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Gravina chiama e Ranieri risponde :No,grazie!

Benissimo, Spalletti è andato ma ora chi mette alla porta il presidente Gravina?
Stiamo parlando di un presidente che il 3 febbraio 2025  è stato rieletto alla presidenza della FIGC con il 98,68% dei voti!
Il buon Tavecchio nel 2018 per la mancata qualificazione ai mondiali si dimise ma l’attuale presidente forte della recente elezione plebiscitaria non ci pensa proprio, anzi dal suo punto di vista la umiliante sconfitta con la Norvegia lo costringe a restare al suo posto perché non si abbandona la nave  quando affonda!
Ma il calcio italiano non è da oggi che ha l’acqua alla gola, mentre il calcio in generale ha cominciato a boccheggiare da quando sono comparsi sulla scena i procuratori.
Bei tempi quando le partite si giocavano tutte alla domenica e noi si era incollati alle radioline per ascoltare “Tutto il calcio minuto per minuto” dove il mitico Bortoluzzi talvolta stemperava le intemperanze dei due galli del pollaio Ameri e Ciotti che giocavano ogni domenica il loro derby personale in quella che era una sana rivalità, sul chi commentava la partita più importante!
Mio nonno mi diceva sempre vedrai che il progresso porterà al regresso e detto fatto!
Oggi il campionato viene spalmato tra il venerdì e il lunedì, giocando anche quando di solito si pranza o si è a cena.
Una volta il calciomercato si teneva nel mitico hotel Gallia vicino alla stazione centrale di Milano dove tutti ( presidenti e dirigenti) potevano facilmente arrivare, tanto che in un film ci arrivó pure il mitico Oronzo Canà interpretato da Lino Banfi.
Oggi non si muove foglia se prima non si interpella il procuratore del giocatore che ha come imperativo categorico far avere al proprio assistito tutto quello che desidera sotto il profilo economico e della sistemazione abitativa.
Il calcio e non solo quello italiano è malato e non sarà facile trovare una cura per guarirlo a meno che non si ritorni al passato!
Ma un ritorno al passato non è ben visto da buona parte dei presidenti di club che nel frattempo hanno trasformato le società in vere e proprie aziende.
Una volta il presidente di un club era un appassionato di calcio ( Gadolla,Moratti padre,Mantovani ecc.) e usava la squadra come valvola di sfogo dalle sue attività produttive che gli permettevano di investire dei soldi per far grande la squadra.
Oggi ci sono dei presidenti che saltano come un grillo da una squadra all’altra ( uno su tutti Cellino passato con naturalezza dal Cagliari al Brescia ) o altri che di squadre ne hanno addirittura due (Napoli e Bari o Lazio e Salernitana) perché in termini economici due è meglio di una!
Poi vai a leggere i bilanci delle squadre e si fa fatica a non trovare bilanci in rosso di svariati milioni salvo rarissimi casi!
Il calcio non è più uno sport come lo si dovrebbe intendere ma è diventato un colosso economico dove come in un  grande circo Barnum c’è spazio per ogni genere di figurante!
Abbiamo campionati di serie A e B che pullulano di giocatori stranieri che arrivano a ricoprire in campo i 9/10 undicesimi della squadra e i giovani italiani trovano posto solo in panchina.
Ogni squadra ha una rosa di giocatori con cui potrebbe allestire due squadre per la gioia delle tasche dei procuratori!
Ma ritornando al presidente Gravina, la sua elezione con il 98% dei consensi e soprattutto l’essere l’unico candidato è un qualcosa che chiama in causa tutti i presidenti di club che lo hanno eletto perché è chiaro che tutti questi dirigenti o pseudo tali sono corresponsabili dell’agonia in cui versa il calcio italiano!
Il sistema è allo sbando e i giocatori chiamati in nazionale sono in molte squadre le riserve delle riserve per cui non è che non sentano il richiamo della maglia azzurra, non sono proprio preparati a giocare partite di un certo livello fatta eccezione per quei 4/5 elementi che sono protagonisti nei loro club di appartenenza ( Donnarumma,Barella, Retegui,Tonali)
Non bisogna quindi stupirsi più di tanto se un allenatore come Ranieri che di calcio giocato ( non parlato ) ne capisce abbia rifiutato l’offerta di Gravina.
Il sistema calcio in Italia deve essere cambiato radicalmente e magari lo si potrà fare dopo l’ennesima mancata qualificazione ai mondiali.
A questo punto tramontata la possibilità di avere Ranieri per salvare il salvabile chiunque potrà andare bene per fare da traghettatore da qui a quello che dovrà essere l’anno zero del calcio italiano, a quel punto o tutti si daranno una mossa per cambiare il sistema calcio o sarà inevitabile l’oblio per la nazionale.