In questi giorni in cui Roma Capitale è scossa dalla vicenda di corruzione legata alla Cooperativa ”29 giugno” e del suo presidente Salvatore Buzzi arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso assistiamo ad una vera e propria eclissi mediatica da parte del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti che mentre prima era un giorno si e l’altro pure in televisione di colpo si è reso irreperibile.
A onor del vero dopo la pubblicazione della famosa foto che lo ritrae a cena, con Salvatore Buzzi e alcuni esponenti del “mondo di mezzo” il ministro ha affidato alle pagine di Repubblica, attraverso una sua lettera una sorta di giustificazione sulla partecipazione a quella cena, dicendosi sconcertato ed amareggiato per le notizie relative all’inchiesta, nonché di provare grande rabbia e di sentirsi tradito perché sente che sono stati feriti e traditi i principi ed i valori in cui crede e per i quali si è impegnato per una vita.
Non conosco i motivi che hanno spinto il Premier Renzi ad affidare a Poletti l’incarico di ministro ma credo che possa aver giocato un ruolo determinante il fatto che il buon Poletti ha ricoperto dal 2002 fino al momento della nomina a ministro l’incarico di Presidente della Legacoop.
Oggi dopo i fatti di Roma Capitale ci troviamo di fronte ad un enorme conflitto di interessi visto che il ministro che in 12 anni di presidenza della Legacoop non è stato in grado di vigilare sul bubbone che stava proliferando in una delle tante Coop associate si trova oggi a dover vigilare come ministro sull’organismo di cui lui era a capo e che a quanto pare non ha per nulla vigilato.
Forse sarebbe il caso di sospendere momentaneamente lo slogan con cui la Coop si promuove, quel motto “ la Coop sei tu “ non fosse altro perché suona un po’ come una nota stonata nei confronti di tutti quei lavoratori consociati in cooperative che vivono del loro sano ed onesto lavoro.
Capisco che il ministro Poletti nell’allora ruolo di Presidente della Legacoop possa essere stato invitato a presenziare alla famosa cena dove allo stesso tavolo sedevano accanto a lui alcuni tra i principali indagati della bufera giudiziaria abbattutasi su Roma, ma quello che emerge da una rapida consultazione del sito web della “29 giugno” fa capire che tra Poletti e Buzzi vi sia stato un gioco di sponda piuttosto evidente, troviamo infatti Poletti immortalato in copertina accanto a Buzzi nel Magazine della “29Giugno” con cui vengono presentati i bilanci della Cooperativa del 2012 e del 2013, oltre a numerose altre foto che li vede fianco a fianco.
Ma la di là delle foto che possono avere una rilevanza più o meno marginale, quello di cui viene spontaneo chiedere conto al ministro Poletti è come mai nei suoi 12 anni trascorsi alla guida della Legacoop nazionale non abbia mai pensato di controllare l’operato della “29giugno” che non era una Cooperativa qualsiasi ma bensì una macchina da soldi capace di aumentare il proprio bilancio tra il 2008 e il 2013 da 28 milioni di euro agli attuali 60 milioni.
A questo proposito è superfluo ricordare che lo Statuto della Legacoop presieduta per 12 anni da Poletti recita all’art.1 che: “Legacoop è competente a esercitare la vigilanza sugli enti cooperativi”.
Viene quindi spontaneo chiedersi come mai l’attuale ministro Poletti durante tutti gli anni di presidenza della Legacoop non si sia mai chiesto in che maniera una Coop come la “29giugno” possa aver aumentato in maniera così impressionante il proprio fatturato!
La domanda diventa del tutto legittima proprio in virtù del fatto che il buon Poletti ( come evidenziano le numerose foto ) è dimostrato che abbia avuto una certa familiarità di frequentazione nel corso degli anni con le attività istituzionali poste in essere dalla Coop “29giugno” e quindi abbia avuto coscienza anno dopo anno dell’aumento costante del fatturato.
Per cui, Caro ministro Poletti ci illumini!
