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Ciao Monica .. buon viaggio!

Se ne è andata in silenzio Monica Vitti, una delle pìù grandi attrici del cinema italiano
Donna di una bellezza straordinaria si è imposta come unica nell’epoca d’oro del cinema italiano grazie al suo volto, alla voce un po’ roca, alla simpatia e un carisma che nessun’altra è riuscita a ripetere
Ha iniziato come Musa del grande regista Michelangelo Antonioni per poi passare alla classica commedia all’italiana dove ha lavorato a fianco dei più grandi attori italiani, da Alberto Sordi a Nino Manfredi, da Ugo Tognazzi a Vittorio Gassman
Ha ottenuto numerosi premi, tra cui 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista, 3 Nastri d’argento, 12 Globi d’oro, un Ciak d’oro alla carriera e un Leone d’oro alla carriera a Venezia
Ha recitato in più di 50 film, e ci lascia in eredità personaggi indimenticabili da cui le giovani attrici emergenti potrebbero imparare molto
Monica Vitti, all’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli era nata il 3 novembre 1931 e da tempo malata, si era ritirata dalle scene dal 2001 quando fu ricevuta al Quirinale per la consegna dei David di Donatello

 

Monica Vitti, one of the greatest actresses of Italian cinema, passed away in silence
A woman of extraordinary beauty has established herself as unique in the golden age of Italian cinema thanks to her face, her slightly hoarse voice, her sympathy and a charisma that no other has managed to repeat
She started as Muse of the great director Michelangelo Antonioni and then moved on to the classic Italian comedy where she worked alongside the greatest Italian actors, from Alberto Sordi to Nino Manfredi, from Ugo Tognazzi to Vittorio Gassman
She has won numerous awards, including 5 David di Donatello as best actress, 3 Silver ribbon, 12 Golden Globes, a Golden Ciak for Lifetime Achievement and a Golden Lion for Lifetime Achievement in Venice
She has starred in more than 50 films, and leaves us unforgettable characters that young emerging actresses could learn a lot from
Monica Vitti, born Maria Luisa Ceciarelli on 3 November 1931 and ill for some time, had retired from the scene in 2001 when she was received at the Quirinale for the delivery of the David di Donatello

 

Addio a Laura Antonelli … sogno erotico di una generazione

antonelli15Se ne è andata in silenzio, forse stroncata da un infarto, l’attrice italiana che più di ogni altra ha costituito il sogno erotico di una generazione.
Laura Antonaz (questo il suo vero nome) nata a Pola, attuale Croazia, nel 1941 dopo un’infanzia da profuga si trasferì in Italia insieme ad altri 300 mila istriani costretti a fuggire dalla ex Jugoslavia.
Diplomatasi a Napoli presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica si trasferì con la famiglia a Roma, dove dopo una breve parentesi come insegnante di educazione fisica cominciò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo, dapprima furono fotoromanzi, alcuni caroselli e piccole parti in alcuni film, tra cui “Il magnifico cornuto” per la regia di Antonio Pietrangeli nel 1964.
Ma fu nel 1973 quando recitò il ruolo della cameriera nel film “Malizia” di Salvatore Samperi che Laura diventò un vera e proprio sex symbol grazie a una vestaglietta, succinta e ammiccante che la rese terribilmente sexy.
Malizia incassò al botteghino qualcosa come 6 miliardi di lire, quando un biglietto del cinema costava mille lire, e la bellezza prorompente di Laura attirò a lei i più importanti registi dell’epoca tra cui Giuseppe Patroni Griffi ( La divina creatura) e Luchino Visconti che la volle per il ruolo di moglie di Giancarlo Giannini ne “L’innocente”.
La sua interpretazione in “Malizia” le valse il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista e il Globo d’oro come miglior attrice rivelazione, ma soprattutto le consentì di spiccare il volo verso una carriera ricca di successi che la vide regina incontrastata della commedia sexy degli anni ’60 e ’70.
Negli anni ’80 continuò a recitare in film di cassetta, tra cui “Porca vacca”, “Grandi magazzini”, “Rimini Rimini”, “Roba da ricchi” e nella mini serie TV “Disperatamente Giulia” di Enrico Maria Salerno.
Poi nel 1991 vi fu il tentativo di dare un seguito alla pellicola che l’aveva resa famosa con la realizzazione di “Malizia 2000”, ma l’operazione commerciale si trasforma in un vero e proprio flop al botteghino e l’attrice, che si era nel frattempo sottoposta a un intervento di chirurgia plastica mal riuscito, cade in un forte stato di depressione.
Sempre nel’91 Laura viene coinvolta in una vicenda giudiziaria che la porta a essere rinchiusa nel carcere di Rebibbia per reati legati alla droga; mandata ai domiciliari (dopo pochi giorni) la sua vita da quel momento sarà segnata per sempre ( e poco importa se dopo la prima condanna a tre anni e sei mesi verrà completamente assolta nel processo d’appello dopo quasi dieci anni) e lei sprofonderà in un silenzio che la accompagnerà fino alla tragica scomparsa di oggi.
A quei pochi amici che in questi anni si sono prodigati ( a dire il vero vi fu una sorta di fuggi fuggi ) per starle vicino, tra cui Lino Banfi che lottò per farle ottenere il sussidio della Legge Bacchelli, lei rispose con una lettera in cui chiedeva di essere dimenticata!
Ma come si può dimenticarla!

Il cantautore Simone Cristicchi a dedicato a Laura Antonelli la canzone “Laura”  contenuta nel cd “Album di famiglia”, una canzone molto toccante in cui Cristicchi a modo suo denuncia come la Antonelli fu vittima del perbenismo.

Alcuni tra i suoi film più importanti:

La rivoluzione sessuale, regia di Riccardo Ghione (1968)
Venere in pelliccia, regia di Massimo Dallamano (1969-1975)
Il merlo maschio, regia di Pasquale Festa Campanile (1971)
Malizia, regia di Salvatore Samperi (1973)
Sessomatto, regia di Dino Risi (1973)
Peccato veniale, regia di Salvatore Samperi (1974)
L’innocente, regia di Luchino Visconti (1976)
Casta e pura, regia di Salvatore Samperi (1981)
Viuuulentemente mia, regia di Carlo Vanzina (1982)
Porca vacca, regia di Pasquale Festa Campanile (1982)
Sesso e volentieri, regia di Dino Risi (1982)
La venexiana, regia di Mauro Bolognini (1986)
Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986)
Rimini Rimini, regia di Sergio Corbucci (1987)
Roba da ricchi, regia di Sergio Corbucci (1987)
Gli indifferenti, regia di Mauro Bolognini (1988) Miniserie TV
Disperatamente Giulia, regia di Enrico Maria Salerno (1989) Miniserie TV
L’avaro, regia di Tonino Cervi (1990)

 

Laura di Simone Cristicchi

Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a

Maresciallo buona sera
si accomodi alla festa
c’è il mio manager, il produttore
manca solo il regista
Laura nella sua vestaglia
sola come un cane beve
sopra il tavolo in salotto
una montagna di neve

Laura pazza, Laura ingenua
Laura povera drogata
Laura fragile, sensibile
alla gogna trascinata
Laura aspetta la sentenza
crocifissa sul giornale
condannata per dieci anni
ad impazzire

Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a

Cara Laura, forse è vero
è tutta colpa dell’amore
che riavvolgerà il destino
riscrivendoci il copione
ma se in ogni fotogramma
resti sempre la più bella
la tua anima è leggera
come un volo di farfalla

Mentre scorrono veloci
i titoli di coda
non è ancora troppo tardi
per riavere la tua vita
ora che cammini libera
e ti perdi tra la gente
con il nome di una donna
come tante

Lauraaa-aa-a