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Veronika Sekotová that fleeting moment that can give joy and happiness!

It is with great pleasure that I introduce you to the Czech artist Veronika Sekotová, born in 1983 in West Bohemia and currently residing in Netvořice, where she lives and works.
Veronika graduated from the Higher School of Arts and Crafts with a specialization in graphics and after continuing her studies in the tourism sector, she began working in the marketing field, where she is still active today, although not full-time, having exploded internationally her fame as a paintress, a fact that keeps her very busy not only in painting but also and above all in following the numerous exhibitions in Europe and overseas in which she has been the protagonist, receiving numerous prestigious awards for her contribution to contemporary art (she has exhibited in her country in Spain, Germany, Italy, Austria, France, Great Britain, Miami and New York).
Veronika has been interested in painting and art in general since childhood, discovering the beauty and power of art, and fine art in particular.
In artistic school she fell in love with art history and thought about combining it with a study of tourism, but as the years passed, Veronika found herself juggling work and family, and art, unfortunately, became almost an occasional hobby.
Until recently, when art returned to prominence in her life, allowing her to express her inner feelings through her works.
But there’s more, for Veronika, painting is a source of joy, of pleasure and above all the ability to capture that fleeting moment in her surroundings capable of creating within her a sort of inspiration capable of allowing her feelings to flow outwards and pour onto her canvases.
A phrase by the French painter Paul Gauguin that Veronika loves very much goes: “I close my eyes to see” and this is exactly what happens in the creative path undertaken by Veronika who, having closed her eyes to create her work, sends through her canvases the same invitation to whoever looks at them: close your eyes and be free to see what you want!
Gauguin’s suggestions put an end to the concept that art is the imitation of nature, but above all the cornerstones of Impressionist painting fell away: no easel and painting “en plein air”.
Artists admire what surrounds them, capable of capturing that fleeting moment which they make their own and memorize, and then transfer the emotions onto the canvas in their studio.
And that’s exactly what Veronika did in her magnificent painting about autumn, made in her studio the day after her walk in the woods.
Imagination and dreams play a very important role in all of our lives because they help us cope with the burdensome moments of everyday life.
Artists, through their fantasies and dreams, know even more how to convey on canvas the emotions they have experienced inside.
Veronika is a multifaceted artist and loves to try and experiment with new techniques, but she prefers to paint on canvas with acrylic paints.
Sometimes she writes mostly indecipherable Czech phrases on the canvases, almost as if they were diary entries, thoughts spoken aloud to encourage the viewer to understand the message the painting is trying to convey.
The life of an artist is not much different from that of an ordinary mortal, and so the famous fleeting moment is not captured simply by admiring nature with its flowers and marvelous landscapes, but sometimes by observing the ugliness and tragedies that surround us every day.
However, in her paintings, Veronika aims to convey joy and serenity to those who view them, with the hope that one of these might brighten the home of an admirer.
In 2024, together with the paintress Ivana D’Emilio, she founded a company dedicated to supporting the arts and is currently looking for a location to open his own art gallery.
She also volunteers, which she considers the most natural way to give back to the community.

Her works can be viewed and purchased through her social media pages.

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Giuseppe Genta
journalist, Italy

Veronika Sekotová quell’attimo fuggente che sa donare gioia e felicità!

 Con grande piacere vi presento l’artista ceca Veronika Sekotová nata nel 1983 nella Boemia occidentale e attualmente residente a Netvořice dove vive e lavora.
Veronika si è diplomata presso la Scuola Superiore di Arti e Mestieri con specializzazione in grafica e dopo aver proseguito gli studi nel settore del turismo, ha iniziato a lavorare nel campo del marketing, dove ancora oggi è attiva sia pure non a tempo pieno essendo esplosa a livello internazionale la sua fama di pittrice, fatto questo che la tiene molto impegnata non solo nel dipingere ma anche e soprattutto nel seguire le numerose esposizioni in Europa e oltre oceano che l’hanno vista protagonista, ricevendo numerosi premi prestigiosi per il suo contributo all’arte contemporanea ( ha esposto oltre che nel suo paese in Spagna, Germania, Italia, Austria, Francia, Gran Bretagna,Miami e New York )
Veronika si è avvicinata alla pittura e all’arte in generale fin dall’infanzia scoprendo la bellezza e il potere dell’arte e in particolare delle belle arti.
Al Liceo artistico si è innamorata della storia dell’arte e ha pensato di abbinarla allo studio del turismo, ma gli anni passano e Veronika si ritrova a dover fare i conti con il lavoro e la famiglia e l’arte ahimè è diventata quasi un hobby occasionale fino a quando recentemente l’arte è tornata a primeggiare nella sua vita permettendole di esprimere attraverso le sue opere quello che sente dentro.
Ma c’è di più, la pittura per Veronika è motivo di gioia, di piacere e soprattutto la capacità di saper cogliere in quello che la circonda quell’attimo fuggente capace di creare dentro di lei una sorta di ispirazione capace di far defluire all’esterno i suoi sentimenti che si riversano sulle sue tele.
Una frase del pittore francese Paul Gauguin che Veronika ama molto recitava “ chiudo gli occhi per vedere “ ed è proprio quello che avviene nel percorso creativo messo in atto da Veronika che avendo chiuso gli occhi per creare la sua opera manda attraverso le sue tele lo stesso invito a chi le guarderà, chiudete gli occhi e siate liberi di vedere ciò che volete!
Le suggestioni di Gauguin hanno messo fine al concetto che l’arte è imitazione della natura, ma soprattutto sono caduti i capisaldi della pittura impressionista, niente cavalletto e pittura “en plain air”.
Gli artisti ammirano ciò che li circonda capaci di saper cogliere quell’attimo fuggente che fanno proprio e memorizzano per poi nel proprio studio trasferire  le emozioni sulla tela.
Ed è proprio quello che ha fatto Veronika nel suo magnifico dipinto sull’autunno, realizzato nel suo studio il giorno dopo la sua passeggiata nel bosco.
La fantasia e i sogni giocano un ruolo molto importante nella vita di tutti noi perché ci aiutano a sopportare momenti ingombranti della quotidianità e a maggior ragione gli artisti attraverso le loro fantasie e sogni sanno come trasmettere su tela le emozioni che hanno vissuto dentro.
Veronika è un’artista poliedrica e ama provare e sperimentare nuove tecniche ma predilige dipingere su tela con colori acrilici e talvolta sulle tele scrive delle frasi in ceco per lo più indecifrabili quasi come se fossero delle annotazione scritte su di un diario, dei pensieri a voce alta per spronare chi guarda a comprendere il messaggio che vuole trasmettere il dipinto.
La vita di un artista non è molto diversa da quella di un comune mortale e quindi il famoso attimo fuggente non lo si coglie solo ammirando la natura con i suoi fiori e paesaggi meravigliosi ma talvolta capita di coglierlo guardando le bruttezze e le tragedie che ci circondano ogni giorno, ma Veronika nei suoi dipinti si prefigge di trasmettere a chi li guarda gioia e serenità con la speranza che uno di questi possa andare ad allietare la casa di un suo ammiratore.
Nel 2024 ha fondato insieme alla  pittrice Ivana D’Emilio  una società dedicata al sostegno delle arti e di questi tempi sta cercando una location per poter aprire una propria Galleria artistica.
Si dedica anche al volontariato che lei considera il modo più naturale per restituire qualcosa alla comunità.

Le sue opere sono visionabili e acquistabili tramite le sue pagine social

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Giuseppe Genta
journalist, Italy

Veronika Sekotová – Prisoner of Time
Veronika Sekotová – Soulmates
Veronika Sekotová -The Diary of a Woman
Veronika Sekotová – Barcelona

Giulia Baita quando il telefono diventa strumento d’Arte

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Giulia Baita nata a Pontassieve ma trasferitasi con i genitori in Sardegna quando era poco più che una bambina si è portata con se dalla natia Toscana la passione per l’Arte che l’ha vista laurearsi in Storia dell’Arte Contemporanea

Insegnante di lettere al Liceo artistico Fois di Cagliari ha la fortuna di abitare davanti al Parco Naturale di Molentargius, l’unico al mondo dove i fenicotteri nidificano da quasi trent’anni e non è difficile capire come questo luogo meraviglioso abbia giorno dopo giorno accompagnato Giulia nella sua passione per l’Arte che lei considera un linguaggio importante per comunicare agli altri a modo suo che “ l’essenziale è invisibile agli occhi “ e lo fa utilizzando il linguaggio dei colori e delle forme reinventate attraverso il sapiente uso di Iphone e Tablet

Giulia è un’autorevole rappresentante della Mobile Art che si realizza con dispositivi mobili come iPhone, iPad e smartphone in genere, una forma d’Arte che lei ha scoperto nel 2010 ma che nell’ultimo quinquennio si è affermata sempre più, dapprima come variante della Digital Art, per poi espandersi a livello mondiale con una propria identità che la identifica come un movimento di arte contemporanea che crea immagini artistiche attraverso i dispositivi mobili impiegando le più recenti tecnologie visuali presenti su smartphone e tablet con cui gli artisti creano,modificano, trasformano e diffondono immagini digitali con app ( appositamente create per i dispositivi mobili )  che consentono un’elaborazione istantanea, o comunque molto veloce degli scatti

Si è venuta così a creare una comunità che vede impegnati centinaia di migliaia di artisti che in tutto il mondo ( soprattutto in America, Giappone e Nord Europa )producono arte, la  condividono attraversi vari canali offerti dai social network e partecipano a contest, mostre collettive e personali 

Giulia ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui “Light impressions” (Miami) e mDAC 2017 (Palo Alto) e dal 2018 cura il progetto di mostre collettive di artisti internazionali, tra cui la mostre internazionali “Mobile Art From All Over The World” e  “All colors of the world” che si sono svolte a Cagliari

Ha inoltre  curato la grande mostra di Mobile Art a Milano “The Beauty Myth” in cui 30 artisti, inclusa lei stessa, hanno esposto le loro opere alla Galleria Copernico

Nel 2021 ha partecipato alla collettiva presso Palazzo Ducale Genova “Talk with me”

Nel marzo 2017 ha fondato MAG MobileArtGroup,  MAG é una comunità internazionale che condivide l’arte mobile come una nuova forma di arte contemporanea e lo fa attraverso MobileArtGroup Facebook, MobileArtGroupAcademy Facebook, MAG Instagram e MAG Twitter

Giulia quindi non solo è una delle maggiori esponenti a livello europeo di questo nuovo movimento di Arte contemporanea, ma ha voluto mettere la propria esperienza al servizio di quanti vogliono avvicinarsi e promuovere questa forma d’arte creando una sorta di vetrina permanente con il gruppo MobileArtGroup su Facebook in cui gli artisti di ogni parte del mondo possono confrontarsi ma cosa ancora più interessante ha creato attraverso il MobileArtGroupAcademy  sempre su Facebook una sorta di scuola dove apprendere attraverso appositi corsi come approcciarsi a questa forma d’arte che sta spopolando

Per maggiori informazioni sulle attività di Giulia Baita e per acquistare le sue opere vi rimando al suo sito web ed ai suoi profili social, mentre per chi vuole saperne di più su questa forma d’arte interessantissima vi elenco i vari gruppi presenti su Facebook e da lei stessa creati

Giulia Baita web site

Facebook Giulia Baita

Facebook Giulia Baita artist

Instagram Giulia Baita

Instagram MAG Mobile Art

MAG Group

MAG Academy

Giulia Baita when the telephone becomes a tool of art

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Giulia Baita, born in Pontassieve but moved with her parents to Sardinia when she was little more than a child, brought with her from native Tuscany the passion for art that saw her graduate in History of Contemporary Art

Literature teacher at the Fois artistic high school in Cagliari, she is lucky enough to live in front of the Molentargius Natural Park, the only one in the world where flamingos have nested for almost thirty years and it is not difficult to understand how this wonderful place has accompanied Giulia day after day  in her passion for art that she considers an important language to communicate to others in her own way that “the essential is invisible to the eye” and she does so using the language of colors and shapes reinvented through the wise use of Iphone and Tablet

Giulia is an authoritative representative of Mobile Art which is achieved with mobile devices such as iPhone, iPad and smartphones in general, a form of art that she discovered in 2010 but which in the last five years has increasingly established itself, first as a variant of Digital Art, to then expand worldwide with its own identity that identifies it as a contemporary art movement that creates artistic images through mobile devices using the latest visual technologies on smartphones and tablets with which artists create, modify, transform and disseminate digital images with apps (specially created for mobile devices) that allow instant or very fast processing of the shots

This has led to the creation of a community involving hundreds of thousands of artists who all over the world (especially in America, Japan and Northern Europe) produce art, share it through various channels offered by social networks and participate in contests, collective exhibitions and personal

Giulia has participated in numerous international exhibitions, including “Light impressions” (Miami) and mDAC 2017 (Palo Alto) and since 2018 she has curated the project of collective exhibitions of international artists, including the international exhibitions “Mobile Art From All Over The World “and” All colors of the world “which took place in Cagliari

She also curated the great Mobile Art exhibition in Milan “The Beauty Myth” in which 30 artists, including herself, exhibited their works at the Copernico Gallery

In 2021 she participated in the collective exhibition at Palazzo Ducale Genoa “Talk with me”

In March 2017 she founded MAG MobileArtGroup, MAG is an international community that shares mobile art as a new form of contemporary art and does so through MobileArtGroup Facebook, MobileArtGroupAcademy Facebook, MAG Instagram and MAG Twitter

Giulia is therefore not only one of the major European exponents of this new movement of contemporary art, but she wanted to put her experience at the service of those who want to approach and promote this art form by creating a sort of permanent showcase with the MobileArtGroup group on Facebook where artists from all over the world can compare but what is even more interesting has created through the MobileArtGroupAcademy always on Facebook a sort of school where you can learn through special courses how to approach this form of art that is depopulating

For more information on Giulia Baita’s activities and to purchase her works, I refer you to her website and her social profiles, while for those who want to know more about this very interesting art form, I list the various groups on Facebook  from herself created

Giulia Baita web site

Facebook Giulia Baita

Facebook Giulia Baita artist

Instagram Giulia Baita

Instagram MAG Mobile Art

MAG Group

MAG Academy

Sofia Fresia Art .. un tuffo nell’arte

Sofia Fresia è nata a Genova nel 1992 e vive tra Torino e la Valbormida dove vivono i suoi genitori

Dal  2015 studia pittura all’Accademia Albertina di Torino e attualmente frequenta l’ultimo anno del biennio specialistico della Scuola di Pittura

Nel 2014 ha ottenuto la laurea in infermieristica e nel 2018 quella di I livello con la tesi “Deriva e naufragio. L’arte del naufragio come ricerca di salvezza” che affronta il tema del fallimento e della mancanza di riferimenti stabili per i giovani attraverso immagini provenienti dal mondo del nuoto agonistico e delle piscine ricreative

Si è avvicinata all’arte per la prima volta grazie alla visita della mostra “Gli impressionisti e la neve” (2005), da cui ha tratto un enorme interesse verso la pittura figurativa e di paesaggio

Non avendo avuto la possibilità di  frequentare il liceo artistico, ha coltivato la sua passione da autodidatta finché la pittura non si è rivelata cruciale nell’affrontare un lungo ricovero ospedaliero

Dipingere ha riacceso in lei una scintilla di interesse per la vita e l’ha aiutata a trovare la forza per liberarsi dai suoi fantasmi

Agonista di nuoto per salvamento e accompagnatrice di media montagna, si interessa alle tematiche sociali e ambientali cui contribuisce anche con il volontariato

Ha sempre con se i suoi due  taccuini che utilizza prevalentemente in montagna d’estate o nel corso di qualche viaggio (particolarmente utili durante le traversate di più giorni in montagna, sia per tenere memoria delle singole giornate come una sorta di diario di bordo visivo, sia per riempire le lunghe attese in rifugio al termine di ogni tappa)

I suoi primi lavori erano a carattere fortemente figurativo e connessi agli aspetti che più sentiva legati alla sua  rinascita, come la montagna e il nuoto; usava la pittura per parlare di se a se stessa, come a dire “eccomi, sono qui e sono diventata questa persona”

In seguito ha iniziato a usare la pittura per parlare di se agli altri e questa è stata una rivoluzione perché si è resa conto che la comunicazione attraverso i dipinti era più incisiva di quella a parole, e le permetteva di affrontare problemi sui quali non avrebbe mai osato intavolare un discorso

Tra tutti i lavori quelli che sente al momento più “suoi” sono i dipinti a olio della serie Pools, nei quali pensa di essere riuscita a trovare la giusta via di mezzo tra il messaggio da veicolare e l’attrazione personale innata per la pittura di stampo accademico che ad oggi viene spesso vista più come un vincolo anacronistico che come un’abilità

 Piscine vuote, edifici e oggetti abbandonati, porte che si spalancano su mondi e tempi inaccessibili: nella sua ricerca l’artista utilizza alcuni soggetti ricorrenti nella propria esperienza di vita ricombinandoli in lavori di matrice surrealista che affrontano prevalentemente temi di carattere sociale

 

Sofia Fresia was born in Genoa in 1992 and lives between Turin and Valbormida where her parents live

Since 2015 she has been studying painting at the Albertina Academy in Turin and is currently attending the last year of the two-year specialist course at the School of Painting

In 2014 she obtained a degree in nursing and in 2018 the 1st level degree with the thesis “Drift and shipwreck. The art of shipwreck as a search for salvation ” which addresses the theme of failure and the lack of stable references for young people through images from the world of competitive swimming and recreational pools

She approached art for the first time thanks to a visit to the exhibition “The Impressionists and the Snow” (2005), from which she drew a huge interest in figurative and landscape painting

Not having had the opportunity to attend art high school, she cultivated her passion as a self-taught person until painting proved to be crucial in facing a long hospital stay

Painting rekindled a spark of interest in life in her and helped her find the strength to free herself from her ghosts

Swimming agonist for rescue and mid-mountain companion, she is interested in social and environmental issues to which she also contributes with volunteering

She  always has two notebooks with her  which she mainly uses in the mountains in the summer or during some travels (particularly useful during multi-day crossings in the mountains, both to keep memory of individual days as a sort of visual logbook, both to fill the long waits in the refuge at the end of each stage)

Her  first works were strongly figurative and connected to the aspects that she felt most linked to her rebirth, such as the mountains and swimming; she used painting to talk about herself to herself, as if to say “here I am, I’m here and I’ve become this person”

She later started using painting to talk about herself to others and this was a revolution because she realized that communication through paintings was more incisive than words, and allowed her to face problems she would never have dared to strike up a speech

Among all the works, the ones she feels most “hers” at the moment are the oil paintings of the Pools series, in which she thinks she has managed to find the right middle ground between the message to convey and the innate personal attraction for painting by academic style that today is often seen more as an anachronistic constraint than as a skill

Empty swimming pools, abandoned buildings and objects, doors that open wide onto inaccessible worlds and times: in her  research the artist uses some recurring subjects in her own life experience, recombining them in surrealist works that mainly deal with social themes

For more information on the artist

Sito web

Instagram

 

“Vivere Volando” by Luca Cassine

Oggi domenica 25 marzo alle ore 18 presso il Palazzo Mathis di Bra si terrà l’inaugurazione della mostra di Luca Cassine “ Vivere Volando”.
L’artista braidese esordisce con il progetto “Metamorfosi” in cui cerca di trasmettere l’emozione di un linguaggio che si trasmette nel movimento aggraziato di una farfalla e lo fa utilizzando antiche stampe in trasformazione e carta preziosa che riverbera attraverso un battito di ali.
Sin dai tempi antichi, la farfalla (psyche) ha rappresentato non solo il mistero della metamorfosi fisica, ma anche quello delle trasmutazioni più incantevoli dell’anima.
Luca Cassine attraverso le sue opere vuole restituire questo processo di trasformazione, e lo fa nutrendo le sue composizioni di diverse fonti di ispirazione: il tema musicale sviluppato attraverso l’uso di antichi spartiti di opere; il tema letterario suggerito dal recupero di vecchi libri; il tema geografico che emerge da antiche cartine di mondi con confini che non esistono più.
Il risultato è degno di nota in cui l’opera diventa un insieme di esperienze tridimensionali e oniriche filtrate da una sensibilità d’altri tempi.
La mostra rimarrà aperta fino al 22 aprile 2018.

 

 

Luca Cassine è nato a Bra nel 1975.
Grande appassionato di moda, design e arte, lavora come dirigente dell’ufficio stile e accessori del Gruppo Miroglio di Alba fino al febbraio 2010.
Da marzo 2010 è buyer e responsabile creativo del concept store NAGEL ambiente-design di Cherasco.
La sua attività lo porta spesso in giro per il mondo alla ricerca di ispirazione, ed è proprio all’estero che nasce il suo percorso tematico.
In una stanza della Tate Modern di Londra Luca rimane folgorato da In and Out of Love, celebre opera di Damien Hirst.
Nelle due stanze senza finestre del museo, si lascia affascinare dalle migliaia di ali delle farfalle tropicali che battono dentro l’opera dell’artista inglese.
È lì che la farfalla diventa la protagonista, il fulcro su cui costruire il progetto Metamorfosi.

Luca Cassine
Metamorfosi
www.lucacassine.com

Firenze – mostra collettiva “New Art” alla Galleria360

360iFino al 3 febbraio 2015 la Galleria360 di Firenze ospiterà la mostra collettiva New Art in cui sarà presentata al pubblico una interessante ed inedita selezione di opere d’arte contemporanea di artisti internazionali.
La mostra collettiva attraverso l’opera di cinque talentuosi artisti stranieri, rivela come l’attuale panorama artistico sia estremamente ricco, variegato e in stretta connessione con i molteplici stimoli culturali e artistici che caratterizzano la nostra contemporaneità.
I visitatori avranno modo di avventurarsi tra itinerari artistici differenti che spaziano dalle arti estetiche tradizionali alle tendenze più innovatrici. Ospiti della mostra sono infatti: Martin Fausel, Duda Marques dos Santos, Lena Levin, Hae Byn Yoon, Otilia Goodhind .
Martin Fausel è un pittore tedesco che si esprime nei suoi dipinti attraverso forme geometriche; Duda Marques dos Santos esprime la sua arte osservando la realtà attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica; Lena Levin parte invece dal filone della pittura post-impressionista per sviluppare un linguaggio espressivo personale incentrato sulla ricerca di una nuova sintesi tra forma e colore, e il risultato sono dei dipinti paragonabili a delle vere e proprie poesie cromatiche su impressioni tratte dalla vita quotidiana, rielaborate ed espresse attraverso una singolarissima “geometria del colore”; Hae Byn Yoon, originario del Sud Corea si esprime con l’uso di grafite, inchiostro, fili di cotone nero su tela con cui attraverso linee curve, dritte ed oblique cerca di rappresentare la complessità e la varietà della vita; Otilia Goodhind si esprime attraverso vertiginose incisioni che traggono ispirazione dalla prolifica attività incisoria di G.Piranesi ma al tempo stesso si nutrono delle sue profonde esperienze professionali nell’ambito dell’architettura e dell’ingegneria.

La mostra è curata dall’Arch. Riccardo Piagentini e dall’Art director Angela Fagu.
L’ingresso è libero e gli orari sono:
da martedì a sabato compresi dalle 10:00 alle 19:00
il lunedì dalle 15:00 alle 19:00

Per maggiori informazioni :
www.galleria360.it