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Delitto a Stoccolma

DelittoaStoccolma2Mentre Stoccolma si prepara a celebrare le Olimpiadi, una bomba esplode nello stadio principale della città, simbolo stesso dei Giochi, uccidendo Christina Furhage, la potente direttrice del comitato olimpico, donna famosa, ma con molti lati oscuri nella vita privata.
Dopo pochi giorni, un’altra bomba fa saltare un impianto sportivo, seminando il terrore. La polizia parla di atto terroristico, ma dalle pagine della Stampa della Sera, Annika Bengtzon, giornalista d’assalto, conduce la sua personale indagine e scava nel mondo del comitato olimpico e della sua direttrice, convinta che non si tratti di un terrorista o di uno squilibrato.
Appena promossa caposervizio di nera, Annika insegue una difficile carriera in una grande città.

Con questo primo caso che ha reso famosa Annika Bengtzon, Liza Marklund ha scritto uno dei romanzi svedesi di maggior successo di tutti i tempi, un thriller emozionante con un’eroina vivace e coraggiosa, che combina suspense e critica sociale nella migliore tradizione scandinava; un romanzo all’insegna delle donne e della carriera e sulle implicazioni che comporta essere una donna in carriera.
Annika si occupa di cronaca nera per il quotidiano svedese Stampa Della Sera e in una redazione spesso ostile e prettamente maschile deve faticare non poco per farsi spazio e dimostrare di saper fare bene il proprio lavoro.
La Marklund attraverso questo personaggio originale, simpatico e assolutamente umano ci fa capire che una donna in carriera anche nella Svezia del proverbiale progresso sociale ha gli stessi nostri problemi per cui se vuole diventare capo la priorità è il lavoro mentre la famiglia è quasi un fastidio.
La serie televisiva “Annika Crime Reporter” tratta dai romanzi della Marklund è arrivata dalla Scandinavia su Laeffe (canale 50 digitale e canale 139 su Sky) dove la reporter Annika Bengtzon (interpretata dall’attrice Malin Crépin) non ha faticato molto a conquistare il pubblico italiano amante dei gialli scandinavi.
I cinque episodi della serie, sono tratti dai romanzi di Liza Marklund: I dodici sospetti, Studio Sex, Il lupo rosso, Finché morte non ci separi e Freddo sud.

DELITTO A STOCCOLMA

Segnalo della stessa autrice:
Studio Sex
Paradiset
I dodici sospetti
Il lupo rosso
Il testamento di Nobel
Finché morte non ci separi
Freddo Sud
Linea di confine
Happy Nation

LisaMarklund

Liza Marklund

Liza Marklund è nata nel 1962 nel piccolo villaggio di Pålmark, vicino al Circolo Polare Artico, in Svezia.
È una scrittrice, giornalista, editorialista e ambasciatrice di pace per l’UNICEF, nonché una dei proprietari della Piratförlaget (di cui è co-fondatrice), una delle case editrici svedesi di maggiore successo.
Ha lavorato per dieci anni come reporter di cronaca nera e come editore per cinque, mentre oggi si occupa di documentari per la televisione e scrive come editorialista per vari giornali internazionali ( il ‘Financial Times’ nel Regno Unito, il ‘Welt’ in Germania, il ‘Dagbladet Information’ in Danimarca e lIlta-Lehti’ in Finlandia).
Il suo lavoro è spesso centrato sui diritti delle donne e dei bambini, tanto che ha prodotto documentari su bambini portatori di HIV in Cambogia e Russia, e su casi di violenza domestica.
Oltre che per i suoi libri e documentari, ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo impegno sociale.
Con i libri della serie poliziesca di Annika Bengtzon ha ottenuto un successo internazionale vendendo oltre 15 milioni di copie in 30 paesi e raggiungendo i vertici delle classifiche di tutti i paesi scandinavi.
Con la sua famiglia (marito e tre figli) vive fra Stoccolma e Marbella, in Spagna.

Editore Marsilio / Collana Farfalle

Nessuno è innocente

Vola a prezzi scontati!

DF3Ettore Benussi, burbero commissario della squadra mobile di Trieste, sogna la vicina pensione. E invece lo aspetta un nuovo caso: la morte della vecchia Ursula Cohen, trovata senza vita nelle acque triestine. Per Benussi è chiaro, la signora è scivolata e annegata. Ma che ci faceva una novantenne a passeggio sulle Rive, in una notte di bora? E come mai chiunque la conoscesse sembra avere ottimi motivi per rallegrarsi della sua morte? Tutti tranne la vecchia amica Renate Stein: la sola a sapere dell’orrendo segreto, antico di cinquant’anni, che Ursula Cohen si portava dentro.

Mentre leggevo questo romanzo d’esordio firmato Roberta De Falco mi sono venuti in mente alcuni versi che il poeta Umberto Saba ha dedicato alla sua città nella poesia “Trieste“ contenuta nella raccolta “ Trieste e una donna” del 1910 e precisamente: “Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia.”
Trieste è proprio come la descrive Saba e chi di voi abbia posato gli occhi sulla più bella piazza d’Europa, bevuto un “capo in b” al Caffè degli specchi o assaggiato i gusti intensi di Pepi S’ciavo accompagnati da un paio di ombre non può fare a meno di leggere questo libro.

Nessuno è innocente (Pandora)

DF4Roberta De Falco, è lo pseudonimo dietro cui si nasconde la sceneggiatrice Roberta Mazzoni.
Nasce a Milano il 3 ottobre del 1951, figlia di un architetto; mentre frequentava i corsi di Letteratura alla Università Statale di Milano, ha esordito nel mondo dello spettacolo nel 1970 come costumista al Piccolo Teatro di Milano, ha inoltre collaborato a lungo con la RAI.
Nel 1976 si trasferisce a Roma dove, oltre a svolgere attività di sceneggiatrice, insegna narratologia cinematografica.
Come sceneggiatrice ha lavorato a progetti anche importanti: “Interno berlinese” di Liliana Cavani, “Va’ dove ti porta il cuore” di Cristina Comencini, “Nel mio amore” di Susanna Tamaro, i televisivi “Promessi sposi” e “La famiglia Ricordi”.
È stata aiuto montatrice alla RAI Corporation di New York (1977). Sempre per la televisione ha realizzato programmi scientifici in collaborazione con Ruggero Orlando (La Casa del Sole, 1978; L’Universo dopo Einstein, 1979).
Ha poi iniziato l’attività di assistente alla regia in due film ( “Stark System” di Armenia Balducci e “La pelle” di Liliana Cavani).
Come autrice letteraria ha pubblicato nel 1995 per Il Saggiatore l’antologia di aforismi “Scrivere – manuale a più voci per aspiranti narratori”. Ha scritto anche un libro a copie numerate (Verso Pergamo, edito da Imago, 1983).
Come traduttrice, si è occupata di Segreti, Silenzi, Bugie di Adrienne Rich (edito da La Tartaruga nel 1982). È stata curatrice di un libro di Cesare Zavattini (Basta coi Soggetti, edito da Bompiani, 1977).
Fa parte del consiglio della Fondazione Tamaro, per progetti formativi e umanitari in collegamento con la Limmat Stiftung.
Oggi vive e lavora a Porano, nella campagna di Orvieto (TR) e ha in essere un’amicizia amorosa con Susanna Tamaro da oltre 25 anni.

Sperling & Kupfer Editore

Hanno ammazzato la Marinin

MarininÈ la vigilia di Pasqua e Genova è sferzata da una pioggia battente. La redattrice e paleografa Nadia Morbelli, appena rincasata da un noiosissimo viaggio di lavoro, sta per prepararsi un meritato bagno caldo, quando improvvisamente nel palazzo salta la luce. Nadia non presta molta attenzione alla cosa, almeno fino a quando, tre giorni dopo, suona alla sua porta il commissario di polizia, il dottor Prini. Eh sì, perché proprio la sera in cui si stava rilassando nell’acqua bollente, sullo stesso pianerottolo, a pochi passi dal suo appartamento, è stata ammazzata nientemeno che la signora Assunta, la terribile e petulante vicina di casa, per tutti “la Marinin”. Curiosa e impertinente per natura, Nadia si incaponisce sull’omicidio e inizia a cercare indizi per conto proprio. E tra un salto alla bocciofila con le amiche, quattro chiacchiere al bar e lunghe conversazioni col commissario che assumono tutta l’aria di un flirt, comincia a individuare qualche pista davvero interessante…

Vi sono libri che si comprano perché attirati dalla copertina, questo è uno di quelli.
La copertina ha un qualcosa di vivace che invoglia all’acquisto, ma il contenuto ahimè non suscita lo stesso interesse e francamente definire l’autrice “ una nuova freschissima voce del giallo italiano “ mi sembra un tantino azzardato.
Nel complesso la storia c’è anche se è un po’ “molla “, tanto da non poterlo definire un giallo vero e proprio; l’autrice ha provato a presentare un affresco minuzioso di quella provincia ibrida che si divide tra Liguria e Piemonte soffermandosi più volte con dovizia di particolari sulle abitudini culinarie di questi luoghi.
Dal momento in cui si intuisce chi sarà il colpevole il libro diventa per certi versi quasi noioso e la fine giunge come una vera e propria liberazione.
Ho in libreria della stessa autrice “ Amin che è volato giù di sotto “ e “ La strana morte del signor Merello “ li ho acquistati entrambi ( questa volta ) non tanto per le copertine ma per dare un ulteriore chance a una giovane autrice, per ora li lascio decantare un po’ … verrà anche il loro tempo.

Nadia Morbelli è nata a Genova, dove si è laureata in paleografia e specializzata nello studio di manoscritti umanistici. Collabora con diverse riviste specialistiche sia nazionali che internazionali. È redattrice presso una piccola casa editrice ligure e vive tra Genova e il Basso Piemonte, da cui parte della sua famiglia proviene.
A sentire lei i momenti più belli della sua vita li trascorre in biblioteche polverose o viaggiando per il mondo.
Hanno ammazzato la Marinin è stato il suo romanzo d’esordio nel 2012, a cui hanno fatto seguito il sequel “Amin, che è volato giù di sotto” (2013) e “La strana morte del signor Merell “ (2014).

Giunti Editore

Hanno ammazzato la Marinin