In questi giorni così importanti per il futuro della nostra Repubblica il Premier Renzi, con la complicità dei senatori del suo partito e di quelli che sostengono il suo Governo in maniera palese o subdola, come i rappresentanti del Pdl, nonché la parzialità del Presidente del Senato e del Presidente della Repubblica che hanno abdicato al loro ruolo di “super partes“, sta mandando in onda un film già visto nel 1922 quando Mussolini prese il potere nel nostro Paese.
Le premesse per un’azione del genere c’erano tutte e potevano essere intuibili e immaginabili già dal passaggio con cui Renzi liquidò a suon di twitter il malcapitato Letta, è proprio in quel momento che nasce il Renzismo.
Ma cos’è il Renzismo al di là del Dire, Fare, Amare se non una sete di potere e di ambizione sfrenata di un politico che si circonda di soggetti servizievoli e del tutto marginali nonché obbedienti e incapaci di fargli ombra e quindi mai e poi mai programmati per oscurarne la leadership!
Basti pensare a politici emergenti del calibro di Gori e Civati che dotati di un notevole carisma sono stati relegati a posizioni del tutto marginali; Gori si è dovuto auto relegare al confino come Sindaco di Bergamo e Civati è stato di fatto reso impalpabile nella direzione del Pd.
Il Renzismo nella sua prima fase di avvio è stato un mix di slogan e promesse lanciate attraverso i social elevando alla massima potenza la funzione degli hastag che raccontano di un Paese che non c’è, fatto di positività fasulla che traspare da una sorta di venerazione del “fare“ e poco importa se poi a ben vedere il fare, agire, approvare, lanciati a colpi di parole precedute da un # a mo’ di timbro non siano altro che una sorta di illusione con cui trasmettere agli elettori la sensazione che tutto cambia quando invece al contrario nulla cambia e niente si muove!
Esaurita la prima fase basata solo ed unicamente su promesse non mantenute il Premier Renzi con la complicità del Pd passa alla seconda fase del suo piano che porterà all’abolizione delle libertà democratiche e alla realizzazione di una dittatura autoritaria.
L’aspetto più assurdo e subdolo di questa manovra anti democratica è che quella parte politica che oggi è al governo, solo ieri dai banchi dell’opposizione urlava intonando Bella Ciao: La Costituzione Italiana è un capolavoro e non si tocca, giù le mani dalla Carta Costituzionale!
Un progetto che vuole minare la democrazia del Paese dando vita a un Senato non eletto dai cittadini ma dalle segreterie dei partiti che avrà come conseguenza un Presidente della Repubblica nominato dai partiti e da una Camera eletta sui listini bloccati dei partiti.
A chi giova tutto questo? Di certo non ai cittadini perché lo stravolgimento delle regole democratiche e della Costituzione servono unicamente a prevenire futuri conflitti sociali e a conferire un potere forte ad una sola persona: il capo (a suo tempo chiamato duce) a cui in futuro sarà più facile non mantenere le promesse fatte per ottenere consensi e reprimere di conseguenza le manifestazioni di dissenso relegando ad un ruolo ininfluente le opposizioni all’interno delle istituzioni parlamentari.
Non ho vissuto in prima persona il ventennio fascista ma ho ben chiaro come il Fascismo prese il potere e lo consolidò attraverso sei semplici passaggi che ritrovo tutti, nessuno escluso, nel Renzismo :
1) NO al voto popolare ( Renzi non è stato eletto dal popolo );
2) Decide il Re chi mettere alla guida del Governo ( Renzi è diventato Premier nominato dal Presidente della Repubblica senza passare attraverso regolari elezioni );
3) Le opposizioni vengono di fatte azzerate ( è quello che sta accadendo in Senato nelle votazioni sulla Riforma del Senato );
4) Premio di maggioranza al partito che riceve più voti ( è quanto previsto dall’Italicum che assegna un premio di maggioranza spropositato al partito che vincerà le elezioni);
5) Abolizione delle preferenze ( è quanto previsto dall’Italicum che toglie ai cittadini la possibilità di indicare la preferenza per il proprio candidato mantenendo di fatto una Camera dei Deputati di nominati);
6) Abolizione di una delle due Camere ( è quello che vuole imporre Renzi con l’abolizione del Senato per sostituirlo con il Senato delle Autonomie dove i senatori non verranno più votati dai cittadini ma saranno nominati dalle segreterie dei partiti attraverso i consigli regionali; l’esatta fotocopia della Camera dei Fasci e delle Corporazioni che sostituì la Camera dei deputati dal 1939 al 1943, i cui membri non più denominati deputati ma consiglieri nazionali, non venivano eletti dal popolo, ma ne facevano parte di diritto in quanto componenti:del Gran Consiglio del Fascismo, del Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista e del Consiglio Nazionale delle Corporazioni.
Poiché a volte ritornano mi viene spontaneo dire NO al Renzismo!
Radio Monte Carlo è necessario voltare pagina!
Sono uscite le ultime rivelazioni sui dati di ascolto delle radio italiane relativi al primo semestre 2014 e si tratta di un vero e proprio muro del pianto con un calo totale di oltre 2.400.000 ascoltatori, cifre che suonano come un preoccupante campanello d’allarme per il futuro delle radio.
Molti sono gli interrogativi che dovrebbero porsi gli addetti ai lavori dei vari network a fronte di una emorragia di tale entità e non sarebbe male se qualcuno di questi Boss della comunicazione si recasse in un normale negozio o magazzino di elettrodomestici per capire che sugli scaffali espositivi a fronte di centinaia o migliaia di prodotti esposti riuscirà a trovare a mala pena uno o due esemplari di apparecchi radiofonici ( così veniva chiamata la radio quando in ogni casa se ne trovava fisicamente una o più ).
Da questa breve visita potrebbero capire al volo che la radio non la si ascolta più in casa o perlomeno in maniera decisamente ridotta rispetto al passato; oggi la radio la si ascolta principalmente in macchina o mentre si è al lavoro, magari attraverso il computer.
La radio da che mondo è mondo è quello strumento di comunicazione che raggiunge la sua funzione sociale nel momento in cui chi la fa è in grado di trasmettere a chi la ascolta non solo della buona musica o delle notizie interessanti ma soprattutto delle emozioni, quelle emozioni che fanno si che l’ascoltatore trovi il piacere di ascoltare questo o quel programma perché ascoltandolo si sente appagato dal poter godere di un momento di evasione dai mille problemi che gli appesantiscono la giornata.
Mio nonno mi diceva sempre: “ stai attento perché il progresso porta regresso “, niente di più vero ed allora mi chiedo a che serve aver super modernizzato le regie degli studi radiofonici se poi il prodotto che ne esce è piatto e scandito da tempi tecnici che di fatto lo rendono prevedibile o peggio ancora anonimo!
Credo che vi sia la necessità di un ritorno al passato, diamo un microfono agli speaker e lasciamoli liberi di gestire a loro piacimento la trasmissione che dovranno condurre e se poi sforeranno di un minuto prima di passare la linea alle News cosa potrà mai succedere? Nulla, anche perché le News il più delle volte vengono ripetute ad libitum ogni tocco d’ora dalle 6 del mattino alle 18!
Non ho nulla contro registi, fonici, redattori, station manager e direttori artistici ma credo che nello specifico di RMC personaggi del calibro di Luisella, Venegoni, Valli, Patrizia Farchetto, Desi, giusto per citarne alcuni abbiano ben poco da imparare su come si possa condurre al meglio un programma.
Ho volutamente ritardato ad introdurre il dato relativo agli ascolti perché ritengo del tutto umiliante dover registrare per l’ennesima volta che Radio Monte Carlo la radio che ha fatto la storia della radiofonia italiana sia confinata all’ultimo posto con poco più di 1 milione e 200 mila ascoltatori al giorno, cifre che qualcuno ha definito da radio parrocchiale!
Mai come questa volta credo che Radio Monte Carlo abbia dalla sua l’opportunità di voltare pagina per cercare di invertire un trend negativo che la vede ormai protagonista da molti anni, anche perché se nulla farà vi è il rischio che nel giro di un paio di semestri possa scendere al di sotto di quel milione di ascoltatori che la confinerà nell’oblio più cupo.
Del resto che cosa può avere da perdere un’emittente che da anni si vede superata da Radio Maria e da una regionale come Radio Subasio? Nulla, al massimo potrà correre il rischio di perdere altri 30/40 mila ascoltatori a semestre, ma se al contrario il cambiamento di rotta dovesse funzionare potrebbe recuperare velocemente consensi.
Cosa fare? Certo non basterà spostare questo o quello speaker da un programma all’altro nelle varie fasce orarie perché si tratterebbe di servire una minestra riscaldata che porterebbe inevitabilmente ad un nuovo e più consistente salasso di ascolti.
Il presente ed il futuro della comunicazione passa dai social ed allora perché non cominciare a sfruttare al meglio la propria pagina social che dovrebbe essere un vero e proprio supporto per i programmi che vanno in onda, dando la possibilità agli speaker di interagire in tempo reale con gli ascoltatori; attualmente la pagina facebook di RMC mi ricorda quella di una casa d’aste monotematica dove vengono esposte a più riprese le vedute in tutte le salse della seppur bellissima Montecarlo ( all’alba, a pranzo, a cena, al tramonto, di notte ecc.) intervallate da quelle di cani e gatti, tutto il contrario di quella che dovrebbe essere una pagina dinamica ed accattivante!
Bisogna poi avere il coraggio di mettere mano al portafoglio ( del resto chi più spende meno spende ) e fare entrare in organico un paio di voci radiofoniche di peso ed un discreto numero di giovani a cui affidare le fasce orarie “opache”, evitando così la messa in onda di programmi registrati e coprendo il sabato pomeriggio che attualmente è non da radio parrocchiale ( dove almeno recitano il rosario ) ma da radio di quartiere.
Tagliare programmi che non hanno più ragione di esistere come l’attuale brutta copia o peggio ciò che è rimasto di quel Si Salvi Chi Può per cui si scatenò la bufera contro Platinette;avere il coraggio di posizionare nella loro giusta collocazione due speaker del calibro di Kay Rush e Nick the Nightfly che al pomeriggio sono due pesci fuor d’acqua; congedare dopo qualche anno il buon Teocoli non fosse altro per la regola sacra che il troppo stroppia; concedere a Luisella, la vera anima di RMC, un programma tutto suo senza vincoli di alcun genere e senza la supervisione di qualche sbarbatello che avanzi la pretesa di insegnarle come si fa la radio; lasciare quell’ora quotidiana di gossip e morbosità che di sicuro non allontanerà ascoltatori non fosse altro per il fatto che gli italiani dicono di non amare il genere ma poi fanno fare a programmi Tv come “ Malattie misteriose” o “ Malattie imbarazzanti “ picchi di share vicini al 6%; ed infine dare il dovuto spazio alle idee che potrebbero avere gli speaker e mandare in onda programmi che sappiano coinvolgere gli ascoltatori facendoli intervenire in diretta, perché quando si deve ripartire dalle macerie è buona regola coinvolgere nella ricrescita i sopravvissuti.
Buon lavoro!
