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Alda Merini sono nata il ventuno a primavera di 90 anni fa

Alda-Merini-6Alda Merini la regina dei Navigli era nata il ventuno a primavera del 1931 e proprio oggi nella Giornata mondiale della poesia avrebbe compiuto 90 anni, se fosse in vita, Google  nel 2016 l’ha ricordata dedicandole un Doodle (realizzato dalla grafica Alyssa Winas) nel quale si trova racchiusa tutta la grazia e la profondità della grandissima della poesia italiana.
L’immancabile collana di perle, una penna e un taccuino stretti al petto e sullo sfondo  l’inconfondibile ponte sui Navigli.
Alda incontra precocemente la poesia, iniziando   a scrivere giovanissima (a soli 22 anni esce la sua prima raccolta di versi “La presenza di Orfeo”) e di pari tempo arriveranno i primi turbamenti, l’inquietudine e la depressione che le terranno compagnia per la vita intera.
Nella sua travagliata esistenza ha raccontato spesso gli esclusi e si è dovuta confrontare con la malattia mentale, trovando nella sua amata Milano quel buen retiro dove rifugiarsi dopo i vari soggiorni negli ospedali psichiatrici (“La pazza della porta accanto” è una sua raccolta di versi del ’95, edita da Bompiani).
Sulla facciata della sua casa sui Navigli dal 2010 c’è una targa a lei dedicata che recita: “Ad Alda Merini, nell’intimità dei misteri del mondo”.

Elettroshock. Parole, poesie, racconti, aforismi, foto


Alcuni dei suoi versi più belli:

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

*****

Prima di venire
Portami tre rose rosse
Prima di venire
Portami un grosso ditale
Perché devo ricucirmi il cuore
E portami una lunga pazienza
Grande come un telo d’amore
Prima di venire
Dai un calcio al muro di fronte
Perché li dentro c’è la spia
Che ha guardato in faccia il mio amore
Prima di venire
Socchiudi piano la porta
E se io sto piangendo
Chiama i violini migliori
Prima di venire
Dimmi che sei già andato via
Perché io mi spaventerei
E prima di andare via
Smetti di salutarmi
Perché a lungo io non vivrei.

*****

Ci sono pittori che scrivono con le rime
e disegnano foreste entro cui
vanno a vivere con i loro amori.
Si contentano di un solo pensiero,
lo vestono di rubini e
credono che sia un re.
I poeti non credono alle date,
credono che la loro storia cominci
dalla presenza.

*****

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti
Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti…
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

*****

Ieri sera era amore,
io e te nella vita
fuggitivi e fuggiaschi
con un bacio e una bocca
come in un quadro astratto:
io e te innamorati
stupendamente accanto.
Io ti ho gemmato e l’ho detto:
ma questa mia emozione
si è spenta nelle parole.

*****

A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.

*****

Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l’assenza della tua vita.
È così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.

*****

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

*****

Scrivimi, te l’ho detto tante volte,
scrivimi una lettera lunghissima
che parli solamente di silenzio.

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