire della maternità in cui la donna viene raffigurata con sullo sfondo delle catene, quasi a significare una limitazione della libertà.
Altro elemento spesso presente è il cibo che viene presentato in modo attraente ma spesso in maniera esagerata, quasi proprio a voler ricordare quell’abbondanza che spesso produce inevitabilmente una marea di sprechi, e che dire del cibo che si fa peluche per essere succhiato alla ricerca di quell’affetto che a molti di noi manca.
Ma il suo è anche un mondo ironico attraverso il quale rappresenta la quotidianità raccontata tra passato e presente, attraverso personaggi dei fumetti che sottolineano i contrasti che ci vengono mostrati nella vita di tutti i giorni.
Molto bello il quadro “L’albero dei ricordi” che ci riporta a quando la pubblicità era qualcosa di gradevole e mai invadente, quella per intenderci targata Calimero, Carmencita, Susanna tutta panna, l’Olandesina, o l’omino Permaflex.
Dentro le sue opere troviamo attraverso tre colori dominanti : il rosa, il rosso e il nero, la rappresentazione di un mondo che si racconta attraverso il bene, il male, la solitudine e ahimè le inevitabili bugie che lo hanno reso sempre più superficiale. Caterina Borghi esprime la sua arte in modo poliedrico attraverso dipinti, murales, allestimenti, installazioni e come stilista di moda femminile.
Ha partecipato a numerose esibizioni collettive ed allestito molte esibizioni personali che hanno riscosso notevole successo.
Tra le sue installazioni più recenti come non ricordare l’installazione Pelouches alla Casa del Mercante in occasione di Mantova Creativa.
I was able to meet the works of the artist Caterina Borghi on the web and I was captivated by her ability to transfer Pop Art to the world of fairy tales, full of wonders but also some aspects of contemporary society that are highlighted with skill by artist’s brush.
What shows us Caterina Borghi is a world of waste, sometimes exasperated narcissism, the need to always appear where the vanity often takes the place of substance.
At the center of his works there are often women who are portrayed in their daily lives while they are housewives, having fun at a party, go shopping or become food themselves sitting in a cart, and what about motherhood in which the woman is depicted with the background of the chains, as if to signify a limitation of freedom.
Another element often present is the food that is presented in an attractive but often exaggerated way, almost just to remember that abundance that often inevitably produces a lot of waste, and what about the food that is stuffed to be sucked looking of that affection that is missing for many of us.
But his is also an ironic world through which he represents the everyday life told between past and present, through comics characters that underline the contrasts that are shown to us in everyday life.
Very nice picture “The tree of memories” that takes us back to when the advertising was something pleasant and never intrusive, to understand the plaque Calimero, Carmencita, Susanna all cream, the holland, or the little man Permaflex.
Inside his works we find three dominant colors: pink, red and black, the representation of a world that is told through good, evil, loneliness and unfortunately the inevitable lies that have made it ever more superficial. Caterina Borghi expresses her art in a multifaceted way through paintings, murals, installations, installations and as a fashion designer for women.
He has participated in numerous collective exhibitions and set up many personal performances that have been very successful.
Among his most recent installations, how can we forget the Pelouches installationat the Casa del Mercante on the occasion of Mantova Creativa.
Biografia Studia a Brera a Milano, poi lavora in aziende di abbigliamento come stilista di moda femminile e prova a raccontare con i colori la capacità di sognare. La visione fiabesca della vita. Espone in spazi alternativi, quali ristoranti, caffè, negozi, barche…shop art…fino alla personale del 1995 “Rosa Rosae” presso la galleria 2E di Suzzara (Mn) città del premio. Segue “La favola rosa” nel 2007 alla Loggia degli Artisti in Mantova presso la Camera di Commercio con il progetto e l’allestimento di un “libro” con un racconto della vita in rosa. Recenti sono l’installazione Pelouches alla Casa del Mercante in occasione di Mantova Creativa e la mostra al MuVi di Viadana (Mn). Viaggia molto per lavoro e per diletto e coglie ovunque un pensiero rapido e diretto che arriva al cuore delle cose.
Biography After studying in Milan at Brera, later she worked in fashion houses as a designer of female fashions and tried to translate into colours her vision of dreams and the enchanted side of life. She exhibited in alternative spaces, such as restaurants, cafès, shops, boats…shop art…until in 1995 her personal exhibition “Rosa Rosae“ was held at the 2E Gallery in Suzzara (Mn) town of prize. Then followed “La Favola Rosa” in 2007, at the “Loggia degli Artisti“ in the Mantuan Chamber of Commerce, a plan for the preparation of a book to recount “La vie en rose”. She travels extensively for work and pleasure and everywhere grasps a direct and candid feeling for the essential things in life.
Video relativo al Progetto Nutrix
mostra “Fame d’arte”
Home gallery 1 Stile – Mantova
Jane Winton è un’artista a tempo pieno che vive in un cottage isolato nel cuore nella splendida contea di Cornovaglia ( la più piccola non metropolitana, situata nella zona sud-occidentale della Gran Bretagna) con il marito Ian, che è pure lui un artista di talento, e i loro animali.
Ama il vintage a tutto tondo (tessuti, giocattoli, libri) e ha una vera e propria passione per l’American Art Folk.
Ha lavorato per 14 anni come illustratrice di libri per bambini, illustrando più di 60 libri con i suoi orsetti e coniglietti adorabili e tanti altri personaggi affascinanti ritratti in scene a volte stravaganti.
A metà degli anni ’90 sentendosi un po’ imprigionata dal ruolo di‘signora teddy bear’ si è imbattuta per caso in un corso di vetro colorato tenuto da Rod, suo amico e artista del vetro, e ha deciso di dedicarsi alla realizzazione di vetrate colorate, nelle quali ha potuto esaltare la sua vena artistica creando bellissime immagini non solo con la vernice ma anche con la luce.
In quel tempo viveva nella contea dello Shropshire (situata nella regione delle Midlands Occidentali in prossimità del Galles) e con l’aiuto di una borsa di studio del Consiglio Shropshire e Business Link ha potuto equipaggiare il suo studio (ricavato in un vecchio fienile del giardino di casa) con tutte le attrezzature di cui aveva bisogno per realizzare pannelli di vetro dipinti.
Ha aderito al Shropshire Guild of Contemporary Craft e partecipando a varie esibizioni ha iniziato a far conoscere i propri lavori (anche grazie alle riviste specializzate del settore) raccogliendo commissioni da clienti privati non solo nel Regno Unito ma anche dall’estero: Danimarca, Irlanda, Canada e Australia.
Ha inoltre realizzato i lavori di restauro della Shrewsbury Abbey, fatto questo che l’ha consacrata come artista di livello nazionale.
Nel 2005, otto anni dopo aver iniziato il suo percorso artistico con il vetro, Jane e il marito Ian decidono di lasciare la contea di Shropshire per trasferirsi in Cornovaglia.
Il suo arrivo in Cornovaglia coincide per Jane con un ritorno al suo amore per la pittura, con un approccio però diverso rispetto al passato.
Nel suo studio di Truro, Janeriversa nei suoi nuovi lavori la sua passione per l’arte popolare americana esprimendola attraverso figure ingenue e paesaggi rurali, visti con un tocco di contemporaneità e talvolta con un po’ di sano umorismo.
Jane si affida anche all’utilizzo di supporti decorativi (stoffa,legno,carta) che uniti alla vernice acrilica riescono a sviluppare un caratteristico stile di arte naif popolare.
Le gallerie d’arte (non solo quelle in Cornovaglia) hanno mostrato un notevole interesse per questo “nuovo corso” portato avanti da Jane e le richieste per opere originali e stampe non si sono fatte attendere.
Ann Cowan è nata nel 1974 ed è cresciuta nel Scottish Borders (area amministrativa della Scozia, creata nell’anno 1975 dalla fusione di quattro contee storiche: Berwickshire, Peebles-shire, Roxburghshire e Selkirkshire).
Figlia di un artista e di un architetto, nonostante arte e architettura abbiano sempre avuto un ruolo importante nella sua vita, Ann inizialmente decise di studiare legge alla Edinburgh University lavorando come avvocato per nove anni.
Dopo l’arrivo dei suoi due figli, Thomas e Sophie, Ann ha colto l’occasione per cambiare direzione alla sua carriera, seguendo il suo “amore di una vita”, quello per l’arte e l’architettura.
Ha quindi studiato al Edinburgh College of Art specializzandosi nella pittura del paesaggio urbano.
Ha esposto le sue opere presso le RSA, RSW e VAS ( mostre annuali aperte ) e passa il suo tempo a disegnare e dipingere l’architettura d’ispirazione di Edimburgo, oltre a prendersi cura della sua famiglia.
Nei suoi lavori Ann celebra l’architettura e l’ambiente urbano, e lo fa passando molto tempo a dipingere direttamente sul luogo che sta ritraendo.
Predilige forti forme architettoniche e modelli che ricerca nella sua Edimburgo attraverso l’ispirazione che le arriva da : porte, vetrine colorate, motivi decorativi e scritte.
I suoi dipinti più grandi si sviluppano dalle idee riportate sui suoi taccuini e vengono costruiti nel tempo con strati di collage, pittura acrilica e inchiostro.
Nei suoi lavori non è così difficile ritrovare una sorta di fusione tra astrazione e figurazione.