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Cracco reinventa l’amatriciana e Amatrice dice no!

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AmatriceQAnni fa mentre ero di passaggio ad Amatrice fui ospitato per il pranzo da alcuni conoscenti “ amatriciani da generazioni “ e provai la goduria di assaporare un piatto di spaghetti all’amatriciana preparati secondo tradizione; sarà stata la fame, l’aria buona, il guanciale nostrano o il pecorino locale, fatto sta che quel piatto di spaghetti fumanti rimane a tutt’oggi la miglior amatriciana di sempre.
Sabato sera ho avuto modo di vedere alcuni spezzoni del programma “C’è posta per te” condotto da Maria De Filippi su Canale 5 e ho assistito alla performance dello Chef Carlo Cracco che essendo il regalo per la destinataria della posta l’ha coinvolta in un giochino per poterle assegnare come premio un invito a pranzo presso il suo ristorante di Milano.
Lo Chef stellato ha coinvolto la festeggiata in una sorta di Cracco Quiz con tre domande che riguardavano la conoscenza degli ingredienti di alcune ricette classiche, tra cui il famoso sugo all’amatriciana.
Il buon Cracco memore dello slogan coniato per la pubblicità delle patatine San Carlo “ La cucina ha bisogno di audacia “ non ha trovato di meglio che inserire tra gli ingredienti del sugo all’amatriciana l’aglio in camicia!
Si sa che gli Chef alla Cracco ogni tanto se ne escono con alcune stravaganze per lanciare qualche piatto che andrà ad arricchire i loro menu artistici, ma bene ha fatto il Comune di Amatrice a rivendicare immediatamente la paternità della ricetta originale i cui ingredienti erano e rimangono: guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, pepe e peperoncino.
L’Amministrazione Comunale sulla propria pagina facebook si è detta sconcertata e si augura che quello di Cracco sia stato un vero e proprio “ lapsus”, per cui pur non avendo nulla in contrario sul fatto che lo Chef possa liberamente inserire nel sugo da lui preparato “l’aglio in camicia” resta del tutto evidente che tale sugo non potrà essere chiamato “ Amatriciana “.
Stiamo infatti parlando di un sugo che ha reso celebre la cucina romana nel mondo, ma che nella realtà deve la sua origine ai pastori amatriciani che lo preparavano con gli ingredienti che avevano a disposizione quando portavano al pascolo le loro greggi.
Agli inizi il piatto preparato con guanciale tagliato a cubetti o in fettine sottilissime, pecorino e spaghetti fu chiamato “ unto e cacio “; con il tempo questa ricetta chiamata anche “gricia”  fu in qualche modo impreziosita con l’aggiunta di pomodoro e qualche lacrima di olio d’oliva, per diventare la vera “amatriciana”.
Nell’Ottocento quando molti amatriciani ( a causa della crisi della pastorizia ) emigrarono a Roma e trovarono lavoro nei ristoranti locali vi fu per l’amatriciana la vera e propria diffusione a livello nazionale.
Il primo ristorante amatriciano a Roma lo aprì nel 1860 Luigi Sagnotti chiamandolo “ Il Passetto “ dato che attraverso il ristorante si poteva passare dal vicolo del passetto a piazza Navona.
Il vero boom l’amatriciana lo raggiunse a metà degli anni ’90 grazie all’attore Aldo Fabrizi che ne divenne in pratica l’indiretto testimonial parlandone spesso durante le sue trasmissioni radiofoniche e televisive.
Ma tornando ad Amatrice, piccolo borgo montano in provincia di Rieti, è utile sapere che proprio recentemente ( il 23 gennaio 2015 ) la Giunta comunale , ha deliberato di concedere il riconoscimento De.Co. a tre prodotti della tradizione amatriciana: il Pecorino di Amatrice, il Guanciale amatriciano e gli Gnocchi ricci, approvandone i relativi disciplinari di produzione predisposti dalla Commissione di esperti.
Amatrice inoltre ospita l’ultimo fine settimana di agosto “ La Sagra degli spaghetti all’amatriciana “ e quella che si terrà il prossimo agosto sarà la 49° edizione.

Curiosità
– Alla semplicità degli ingredienti di questo piatto, il poeta Carlo Baccari (1878 – 1978) dedicò questi suoi versi:
“… E li tra gli armenti, da magica mano, nascesti gioiosa nel modo più strano
la pecora mite e il bravo maiale, donarono insieme formaggio e guanciale”.

– Agli “Ingredienti degli spaghetti all’amatriciana e città di Amatrice“, il 29 agosto 2008, è stato dedicato dalle Poste Italiane un francobollo, policromo e dentellato del valore di 0,60 euro

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Vicenza – Cenone di Capodanno nella Basilica Palladiana

capodannoLinea d’ombra in collaborazione con il Comune di Vicenza e il Consorzio di Promozione TuristicaVicenza è“, ha messo a punto una proposta molto allettante per il Cenone di Capodanno.
In un centro storico che quest’anno splende di luci ovunque, in Piazza delle Erbe, una delle due piazze su cui si affaccia la Basilica Palladiana, in un’elegante struttura vetrata perfettamente riscaldata, impreziosita da lampadari di Murano, addobbi floreali e motivi natalizi, 400 persone, con inizio alle ore 21, potranno assaporare il Cenone di Capodanno come fossero in un esclusivo ristorante all’interno della Basilica Palladiana.
L’ iniziativa è strettamente riservata a coloro che prenoteranno l’ingresso alla mostra “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh – La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” per il 31 dicembre 2014 o l’1 gennaio 2015.
I biglietti e le visite guidate alla mostra manterranno lo stesso prezzo rispetto a qualsiasi altra giornata e sono da prenotarsi tramite il call center di Linea d’ombra (0422-429999) o tramite il sito http://www.lineadombra.it

Biglietti con prenotazione
Intero € 13,00
Ridotto € 10,00: studenti maggiorenni e universitari fino a 26 anni con tessera di riconoscimento, oltre i 65 anni, giornalisti con tesserino
Ridotto € 7,00: minorenni (6-17 anni)

Biglietti con prenotazione comprensivo di visita guidata (in italiano)
Intero € 20,00
Ridotto € 17,00: studenti maggiorenni e universitari fino a 26 anni con tessera di riconoscimento, oltre i 65 anni, giornalisti con tesserino
Ridotto € 14,00: minorenni (6-17 anni)

La serata con il cenone, al costo di € 98 a persona, deve essere riservata, specificando il codice di prenotazione del biglietto di ingresso alla mostra, contattando il Consorzio di promozione turisticaVicenza è” (0444.994770 – info@vicenzae.org), che vi potrà inoltre suggerire hotel a tariffe convenzionate.

MENU DEL CENONE DI CAPODANNO

Antipasti
Aperitivo di benvenuto al tavolo
Flan caldo di broccolo di Creazzo su fonduta di Morlacco e speck di Asiago croccante
Crostino croccante di polenta con baccalà mantecato

Primi piatti
Crespelle al prosciutto di Montagnana e tartufo dei Berici
Risotto con il radicchio di Treviso e schegge di Vezzena stravecchio

Secondi piatti
Cotechino con le lenticchie
Controfiletto di sorana con i porcini di Lusiana e le verze

Dolci e bevande
Panettone tiepido con Gelato alla vaniglia, uvetta alla grappa ed amaretti Croccanti
Caffe e correzioni
Vini, spumanti, acque minerali e pane