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L’uomo che morì come un salmone

uomoSalmoneNel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio Martin Udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di Pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da Stoccolma, la detective Therese Fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della Svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell’estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come Esaias, indiziato numero uno, Therese ha una sola certezza: l’omicidio ha a che fare con il meänkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d’identità, che da oltre un secolo ha l’amo svedese conficcato nella spina dorsale. Suspense nera e atmosfere alla fratelli Coen in un poliziesco crudo, lirico, irriverente, che si cala nel cuore ferito di un popolo con l’ironia e il potere visionario della grande scrittura.

E’ un giallo discreto, capace di appassionare gli amanti del genere e soprattutto i cultori del noir scandinavo; dentro c’è tutto quello che ci si aspetta, i paesaggi straordinari della Lapponia, la quotidianità tutta da scoprire di chi vive al di sopra del Circolo Polare Artico e il conflitto d’identità mai sopito per chi abita in una zona di confine e mal sopporta l’essere in qualche modo “minoranza”.

Mikael Niemi Bokm‰ssan i Gˆteborg Sep 2004 (c) Lizzie Larsson / IBLMikael Niemi è nato nel 1959 a Pajala una cittadina svedese al confine con la Finlandia, nella regione del Norrbotten, ben al di spora del Circolo Polare Artico ( dista infatti poco meno di 10 km dal confine con la Finlandia e circa 150 km da Rovaniemi, il capoluogo della Lapponia finlandese ).
Dopo studi di ingegneria elettrica, ha lavorato come insegnante e per una piccola casa editrice.
Il suo romanzo d’esordio “ Musica rock da Vittula “ si aggiudica il Premio August 2000 e diventa un caso letterario in Svezia dove vende oltre un milione di copie e viene tradotto in trenta Paesi.
Nel 2004 dal suo primo successo viene girato un film “Populärmusik från Vittula “ proiettato in Germania e nei Paesi scandinavi.

Edizioni IperboreaCollana “Le ombre”

L’uomo che morì come un salmone

svezia

La rete a maglie larghe

 

lareteamaglielargheInizia male la giornata per Janek Mitter, con quel mal di testa lancinante per i postumi di una sbornia colossale.
Sul pavimento le bottiglie di vino vuote, nel bagno il cadavere della giovane e amatissima moglie, Eva, che galleggia nella vasca. Pochi ricordi sbiaditi dall’alcol e la sola certezza di non essere stato lui a ucciderla.
Fin troppo scontato il verdetto: colpevole. Sei anni, la pena. Ma il commissario Van Veeteren non crede alla colpevolezza dell’uomo, il suo istinto gli suggerisce che è un’altra la pista da battere e comincia a scavare nei molti segreti del passato di Eva: un precedente matrimonio finito dopo la morte per annegamento del figlio di quattro anni, un padre violento, un gemello sparito in Canada, un antico fidanzato morto in circostanze misteriose.
A complicare le cose arriva un nuovo e improbabile omicidio, mentre l’improbabile colpevole Mitter viene pugnalato a morte in cella.
Il nuovo omicidio apparentemente estraneo alla vicenda consentirà al commissario Van Veeteren di riallineare le tessere di un mosaico fino a quel momento confuso e di intrappolare il colpevole nella rete.

La rete a maglie larghe è il primo incalzante romanzo della serie che ha come protagonista il commissario Van Veeteren.
Separato dalla moglie, con due figli, il commissario Van Veeteren vive da solo con il suo cane nell’immaginaria cittadina di Maardam (ubicata in un paese del nord Europa, verosimilmente la Svezia anche se la valuta locale -il gulden- ed alcuni nomi potrebbero far pensare ai Paesi Bassi).
Ama gli scacchi, ascolta Händel e gioca a badminton con un collega. L’esperienza lo ha reso scettico, solitario e malinconico, ma anche profondamente umano.
Van Veeteren è un detective che piacerà di sicuro agli appassionati di Maigret, lo stuzzicadenti va a sostituire il fumo delle sigarette o quello della pipa e il carattere è quello fermo e deciso del leader.
E’ un buon giallo senza troppi fronzoli e soprattutto pagine inutili, all’inizio può sembrare un po’ lento ma sa prendere un buon ritmo con il progredire delle indagini.

Segnalo dello stesso autore:
Il ragazzo che sognava Kim Novak (Kim Novak badade aldrig i Genesarets sjö), Guanda 2007

Serie del commissario Van Veeteren
L’uomo che visse un giorno (Återkomsten), Guanda, 2003
Una donna segnata (Kvinna med födelsemärke), Guanda, 2002
Il commissario e il silenzio (Kommissarien och tystnaden), Guanda, 2004
Carambole (Carambole), Guanda, 2006
Un corpo sulla spiaggia (Ewa Morenos fall), Guanda, 2012
La rondine, il gatto, la rosa, la morte (Svalan, katten, rosen, döden), Guanda, 2013

Serie dell’ispettore Gunnar Barbarotti
L’uomo senza un cane (Människa utan hund), Guanda, 2008
Era tutta un’altra storia (En helt annan historia), Guanda, 2009
L’uomo con due vite (Berättelse om herr Roos), Guanda, 2010
L’uomo che odiava i martedì (De ensamma), Guanda, 2011
Confessioni di una squartatrice (Styckerskan från Lilla Burma), Guanda, 2014

La rete a maglie larghe: Un caso per il commissario Van Veeteren (Guanda Noir)

hakanNesserHåkan Nesser è nato a Kumla in Svezia il 21 febbraio 1950.
Ha insegnato lettere in un liceo, ma dopo il successo ottenuto dai suoi primi romanzi si è dedicato interamente alla letteratura.
Carambole è il libro che ha consacrato l’autore in patria e con il quale ha vinto nel 2000 il premio Glasnyckeln (“Chiave di vetro”) per il miglior romanzo poliziesco scandinavo.
Viene considerato da molti come il Camilleri della Svezia grazie all’abilità con cui mette in scena per il lettore un’intera comunità fitta di personaggi, a volte anche molto curiosi.
Ha dato vita a due serie di successo che vedono come protagonisti il commissario Van Veeteren che vive nell’immaginaria città di Maardam e l’ispettore svedese di origini italiane Gunnar Barbarotti, il quale lavora nell’altrettanto immaginaria cittadina di Kymlinge, in Svezia.
I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, tra cui l’italiano, e da alcuni di essi sono stati tratti film o serie televisive.
Dal 2000 la TV svedese ha prodotto una serie di film basati sui casi del commissario Van Veeteren: alcuni sono basati su romanzi già pubblicati, altri sono stati scritti espressamente per la televisione da Nesser. Egli stesso ha partecipato come attore, in un piccolo ruolo, in due di questi film: Kvinna med födelsemärke e Carambole.

Il guardiano del faro

CamillacoverIn una notte d’inizio estate, un’auto percorre a gran velocità la strada che collega Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di sangue. Insieme al figlio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell’arcipelago di Fjällbacka. Quell’isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia, ed è l’unico posto in cui lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Erica Falck è totalmente assorbita dai suoi gemelli di pochi mesi, tanto più che Patrik, da poco rientrato in servizio, è alle prese con un’indagine piuttosto spinosa: il dirigente del settore finanze del comune è stato ucciso nel suo appartamento con un colpo di pistola alla nuca. Il movente dell’omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di morire aveva fatto visita ad Annie all’isola degli spettri, sembra essere stato un uomo dai mille segreti. Sfidando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel suo passato e trova un collegamento con un’associazione di sostegno a donne maltrattate. Una pista che permetterà a Patrik, sostenuto dal calore di una famiglia solida e sempre più numerosa, di portare alla luce i mondi calpestati di persone a cui la parola casa desta soltanto il ricordo di cicatrici, deboli ombre che solo nell’amore per un figlio possono trovare la forza per continuare la loro fuga dal dolore che annienta ogni emozione, da caos e distruzione.

L’antica leggenda svedese dell’isoletta di Gråskär, chiamata da tempi remoti Gastholmen, l’isola degli spettri, ha un ruolo ben preciso in questo romanzo, il settimo della serie che vede come protagonisti l’ispettore Patrick Hedstrom e sua moglie Erika Falck.
La Läckberg non si smentisce e scrive un altro bel thriller ambientato nel suo paesino natale, Fjallbacka in Svezia, un piccolo borgo di pescatori con 1000 abitanti ed una media di 2 omicidi al mese!
Tempo fa durante un’intervista Camilla ci scherzò su dicendo “Secondo un semplice calcolo – poiché in ogni libro vengono assassinate due persone, con una popolazione di 1.000 abitanti, dovrei scrivere 500 libri per far fuori tutto il paese…”
Ironia a parte, con questo romanzo Camilla in quanto a plot non ha nulla da invidiare a Uomini che odiano le donne del compianto Stieg Larsson fatto questo che la colloca sempre più ai vertici della classifica dei romanzieri scandinavi più gettonati accanto al già citato Larsson ed a Henning Mankell.

CamillaokCamilla Läckberg è nata a Fjällbacka un piccolo paesino di pescatori il 30 agosto del 1974.
Pur essendo una scrittrice precoce, già a cinque anni scrive il suo primo racconto emozionante, sanguinario e fantastico, “Tomten” (The Santa Claus) la sua formazione scolastica non ha niente a che fare con la letteratura avendo studiato alla School of Business, Economics and Law di Goteborg.
Terminati gli studi si è trasferita a Stoccolma dove ancora oggi vive.
Ha lavorato come product manager presso Telia e Fortum, ma non soddisfatta del suo lavoro di economista decise di partecipare ad un corso di scrittura “The writing crime fiction “ e durante la partecipazione al corso iniziò a scrivere la trama di quello che sarebbe diventato il suo romanzo d’esordio “La principessa di ghiaccio”.
Il guardiano del faro è il settimo episodio della sua fortunata serie poliziesca che vede come protagonisti Erica Falck e Patrik Hedström.
I suoi romanzi sono in uscita in 55 Paesi con più di quindici milioni di copie vendute nel mondo e sono diventati anche una serie televisiva di successo, in Italia va in onda su laEffe.

Marsilio Editori – Collana Farfalle

Il guardiano del faro: La settima indagine di Erica Falck e Patrik Hedström (Farfalle)

La Feltrinelli.it

Biancaneve deve morire

biancaokDieci anni trascorsi in una cella a scontare una pena per omicidio, dieci lunghi anni, e poi finalmente arriva il tanto atteso giorno in cui il cancello del penitenziario di Rockenberg si chiude alle spalle di Tobias Sartorius.
Il mondo, si sa, non aspetta a braccia aperte chi esce di prigione e quindi per Tobias la meta è perciò obbligata: Altenhain, il piccolo borgo tra i monti del Taunus, dove da tre generazioni i suoi esercitano l’onorato mestiere di osti al Gallo d’Oro, la trattoria del paese.
Il ritorno al villaggio natale si rivela, però, subito per il figlio dei Sartorius un inferno peggiore di quello patito tra le mura del penitenziario; la madre è andata via di casa, l’appartamento paterno è in rovina, la trattoria ormai chiusa.
Di suo padre, poi, un uomo un tempo vitale e sicuro di sé, rimane solo un’ombra, e infine ogni oggetto della casa rimanda a quella sera d’estate di dieci anni prima in cui Laura Wagner e Stefanie Schneeberger scomparvero.
Tutti gli indizi avevano allora indicato lui, il ragazzo dell’oste Sartorius, come il colpevole, ma Tobias non ricorda nulla di quella sera, solo che aveva bevuto con gli amici e che amava perdutamente Stefanie, la ragazza con i lunghi capelli neri e la bocca rossa come Biancaneve, per la quale aveva lasciato Laura.
La rabbia e la delusione del ritorno probabilmente svanirebbero, se le cose non precipitassero con sorprendente rapidità.

neleNele Neuhaus è nata in Germania nel 1967 e, prima di diventare scrittrice, ha studiato Giurisprudenza, Storia e Letteratura, e ha lavorato in un’agenzia di pubblicità.
I suoi thriller con la coppia di investigatori formata da Oliver von Bodenstein e Pia Kirchhoff si sono imposti a livello internazionale come una delle più fortunate e apprezzate serie crime degli ultimi anni.
Tra le sue opere pubblicate in Italia da Giano figurano Biancaneve deve morire (2011), Ferite profonde (2012), La donna malvista (2012), Chi semina vento (2013).