Genepì … quando la tradizione diventa storia

artemisiaI montanari delle Valli Occitane Piemontesi preparano da secoli questo tradizionale liquore digestivo, mettendo in infusione le piante di genepì raccolte sul territorio.
La prima produzione risale alla metà del ‘700 quando tal Giovanni Stefano Pin, di professione notaro, nel tempo libero si dedicò alla raccolta e alla distillazione delle erbe introducendo per primo in Val Chisone l’alambicco.
La prima distilleria venne fondata nel 1823 a Finestrelle, in località Alpi Cozie, dal di lui nipote Stefano Pin che si specializzò nella produzione di liquori alpestri ottenuti mediante l’infusione e la distillazione di fiori ed erbe aromatiche raccolti in Alta Val Chisone.
Il Genepì appartiene botanicamente parlando al genere ” Artemisia “, che conta oltre 200 varietà di piante, tra cui le due più pregiate “ l’Artemisia genipì ” ( conosciuta anche come genepì nero, poco adatta alla coltivazione ) e ” l’Artemisia mutellina ” ( conosciuta anche come Genepì bianco, e più adatta alla coltivazione ) che vengono utilizzate per la produzione del Genepì.
Entrambe le specie crescono spontaneamente sulle Alpi piemontesi a quote decisamente elevate e in luoghi talvolta difficilmente accessibili, ragion per cui a partire dagli anni’60 alcuni montanari hanno iniziato a coltivare a quote molto elevate alcune selezioni di Artemisia mutellina, acquisendo con il tempo una vera e propria professionalità in questa coltura che oltre ad essere particolarmente difficile da portare avanti richiede molto tempo ed un impegno pluriennale.
Il procedimento per ottenere il prodotto finito, non è dei più brevi, e richiede varie fasi di lavorazione che iniziano con la posa ad essicare dei fiori raccolti, quindi si può cominciare a produrre il liquore che può essere ottenuto per infusione ( con le piante di genepì messe in infusione in una soluzione idroalcolica per non meno di 40-45 giorni ) o per sospensione ( le piantine di genepì non vengono immmerse nella soluzione idroalcolica, ma vengono poste su delle griglie che sono sospese sulla soluzione stessa).
Con il metodo della infusione si può ottenere un prodotto finito nel giro di 120 giorni, mentre per la sospensione il procedimento è molto più lungo dovendo sommare ai 90 giorni necessari per ottenere la sospensione altri 100-150 giorni di stagionatura.
In entrambi i procedimenti il liquore che si ottiene ha una gradazione variabile tra i 30 e i 42 gradi, mentre cambia la colorazione che è paglierina tendente al verde pallido per l’infuso, mentre è incolore per il prodotto ottenuto con la sospensione.
Nel 2002 è nata con l’apporto della Regione Piemonte ” l’Associazione per la tutela e la valorizzazione del Genepì delle Valli Occitane Piemontesi ” con l’intento di tutelare e salvaguardare uno dei prodotti più tradizionali in assoluto della cultura alpina piemontese, e la denominazione Genepì Occitan che contraddistingue l’associazione vuole dare a quest’ultima una precisa collocazione geografica.
L’associazione ha raggiunto lo scorso anno un obbiettivo di estrema importanza vedendosi riconoscere dalla Comunità Europea al Genepì del Piemonte l’indicazione geografica protetta e con questo riconoscimento la tradizione diventa storia.

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